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Creato da Streghetta_Scalza il 31/08/2006
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Mi ero semplicemente innamorata
Solo quello.
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Nessuno è a.f.f.i.d.a.b.i.l.e
Non voglio più p.a.r.l.a.r.e
Quel che si vede è bianco lucente, in realtà è nero pece.
Tempo perso perso perso.
E' t.r.i.s.t.e.
Non sopporto di accorgermi lati, cuciti addosso a loro, che sono suoi.
Streghetta
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E c'è una giovane donna, sotto la luce gialla di una bancarella, nella nebbia e nel buio di un pomeriggio dicembrino. Alta, snella, imbacuccata in un cappotto scuro, sciarpa e cappello ben calcato sul viso.
E' di spalle, non la vedo bene ma lei è lì immobile nella giostra di persone.
In mezzo a davvero tanta gente che le gravita intorno lei se ne sta ferma, nessun movimento, al lato del bancale. Assorta ed immersa in un mondo suo tiene tra le mani un piccolo uccellino di polistirolo, semplice addobbo natalizio.
Sistema gentilmente il cappellino del volative e cerca di mantenerlo stabile in equilibrio nella coppa della sua mano sinistra, accarezzandolo. Un sorriso dolcissimo dipinto sul suo viso e uno sguardo sereno.
Uno strattone la riporta alla realtà e smarrita lo riposa nella cesta, insieme agli altri, facendo attenzione a porlo ben diritto sulle zampettine di filo di ferro, in mezzo, sopra gli altri.
Se ne va.
Allontanandosi non manca di voltarsi a guardarlo ancora una volta.
... Gente buona, solo a guardarla ...
Streghetta
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Un uomo di circa settant'anni: null'altro ha da fare se non lucidare il numero civico di casa sua, sulla strada, un bel "18" di ottone, attaccato al muretto che cinge la sua bella villa. Bella??
Magnifica villa, mi correggo.
E parto ... immagino.
Entro in quella casa, vedo l'entrata luminosa, la cucina immensa col suo tavolo bianco al centro e grandi finestre che filtrano la luce. E mi fermo in cucina. Non entro nelle altre stanze. Non so perchè ma non m'importa. Nel gioco che faccio de "Le case degli altri" non completo mai la fantasia di tutta la casa. Di alcune arrivo a costruirmi la camera da letto, raramente i bagni, ma sempre la cucina. La cucina è essenziale.
E la villa del signore di questa mattina aveva una delle più belle cucine mai immaginate.
Del resto, porello, lui ha lavorato una vita, la Sua casa è il Suo premio. Indossa un pantalone che potrebbe essere di un pigiama o di una tuta, chiaro. Mi fa tenerezza, lì chino a lucidare lucidare.....
Pedalo pedalo pedalo e vado a me.
E qui .... mi sveglio.
streghetta
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... Perchè
se la mattina
ti vedo (sorridere)
sarà per me
un giorno di sole....
Streghetta
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