PENSIERIDELLANIMA

IANOVIC


Oggi vado con mamma dal parrucchiere. Sono settimane che intendo andarci, ma tra studio e amiche, non ho mai trovato un pomeriggio libero. Ho deciso, voglio tagliare un po’ i capelli: tra poco sarà Natale e intendo darmi un nuovo look. Di solito non seguo la moda del momento, ma è diverso tempo che le amiche, che al mio contrario sono aggiornatissime sulle nuove tendenze, mi hanno dato il consiglio sul taglio e allora ho preso la decisione ma senza dire niente a nessuno: deve essere una sorpresa. L’appuntamento con Gino è alle 16,00 e, ovviamente, arriviamo puntuali. Conosco Gino ormai da tanti anni, da quando ero una bambina, e quando ci incontriamo scambiamo sempre battute divertenti o commentiamo calorosamente i fatti di cronaca che ogni giorno apprendiamo dai vari TG. Appena entrate l’ambiente sembra ancora più accogliente se paragonato al freddo e al vento sferzante che c’è fuori. In un angolo troneggia un simpatico albero di Natale dal quale, al posto dei classici addobbi,pendono tanti bigodini colorati che mettono allegria. Quando Gino ci vede, ci viene incontro e ci abbraccia col solito calore, ci fa subito accomodare e si mette all’opera. Dopo un paio d’ore siamo fuori, contente per il lavoro ben riuscito del parrucchiere e per lo sconto che ogni volta puntualmente riceviamo. Specie ora che papà è in pensione, le spese sono tante e non navighiamo nell’oro, fa comodo risparmiare qualcosina. Strada facendo facciamo anche un po’ di spesa e poi eccoci finalmente a casa. Papà è in poltrona a leggere pigramente un vecchio libro, ma quando ci vede gli si illuminano gli occhi. Dopo tanti anni di matrimonio lui è ancora innamorato di mamma e lei ricambia con affetto e stima ed io, che sono figlia unica e come dice lui “la luce dei suoi occhi”, mi diverto spesso a stuzzicarli . Ormai è quasi ora di cena e mentre mamma prepara un’insalatina di contorno al pollo al forno ed io inizio ad apparecchiare, papà accende la tele e si mette attentamente a seguire un programma a quiz e ad ogni domanda da la sua risposta: quando è quella giusta sembra un bambino. Tutto è pronto e ognuno di noi prende il suo posto a tavola. Abbiamo da poco iniziato quando papà ci comunica che, dopo un po’ che eravamo uscite, era passato Ianovic. Avevamo conosciuto l’uomo diversi anni prima quando una mattina aveva bussato alla nostra porta per chiedere qualche vestito dismesso e qualcosa da mettere sotto i denti. A distanza di anni ricordo ancora il suo sguardo timido e sottomesso quando aveva ricevuto quello che mamma gli aveva infilato in un sacchetto di plastica e si era prodigato in mille ringraziamenti e andando via si era girato e con la mano aveva salutato con gentilezza e gratitudine. Dal suo viso si capiva bene che la sua vita non era stata mai facile e noi, negli anni, avevamo avuto modo di conoscerlo meglio. Ci aveva raccontato che quando era più giovane nel suo paese lavorava e che, messi dei risparmi da parte, si era sposato con una ragazza del suo quartiere. Dopo un anno avevano avuto una figlia che adoravano. La vita scorreva tranquilla e rilassata, ma, come tutte le cose belle, anche la serenità di quella famiglia fu turbata. Giochi di potere nel suo paese avevano man mano portato a un guerra civile e da quel momento l’unico pensiero di Ianovic fu quello di mettere in salvo il suo piccolo nucleo familiare. Riuscì a raccogliere una piccola somma e a mettersi in contatto con una organizzazione che trasportava clandestini all’estero. Aveva pagato in anticipo e con trepidazione aveva atteso il giorno del viaggio carico di belle speranze ma con un timore e un inquietudine che non lo lasciavano mai. La notte non dormiva al pensiero di quella nuova vita che attendeva lui e i suoi cari e allo stesso tempo immaginava un’esistenza e un avvenire più tranquilli specie per la bambina. Continua su Pensieri dell'Anima