Creato da Streghetta_Scalza il 31/08/2006
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Chi puņ scrivere sul blog
tana.
Luce frantumata cade dal soffitto.
La guardo, rigida nella sua direzione.
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ciao. un semplice e caldo ciao.
un saluto, fatto per caso, in una giornata come tante.
Dopo tante giornate come tante.
Streghetta.
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Tre colpi.
Tre colpi decisi, solo per vederti prima di vederti.
Un calice di vino, quello buono, sarà già versato per te.
Non restare sulla porta come un uno qualsiasi,
un estraneo che chiede quello che già sa e ha: io non avrei parole.
Non sono mai state messe catene:
la via è sgombra da un sempre continuo.
Troverai profumo di legna sul camino, che arde
e un giallo calore che abita la stanza.
Rannicchiàti come gatti sornioni nel quieto tepore
ci racconteremo le favole della vita e i giochi della fortuna in questa luce buona.
Un temporale lontano;
Ma un cielo arrabbiato di nuvole grosse non puo' piangere oggi, qui.
Stammi vicino e forse passerà leggero.
Se mi parli la pioggia che archeggia monotona sarà solo un sussurro.
Voglio solo pace sulle dita da te a me.
Lascia fuori in un angolo i gomitoli di pensieri: mente sgombra e cuore pulito e sorriso bambino porta dentro.
Entra e ascolta il tutto che parla di te.
Se ti ritrovi come in un abbraccio perfetto fa di questo il tuo nido.
Che è mio nido.
Streghetta
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Quello che scrivo č per NESSUNO.
Sono SOLO pensieri buttati cosi' come vengono. Nati da chissą cosa o chissą che.
Un microscopico niente che dentro si amplifica fino a diventare frase.
Parole, aggettivi e verbi messi in ordine per creare immagini di un mondo (fuori e dentro) che mi piacerebbe poter vivere.
A volte ferite e cicatrici ma anche sorrisi e respiri che inevitabilmente i fatti della vita ci arrecano con il loro Venire, Andare, Colpire...
Il che mi sta bene. BENE. BENONE. Cresciamo pure.
Ma nell'assoluto credo che ogni linea netta si dissolva. Non c'č nessun confine, per paradosso, tra il tutto o il niente. Solo segni dilatati che si amalgamano al relativo di ognuno, tra il mio e il tuo tutto, tra il mio nessuno e il tuo ognuno.
Quello che scrivo č PER TUTTI quindi.
Per chiunque si ritrova anche solo in una parola. Per chi capisce. Per chi ascolta. Per chi si chiede. Per chi pensa. Per chi vede le piccole cose. Per chi cammina piano in un mondo che corre. Per chi sa sorridere da solo.
E non sono pochi. Forse solo piu' discreti: ma il nostro (e permettimi di mettere in mezzo pure me) "guardare" il soffio del qualcosa in piu', cosi' discreto e silenzioso, ci rende VERI.
Sarebbe tutto cosi' semplice a volte ...
Streghetta
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Avevo un blog.
Un tempo che mi pare ormai lontanissimo avevo un blog. Aperto per caso, cosi' per provare, era diventato il mio scrigno dei segreti. L'ho cancellato. Credevo che mai lo avrei fatto, che magari l'avrei lasciato appeso cosi', come dimenticato, nel momento in cui non mi sarebbe piu' piaciuto scrivere.
Non č mai successo che non volessi scrivere.
L'ho cancellato per rabbia. Per delusione. Per tristezza. Per offesa. Per rancore. Per disappunto. Forse anche per vergogna nel momento in cui i miei pensieri sono stati letti da chi avrebbe potuto chiedermi con le parole, guardandomi negli occhi, cosa mi stesse succedendo, senza frugare cosi', celato, tra i fogli virtuali, dove tutto č permesso (č tutto pubblico certo ...) ma senza ricordare che a volte, qualcuno qua ci mette il cuore, perchč non sa piu' dove sbattere la testa, perchč non c'č nessuno "reale e tangibile, che tu possa toccare e abbracciare" che ti veda star male, perchč hai dentro il peso del mondo dietro ad un sorriso e nessuno lo sa, perchč tutto sembra in realtą normale, ma invece tu muori, senza che nessuno se ne accorga...
E' temporaneo pure questo blog , lo so.
Mi sento come una volpe che cammina furtiva, impaurita, attenta. Potrei ritornare nella mia tana da un momento all'altro. Se solo fiutassi... Non ho nulla da nascondere, nessun rimpianto e nessun rimorso.
Ma l'ingerenza furtiva nella mia vita non la merito, non l'ho mai meritata e soprattutto non la sopporto.
Le parole. A domanda risposta. Semplice no?
E' che, a volte, per qualcuno č troppo difficile chiedere. Troppo diretta la cosa. Ti metti troppo in gioco: chidere vuol dire pure guardare, vedere, muoversi, atteggiarsi, capire e forse, alla fine, litigare. Troppa fatica chiarire.
Per qualcuno č meglio procurarsi le risposte in altro modo ... magari spiando, frugando nell'intimo, giocando con il tempo e con te per chissą quanto, magari fino a quando, Tu che te ne accorgi, tiri fuori il coraggio e allora CHIEDI TU, gią.., perchč tu non riesci a tenerti i dubbi, tu DEVI chiedere, non resisti ai forse, chissą ma ... e che tristezza se poi continua a negare, con i fatti alla mano, spiattellati davanti agli occhi, perchč il tutto porterebbe ad altre PAROLE, e non potrebbe forse piu' "guardarti" come fa ora, se lo ammettesse.
Forse per me č pure troppo semplice. Sono sincera a tal punto da rasentare la maleducazione. Ho il tatto di un elefante in un negozio di cristalli, lo so. Spontaneitą forse. Eccessiva spontaneitą ed impulsivitą fanno di me un'estremista in ogni tipo di discussione. Non vedo i toni di grigio nelle cose, anche questo č un difetto: o bianco o nero. Non credo ai compromessi e agli adattamenti. Lungi da me il voler ferire qualcuno, č solo che ritengo giusto dire sempre quello che per me E'. A volte ferisco per questo, ma č anche una garanzia. Di fiducia. Di soliditą. Di amicizia.
Dunque ... Volevo scrivere tutto un altro post ... ma le dita sono andate da sole ...
Streghetta
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Inviato da: Streghetta_Scalza
il 29/09/2006 alle 10:19
Inviato da: mareblu1976
il 28/09/2006 alle 12:56
Inviato da: mareblu1976
il 18/09/2006 alle 00:42
Inviato da: roberta.roberta
il 15/09/2006 alle 17:32
Inviato da: guradonecs
il 15/09/2006 alle 09:29