PICCOLO INFINITO

ONORANZE FUNEBRI LITIGANO PER ACCAPARRARSI I MORTI NELLA STRAGE DEL TRENO


L'indecenza ragà  non conosce limiti  Sputi, spintoni, volgarità, calci e pugni per contendersi i cadaveri. Davanti ai parenti. Con i corpi ancora caldi. Quello che è successo è una vera indecenza che mostra la miseria umana nei suoi aspetti più crudi.
Alcuni operatori delle pompe funebri della zona (siamo a Rossano, alta costa ionica calabrese) si contendono i corpi di morti senza un briciolo di rispetto. Volano insulti e botte,tutto è raccontato nel Quotidiano della Calabria. Ma guardate il video che si trova su YouTube" Vergognatevi, mettete la testa in un water"si sente gridare dai parenti delle vittime mentre gli operatori delle pompe funebri cercano di accaparrarsi i corpi delle vittime.«Quelli sono tutti miei» si sente urlare davanti alla carcassa dell'auto. «Sono stato avvisato dall'ospedale, sono arrivato per primo, se qui viene qualcuno che non è di Rossano qui succede un casino. Questa è roba nostra, non vogliamo gente da Corigliano o da Mirto». E l'altro prontamente replica senza colpo ferire: «No, facciamo uno a testa»: il "concorrente" è determinato a portare con sé una parte delle vittime. E poi la rissa: prima spintoni, poi le barelle lanciate per aria, usate come strumento d'offesa. Poi ancora, mentre si trasportava una delle salme, un proprietario di una ditta va in escandescenze e la barella con il cadavere sopra viene buttata a terra. Il tutto davanti agli occhi di parenti e amici straziati dal dolore di una tragedia appena successa, con ancora i vigili del fuoco impegnati nella delicata operazione di estrarre i corpi dalle lamiere.Poi uno dei parenti scoppia: «Vergognatevi, questo è il mio sangue, non sono dei cani questi sono esseri umani». L'imbarazzo è enorme mentre le forze dell'ordine cercano di mitigare gli animi, ma continuano ad urlare contro gli operatori dicendo di andare via perché «Avete già preso quello che vi serve». Ma la rissa continua: altri spintoni e ancora l'immagine di gente che fa a gara per raccogliere più vittime possibili. «Fate schifo - gli urlano ancora - tutto questo per quattromila euro». Poi, fuori dal luogo della strage si continua. Raccolgono i corpi in fretta, quasi come una conquista e corrono il più veloce possibile.  
 LA PAROLA VERGOGNOSI PER LORO NON E' ABBASTANZASCIACALLI HA DETTO UN OSSERVATORE DELLA SCENAE IO AGGIUNGO MALATI ARRIVISTIMALATI DI SOLDIMALATI DI VALORI