TEAM FOCUS ITALIA

LE TAPPE DELLA LEGEND EXTREME


 La mia cronaca della gara quasi più lunga della gara stessa e o cercato pure di riassumere ... metti mi piace solo se riesci a leggerla tutta .. consiglio di avere vicino un poca di acqua e un paio di integratori per chiudere senza affanno la lettura .... Ore 8.00 Bosco Parte la 18esima edizione di Lessinia Legend, lunga come le più lunghe edizioni ma sicuramente la più dura come dislivello; la gara parte sotto una leggere pioggia ma per fortuna questa cessa dopo pochi chilometri, verso nord il sole comincia a farsi largo tra le nubi. GRIEZ Sono partito ben anche quasi troppo forte, con me il Paolo Bante che però non si sente al meglio e opterà poi per il corto, corto che non termina a causa di una brutta caduta nei pressi dei Merli a poco dal traguardo, auguri di pronta guarigione per lui. INIZIO SALITA FONTANA ALPINI Appare il Giorgio gregario di giornata che mi darà una mano poi lungo la Translessinia, poco più avanti di me Paola Pezzo, su questo tratto sono raggiunto da Paolo Rosola che segue la gara della Pezzo con una full E-Bike, mi dice che con la mia gamba e con le E-Bike si potrebbe fare una buona gara …. Se le batterie durano. BOCCA DI SELVA Poco dietro di me si vedono la coppia Scarsetto-Fiume, a questo punto penso di essere partito forse anche troppo forte ma per come la penso io “più chilometri ti lasci alle spalle prima e meno te ne ritrovi dopo” … proseguo del mio passo ed intanto arriva anche Tomas Zandonà attardato da enne forature, anche lui mi fa presente di chi c’è vicino a me e mi consiglia un passo più accorto. DISCESA PER MALGA FOPPIANO Questo tratto lo avevo provato settimane prima ed oggi lo trovo molto più libero e pulito dalle rocce, qui non serve fare i fenomeni ma ci si deve preparare per la ostica risalita per Castelberto, anche la salita è ben sgombra e ripulita e solo un breve tratto mi costringe al piede a terra .. Paolo Rosola con la E-Bike passa in sella … Sul finale della salita mi aggancia il Paolo Orlandi che mi saluta tamponandomi … le nostre fatiche si uniscono per un bel tratto ma sulla discesa delle gosse la gomma di Paolo perde pressione e lui perde minuti preziosi GIORGIO IL GREGARIO DELLA TRANSLESSINIA A ridosso di Malga Castelberto entra in scena il gregario di giornata, il Giorgio mi pilota per buona parte della Translessinia, in questo tratto siamo in compagnia del Roberto Zimelli e di altri tre bikers, la velocità di viaggio è anche troppo sostenuta ma mi tengo in ultima posizione lasciando al gregario il compito di chiudere i buchi qualora ve ne fosse il bisogno. SAN GIORGIO Al gregario tocca l’incarico di fermarsi a riempirmi la borraccia mentre io proseguo a ruota di Zimelli e Orlandi, l’operazione per il praticante aiutante non è così veloce e lo devo attendere un poco prima di passo Malera per riavere la mia butilia, un salto di catena lo rallenta pure … nel frattempo avevo posizionato la levetta plus del cambio su ON per non rischiare il salto di catena sull’inferno di pietra delle Gosse. LE GOSSE La discesa è tosta, 6/7 km che rendono la vita dura a gambe e braccia, scendo cauto per non incappare nella foratura specialmente nel primo tratto che da poco rifatto presenta “scaie” di pietra insidiose;  trovo Orlandi fermo per la foratura, poco più avanti azzardo un sorpasso di più bikers e poi si va tranquilli fino a Giazza. A Giazza finisco la coca-cola del Venturella presente in loco con i suoi compagni di team a vedere la gara. Su questo tratto inizio a rendermi conto che viaggio ad elastico con la prima delle donne, la Maria Cristina Nisi che mi svernicia in salita ma poi supero regolarmente in discesa, a Giazza è dietro di 6 minuti. GAULI-MALGA LOBBIA La fatica inizia a farsi sentire, il primo tratto fino ai Gauli è una coltellata alle gambe, intanto si fa più intenso il tifo del Pippi e della morosa di Simone Mascotto biker con il quale dividerò tanta strada più o meno assieme. ALLUCINAZIONE ….superata la contrada Gauli, sulle erte sterrate più ripide mi supera un bikers vestito Olympia che viaggia come un missile ….ma chicca chi era … forse Deho !!!??? Dopo il primo tratto sterrato si sale per la vecchia strada per Campofontana, poco prima della colonia si svolta a sinistra per i Pelosi … salita veramente dura .. mi raggiunge e mi supera la NISI … tecccc mi ha già bevuto i 6 minuti di vantaggio che avevo a Giazza. GPM LOBBIA Il ristoro sul GPM più  a est della gara, panorama stupendo e adesso si pensa solo a scendere a parte un breve tratto con uno strappo di 20 metri impossibile dove i tifosi incitano e aiutano tutti a salire con belle spinte … grazie DISCESA PER SANT’ANDREA Dalla “Mucca di Campofontana” si scende decisi .. prima una nuova forestale tirata a biliardo dove viaggio sempre sopra i 50 orari .. poi inizia un single track nel bosco bellissimo con un paio di scalini leggermente tecnici ma fattibili, un solo errore sull’ultima curva mi fa andar per rovi ma poca cosa … il bikers di FM con la doctor Animal  Rigida accusa il cedimento della sella ma prima ancora aveva accusato il cedimento delle braccia sulla discesa delle Gosse BADIA Gli alpini del ristoro fanno da preludio alla lunga scalata verso San Mauro, il punto più caldo e mentalmente duro della corsa .. si pensa solo ad arrivare prima possibile alla pineta del Monte Moro … intanto il gruppo di viaggio e sempre più o meno composto da Me dalla Nisi, da Mascotto e dal duo del Veloce Club Torrebelvicino. SAN MAURO-SELLE-MALGA VAZZO-VELO Inizia uno dei tratti di bosco che più adoro, in questo punto la Nisi sbaglia strada e inizia a preoccuparsi un poco ma la tranquillizzo dicendogli che conosco il tracciato e che siamo sulla strada giusta;  in una curva a destra le frecce erano posizionate un poco prima e la svolta in discesa non era ben visibile, poi si proseguiva per un lungo single senza bivi e quindi senza cartelli, un bikers che non conosceva la zona forse qui poteva temere di aver sbagliato strada, per la Nisi la mia presenza è stata rassicurante. Usciti dal bosco in zona Spilicchi passando per la Porcara si giunge a Malga Vazzo, un tratto di salita che inizia a farsi sentire, sono oramai a ridosso dei 100 km di gara, la media superiore ai 16 mi illude di poter chiudere entro le 8 ore. VELO-ROVERè Da Velo si percorre il bel tratto proposto anche nelle edizioni 2011 e 2012, l’inizio è scassato su fondo pietroso e bisogna scendere cauti poi nuovamente single track stupendi e tratti di bosco meravigliosi, siamo nel pieno del giorno ma la quota di circa 1000 metri e la boscaglia danno refrigerio, bellissimo il nuovo single track che ci porta verso il Jegher. SQUARANTO Il secondo punto più basso della gara, ci si arriva con una bella discesa e poi inizia questa ultima temibile salita, è lunga ed il dislivello da fare fino a Maregge non è poco, inizio questo tratto dal fondo molto pietroso con una buona gamba ancora, sembra di fare l’inferno di pietra però in pianura. Su questo tratto mi raggiunge di nuovo la Nisi, gli dico che è l’ultima salita, rimane con me forse per un chilometro poi mette la freccia e mi anticipa al traguardo di 7 minuti, da dove mi ha superato mancavano 10/12 km solo per far capire che passo aveva la ragazza in salita. SQUARANTELLO Sono alla frutta e vedo le streghe.. ho il miraggio di aver li a pochi metri il sottopasso di Maregge punto dove finisce la salita ma … è solo un miraggio !!!! Salendo incontro per l’ennesima volta il Pippi, gli domando se il ponte di Maregge è li poco avanti mi risponde … “ma cosaaaa sei ancora allo Squantello ti manca tutta la Val Marisa … sta tranquillo fermati al ristoro e riparti con calma !!!! “ Un calcio nei coglioni in quel momento sarebbe stato più gradito … ok resetto il cervello e riparto. VAL MARISA Come una nave alla deriva barcollo ma non mollo, ora il tratto lo ricordo, è duro e me lo faccio a piedi conservando le ultime energie per il tratto fino all’arrivo, incontro un bikers steso a terra gambe alte che mi dice “è tutto ok voglio solo dormire un pochino poi riparto”. FINALMENTE IL PONTE DI MAREGGE La vista del ponte è linfa vitale .. penso è fatta ora non c’è più salita…. teccc.. svolta a destra appena inizia l’asfalto di Maregge e su a destra per 300/500 metri … qui mi è scappato l’unico porco di giornata figlio della frustante stanchezza… ##@@!!! ULTIMI KM Finalmente ho ragione anche di questi ultime metri di salita fatti ovviamente a piedi nel tratto più ostico, poi la fuga verso il traguardo è leggera e facile, la fatica non si sente più incontro il Birtele Remigio e lo Scandola nei km finali e poi il tifo della gente che accompagna gli ultimi 500 metri di gara …. la Lessinia Legend più dura di sempre è stata domata con tanta bella fatica.