RUGIADA

CHI SIAMO?


Nel giorno della memoria, si rinnova un appuntamento per ricordare lo sterminio di un popolo, per scrivere in caratteri neri un periodo tragico del '900 che si č compiuto per mano di uomini che hanno creduto di possedere il mondo e le coscienze dei loro simili.Il giorno della memoria ci induca ad aprire i cassetti della storia contemporanea, a sfogliare le pagine scritte con il sangue di chi ha subito le guerre, la fame, il terrore.Serva a ricordare che ogni giorno nel mondo muoiono bambini, donne e uomini innocenti, schiacciati come formiche dal potere imperante, che nella legalitą assurda del nostro sentirci civili si scaglia come bestia feroce, sull'impotenza dei popoli.Il giorno della memoria, per me che non voglio esaurire nella celebrazione il significato inaccettabile della guerra, mi spinge a denunciare quanto marcio sia il nostro presente, quanto false siano le luci abbaglianti della fiera di vanitą che si accendono ai nostri occhi e ci incantano come gli specchietti per le allodole.Il giorno della memoria, sia solo la mano sulla spalla che ci invita a fermare la corsa, ad ascoltare il silenzio del vuoto grande che si sta allargando intorno al nostro cuore e nelle nostre menti pensanti.Ogni giorno della nostra vita sia libro di memoria e di riflessione, sia parola e azione contro le ingiustizie, contro chi crede di manipolare la nostra coscienza, contro chi, con sfacciata ipocrisia, ci fa credere che alcune guerre sono necessarie per portare la pace. Io no voglio ascoltare, mi ribello, non voglio essere usata, guardo il mondo e il baratro che si č aperto. Penso ai vostri figli, ai miei nipoti, a chi č appena nato o sta per nascere, non possiamo rimanere inermi.  Ho trovato una poesia  di Franta Bass 1930-1944, vittima del campo di concentramento di Teresin. GIARDINOE' piccolo il giardinoprofumato di roseč stretto il sentierodove corre il bambino:un bambino gioiosocome un bocciolo che si apre:quando il bocciolo si aprirąil bambino non ci sarą.