DEVO DIRE QUALCOSA

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Ho costruito castelli per te.
Ti ho fatto conoscere luoghi, gente, menti, errori, gioie, tutto quello che avrebbe potuto servirti.
Ho giocato, accantonato tutto (a partire da me stessa) per stare con te.
Ti ho affiancato sempre, sorreggendoti, incoraggiandoti, senza mai distogliermi.

Assolutamente certa che quei castelli tu li avresti abitati e che io sarei stata lì.
Invece no. Devo aver sbagliato qualcosa. Non mi torna.

Dove sei andata? Che cosa ti ho trasmesso? Non è quello che dimostri.

Mi uccidi, lentamente, giorno dopo giorno, parola dopo parola. Mi togli la forza e la voglia. Mi lasci senza aria, senza giorni, senza tempo. In una sopportazione che non è vita. 

Ti proteggo, ma tu non vuoi protezione.
Ti aiuto, ma tu non vuoi aiuto.
Ti consiglio, ma tu non vuoi consigli.
Sono una madre, ma a te una madre come me  forse  non serve.

Ma io ti voglio bene

no title

Giorni che mi sento un dio.
Che so di poter fare quello che voglio.Qualsiasi cosa voglia.
Giorni in cui "volere è potere".
Giorni di sole fuori e dentro... (Che anche se fuori non c'è dentro abbaglia)
Giorni di autocomplimenti. Pieni di "brava. sei brava. così si fa. puoi essere serena. non felice ma serena sì. vedi che hai tutto di ciò che hai bisogno?" Non occorre guardare oltre la siepe. Goditi il tuo giardino ...

Giorni che biascico passi ...
Giorni che parole rotolano fuori a fatica, si incastrano tra i denti.
Giorni che anche guardare mi costa stento.
Giorni che non vado bene. Che questa non va bene. Che questa chi cavolo è?
Giorni mediocri. In cui sono mediocre. In cui mi sento mediocre. (che quest'ultima è la peggiore ...)

Perchè nella mia testa Non è vero che la virtù sta nel mezzo. Posizioni nette e precise. Confini ben segnati. Non vanno attraversati. Costruisciti un'idea che non può mescolarsi a pezzi di altre.

Giorni che vorrei tanto guardare oltre la siepe...
Come feci un tempo ....

no title

Sforbiciate di sole. Qua e là.

Luce e ombra. Io.
Niente e tutto. Io.
Riso e pianto. Io.

Entro ed esco dal cono di luce danzando come pulviscolo leggero.
Entro ed esco.

Ho le mani vuote di tutto / piene di niente.
Mentre il tempo disegna e completa quello che deve essere io Sto cambiando forma.
Senza quasi accorgermene.

Un sampietrino al posto del cuore. 
Oh sì, grazie...

Streghetta

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Mi sta staccando. Piano piano. Come lavorìo di acqua cheta. Corrode.
Quella parte che, malmostosa, appiccicava il nuovo divenire.

Quella là, indietro, non sono io. ERO IO.
Lei la voglio lasciare là, adesso, dove sta bene, al suo posto, nel suo tempo.

Non può più seguirmi: speranze, credo e sogni mutilati.
E' smagrita del sole che aveva. Pallida, inerme.

Non può aiutarmi e io non posso che guardarla. Ma lei sta bene là. SOLO là.

Non voglio più ritrovarla se non in un ricordo per caso pensato.
Nessun testimone della sua esistenza.

Dentro, in assopito silenzio, deve dormire. Io, unica guardiana di me stessa.

Sono rotolata: com'ero ... come sono.

VA BENE COSI'. FINALMENTE. PUNTO.

Streghetta

no title

QUESTA RABBIA MI DIVORERA' L'ANIMA.
CANCELLERA' I MIEI COLORI.
DISPERDERA' I MIEI SORRISI.

MI SVUOTERA' DI TUTTO PER RIEMPIRMI DI NIENTE. 

... e non posso farci niente ....