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Ricordi

Post n°29 pubblicato il 05 Luglio 2012 da pensieridellanima

SCRITTO DA MARCO SU

 www.pensieridellanima.it

 

Adesso che il gran caldo è arrivato, che anche il minimo gesto ci costa fatica e l’unico desiderio è di trovarci su una spiaggia all’ombra di una grande palma con una bibita ghiacciata da sorseggiare, pensiamo alle sospirate vacanze.

Io, ormai non anziano, ma nemmeno mi posso definire giovanissimo ricordo con gustosa nostalgia le vacanze di quando ero piccolo, di quando tutto il mondo sembrava fermarsi per dover andare ad agosto in vacanza. Le vacanze di un tempo duravano un mese e per i più fortunati anche più.

Noi, ragazzi di un tempo ormai andato, iniziavamo con largo anticipo a pensare al giorno della partenza. Preparavamo grandi borse, dove mettevamo di tutto che poi puntualmente venivano notevolmente ridimensionate dai nostri genitori, quante aspettative di divertimento riponevamo in quei giorni spensierati al mare.

Ma la cosa che più delle altre mi è rimasta impressa sono quelle montagne di bagagli viaggianti, quando un italiano caricava la macchina riusciva, senza possibilità di smentita, a rivoluzionare la fisica inserendo un volume all’incirca doppio dello spazio a disposizione.

Il famoso portabagagli, dove con arguzia e maestria veniva stipato il necessario per le vacanze, a volte raggiungeva altezze da brivido.

Le auto all’interno erano stipate di valige, borse, borsoni e tra queste a stento si intravedevano i passeggeri ansimati, sudati ma felici, che di li a poco avrebbero raggiunto il mare, il riposo, le vacanze.

Il carico e lo scarico della macchina avveniva secondo leggi e schemi ben definiti.Iil capofamiglia era colui che dettava legge, il capo indiscusso e da rispettare nel gravoso compito, in realtà non si limitava a dirigere era anche esecutore, facchino, uomo di fatica e molto spesso lo si vedeva in canottiera sudato ed accaldato sotto il sole che dava ordini e si sottoponeva a sforzi disumani pur di caricare l’ultima valigia sulla grande catasta accumulata sul portabagagli.

La madre generalmente si limitava a trascinare verso la vettura con fatica ed ansimando la valigia più grande ma puntualmente riceveva un rimprovero: “no questa no, ti ho detto deve andare per ultima” e così con aria sconsolata si limitava a sgridare i figli che ne approfittavano per fare chiasso disturbando il lavoro dei genitori.

Finalmente la vettura era pronta, si partiva, un ultimo controllo al carico e via verso la meta tanto sospirata. Il viaggio generalmente durava alcune ore, anche il posto più vicino si raggiungeva con fatica per il traffico, ci si muoveva tutti insieme e tutti insieme ci si ritrovava sulla spiaggia.

All’arrivo i visi cadaverici degli occupati quelle fiat 850, poi divenute con il tempo 127, rendevano ragione dell’enorme fatica, della disidratazione, del caldo patito ma si era felici, si felici di avercela fatta, di essere arrivati, di aver coronato il sogno di un anno.

Ma la fatica non era ancora finita, bisognava scaricare, era necessario smontare quell’enorme castello di bagagli e bisognava farlo in fretta, i bambini non dovevano perdere il primo giorno di mare e così da quella informe catasta di materiale spuntava fuori l’ombrellone a fiori, le sedie pieghevoli, le sedioline in legno, i salvagenti, solo la casta più ricca con orgoglio mostrava il materassino e puntualmente veniva rovinosamente superata da quello dell’auto vicina che, con orgoglio, tirava come per incanto il canotto vero status simbolo dell’epoca.

Che belle le vacanze di un tempo, sudati, affaticati, ma felici.

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Commenti al Post:
vivodicuore
vivodicuore il 05/07/12 alle 22:35 via WEB
vedo le scene leggendo..divertente eppur veritiero...una dolce e serena notte.nataly
 
qmr
qmr il 06/07/12 alle 01:27 via WEB
...eh sì! Bei tempi quelli e pur avendo molto meno di oggi eravamo felici di quello che avevamo e ci bastava... :)
 
alirt
alirt il 07/07/12 alle 08:16 via WEB
Quanti ricordi hai evocato anche in me, un'estate con la famiglia facemmo il viaggio da Napoli a Viareggio e l'850 stipatissima di mio padre si bloccò sulla Via Aurelia e bisognò riparare la frizione. A me sembrava di essere in un film western, a contemplare la prateria... :) Buona giornata, Alirt
 
flagellus
flagellus il 07/07/12 alle 08:18 via WEB
Un salto indietro per me di 40 anni ....molto meno avevamo ma le ferie finita la scuola si aspettavano con impazienza ....era proprio così....al mare si costruivano le piste per le biglie e era gara tutti i giorni.....Buon sabato :):)
 
manuelazen
manuelazen il 07/07/12 alle 19:29 via WEB
Grazie Marco, da dietro l'angolo delle tue parole è sbucata l'850 turchese di mio padre, supercarica esattamente come l'hai descritta tu, con me e i miei fratelli sprofondati tra i bagagli sul sedile dietro, mia madre seduata a lato di mio padre con i piedi nascosti tra quello che non aveva trovato spazio da nessun altra parte... E la caccia al tesoro se durante il viaggio serviva qualcosa che, ovviamente, era sotto tutto il resto: non si rivoluzionava solo la fisica dei volumi; ma anche il calcolo delle probabilità... Manuela
 
mariannina42
mariannina42 il 09/07/12 alle 21:49 via WEB
bravo ,una descrizione perfetta ,e chi non se le ricorda quelle maratone da 19 ore e anche piu', buona serata.
 
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Data di creazione: 20/05/2012
 

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