RUGIADA

DOLCE INCONTRO


                                  I canditi nella torta non le erano mai piaciuti. La gioia intensa che provava nell’afferrare tra le labbra il sapore dolce e avvolgente di una Sacher, inciampava in quella scorzetta d’arancia inopportuna e priva di tatto che si imponeva nel morbido impasto al cioccolato.«Te l’ho detto e ripetuto più volte, nella Sacher non ci vogliono i canditi. La Sachertorte è sacra:  un’icona tra i dolci. Siediti a tavola e ascoltami. Tu non puoi trattarla alla stregua di una ciambella qualsiasi, ha una storia e radici profonde nella cultura mitteleuropea». Si era proposta di stare calma, di non perdere la bussola. Gli avrebbe accarezzato il viso e servito un sorriso caramellato. Non ci sarebbe stata una nuova lunga discussione, ma a quel tesoro d’uomo bisognava dirglielo, una volta per tutte, che ogni impasto richiede il rispetto delle regole».Tesoro un corno, si era imposto nella sua vita con la forza convincente di un tirami su, in una fase depressiva per il calo degli zuccheri e lei ne aveva proprio bisogno in quel periodo nero, in cui si sarebbe buttata a capofitto in un vassoio di bigné allo zabaione. Sì, perché quando non le  girava bene, piombava in pasticceria, dava sfogo ai freni inibitori e partiva in quarta, senza limiti.«Signorina, assaggi,  ha un gusto caldo, delicato, oserei dire sensuale, da assaporare lentamente per coglierne appieno il sapore».Le sfiorò la mano nel porgerle la sfoglia ripiena di crema chantilly.  Un tremore glassato la colse di sorpresa e lo trovò irresistibile. I mignon sfilavano in passerella, uno dopo l’altro e lei cedeva  all’invito goloso di un inesauribile piacere.Fu amore al primo incontro. Lui le sussurrava: «Chiudi gli occhi, assaggia e dimmi cosa provi». Lei si sentì lievitare in alto nel cielo e si convinse d’aver trovato l’uomo della sua vita.Ma l’amore ha le sue regole, l’impasto non ha consistenza se non dosi in giusta misura gli ingredienti. Lui, come si dice, aveva le mani in pasta ovunque e le amanti si scioglievano come panna cotta tra le sue braccia. Lei lo aveva capito da tempo e per quella incontrollabile dipendenza dal peccato di gola, sopportava in silenzio ogni suo tradimento. Si era lasciata addomesticare come una gattina ubbidiente,  ma adesso era giunto il momento di pronunciare la parola fine. L’avrebbe lasciato per sempre, senza alcuna possibilità d’appello. Tutto poteva sopportare, ma i canditi nella Sacher, no, quelli proprio no!