Post n°1011 pubblicato il
15 Febbraio 2008 da
ilmigliore666
Domani mattina alle ore 9e30 da piazza Brà inizia l' avventura per Gianni Sirotto e Renato, i due saranno supportati nell' impresa da numerosi sponsor e sostenitori.
La tecnologia messa a loro disposizione permetterà l' invio di notizie e immagini ai media, il giornale L'Arena relazionerà settimanalmente sull' impresa.... ma qualche notizia passerà anche qui da noi........ seguitene le vicende.
Approffito per mandare un grosso in bocca al lupo.... buona strada signori.... (nella foto Sirotto nel viaggio dell' estate scorsa verso Assisi fatto con il nostro atleta Gianluca Tiso)
L'articolo del giornale L'Arena in edicola oggi:
L’IMPRESA. Gianni Sirotto e Renato Ciravegna partiranno domattina da piazza Bra: su «L’Arena» il diario del viaggio
In bicicletta fino a Pechino con un messaggio di speranza
Oltre 14mila chilometri lungo la Via della seta attraverso dieci nazioni
Giovanni Sirotto
È arrivato il giorno della partenza e degli addi e la mia testa è come una lavatrice in piena centrifuga. Mi sembra ieri quando in una tenda a 4.200 metri sul monte Ararat nel pieno di una bufera di neve, che ci bloccò per due giorni, Renato ed io cominciammo a fantasticare e a condividere questa avventura in bicicletta sulla via di Marco Polo.
Non è facile trovare una persona che abbia la tua stessa filosofia di vita: lo spirito di libertà, la voglia di conoscere genti di altre culture, lo spirito di adattamento, la curiosità di vedere questo fantastico mondo in cui viviamo e che ci stanno rovinando e, non ultimo, il tempo a disposizione per pedalare per mesi e mesi (per quest’ultimo «requisito» io devo ringraziare i miei soci Maurizio e Vincenzo che, concedendomi il permesso, hanno accolto ed accettato il mio desiderio riuscendo così, secondo me, anche liberarsi di un rompiscatole in azienda).
Renato ed io la pensiamo alla stessa maniera. Non ci consideriamo dei no-limits, non cerchiamo performance sportive e soprattutto siamo consci dei nostri limiti ma anche convinti della nostra volontà di arrivare fino in Cina. Anche perchè, non avendocelo ordinato nessuno, lamentarsi sarebbe doppiamente stupido.
Certo che ogni tanto la paura invia dei file negativi e subdoli al mio fragile cervello egoista di padre e figlio mandandomi in crisi. Sento che i miei cari subiscono questa decisione e capto che non sono contenti di questa mia voglia di pedalare su strade ed in paesi «pericolosi» che io, inguaribile utopista, viaggiatore e sognatore, non ritengo tali.
Allo stesso tempo però mi chiedo se è giusto far soffrire i miei adorati figli, la mia cara mamma e tutte quelle persone che mi vogliono bene, con il mio egoismo camuffato da spirito libero. Sicuramente in questi mesi mi assalirà la nostalgia di casa ma Federica e Christian sanno che il rapporto che ci lega è talmente superiore a tutto che anche a migliaia di chilometri ci sentiamo vicini.
E poi, ormai, la tecnologia fa sì che con telefono satellitare, internet, gps e quant’altro, si possa rimanere in contatto ovunque.
Mi auguro che gli dei siano buoni con noi due, bike-pellegrini, e che i climi metereologici e politici,che troveremo non siano dei piu ostili: e allora... pronti via. Un grazie di cuore a tutte le aziende che hanno contribuito all’organizzazione del viaggio e a tutte quelle persone che hanno accolto l’iniziativa denominata «1 euro per 1 chilometro».
Infine un grazie a «L’Arena» che ha dato piu volte risalto al nostro sogno e che ci consente di raccontarlo ai suoi lettori attraverso le emozioni e gli incontri che via via faremo sulla nostra lunga strada. Ma soprattutto spero e mi auguro che il mio amico Claudio, il mitico Prynci che ci ha lasciato tre anni fa, dia alcune dritte al mio angelo custode perchè lui di biciclette ne capisce poco.
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