Creato da johnfante1975 il 07/11/2007

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Post N° 139

Post n°139 pubblicato il 04 Settembre 2008 da johnfante1975

C'č un solo tipo di successo:quello di fare della propria vita cio' che si desidera.

 
 
 

      tratto da "A Ovest di Roma" di John Fante

Post n°131 pubblicato il 14 Giugno 2008 da johnfante1975
 

                     Hunthington Beach Pier,California. May 2006 

Tre settimane dopo,Rick Colp e Tina se ne andarono.Non fu una sorpresa.Per giorni il furgone di Rick era stato parcheggiato sul vialetto mentre loro facevano i preparativi.Tina aveva comprato metri di stoffa a fiori per le tende e le fodere dei sedili,e l'aveva cucita mentre Rick metteva a punto e controllava il motore.Nel furgone aveva anche installato due altoparlanti per il mangiacassette.Le tavole da surf erano fissate al portabagagli sul tetto.Il loro viaggio perse un po' di brio e di romanticismo quando si accorsero che non avevamo fatto nessuna protesta contro la loro fuga insieme.Era comunque l'unica reazione possibile,perche' tanto erano determinati,e non c'era possibilita' di fermarli.Quanto al fare l'amore,l'avevano fatto per mesi,perche' allora impedirglielo adesso?Davamo per scontato che un giorno si sarebbero sposati,ma non ne parlammo neppure,per evitare che Rick scappasse a causa della pressione dei genitori.L'unica intrusione nella loro intimita' fu un ulteriore rifornimento di pillola che Harriet fece scivolare nella valigia di Tina.Ci riunimmo sul vialetto per l'addio,e Harriet pianse,mentre io non ebbe difficolta' a restare calmo e con gli occhi asciutti.Non avevo mai fatto parte del mondo di mia figlia.Era sempre stata fiera al punto di essere instabile,e con lei c'era un'unica strategia valida:lasciarla agire come voleva per tutte le cose.Osservandola ora,con i levi's bianchi e una camicetta rossa,i capelli in due trecce,il suo bellissimo volto che angelicamente camuffava l'indole di gatto selvatico,pensai a com'era triste essere due sconosciuti.Non le dispiacevo.Mi amava,ma credeva che io fossi un seccatore.<<Abbi cura di lei>>,dissi,stringendo la mano a Rick.<<Lei si prenda cura del suo cane>>.Stupido si riposava sul cemento,fissando Colp con palpebre pesanti e in adorazione.Rick gli si avvicino',e lo tocco' piano con la punta del mocassino,dicendo,<<Addio,Stupido>>.Il cane si drizzo' sulle zampe,ando' verso la ruota posteriore del furgone,alzo' la gamba e piscio' sul copertone,era il modo di esercitare il suo senso di possesso sul territorio.Baciai Tina.<<Quando ti rivedremo?>>.<<Chissa'>>,sospiro'.<<Un giorno...>>.<<Dove andrete?>>.<<A nord>>.<<Sul Big Sur?>>.<<Forse>>.Non sapevamo nulla delle finanze di Rick,ma Tina aveva ritirato i seicento dollari che aveva sul libretto di risparmio,quindi non c'era da preoccuparsi per il cibo e per l'alloggio,almeno per un po'.Immaginai che avrebbero gironzolato finche' non sarebbero finiti i soldi,e poi sarebbero ritornati a Point Dume.Madre e figlia piansero all'abbraccio finale.Sbattendo gli occhi a causa delle lacrime,Tina disse:<<Sii gentile con lei,papa'.Capito?>><<Faro'del mio meglio>>.<<Dico sul serio>>,aggiunse severa.

 
 
 

"The American West as living space"di W.Stegner

Post n°129 pubblicato il 12 Giugno 2008 da johnfante1975
 

                              Indian Springs,Nevada. June 2005

Non dovremmo negare...che l'essere nomadi ci ha sempre riempiti di gioia.Nella nostra mente viene associato alla fuga da storia,oppressione,legge e noiose coercizioni,alla liberta' assoluta,e la strada ha sempre portato a Ovest.

 
 
 

Post N° 128

Post n°128 pubblicato il 09 Giugno 2008 da johnfante1975
 

                        Goosenecks State Park,Utah. April 2007

Non credere che le gioie della vita vengano sopratutto dai rapporti tra le persone.Dio le ha messe tutte intorno a noi.Sono dovunque.In tutto cio' di cui possiamo fare esperienza.Abbiamo solo bisogno di cambiare il modo di guardare le cose.

                                                 Christopher McCandless

 
 
 

    tratto da "Little Boy Blue" di Edward Bunker

Post n°127 pubblicato il 04 Giugno 2008 da johnfante1975
 

            Alcatraz Island,San Francisco Bay-California. May 2004

La paura della liberta',emozione familiare a tutti coloro che sono stati in prigione per molto tempo,e che tutti gli altri reprimono,si impadroni' di Alex alla vigilia del suo rilascio sulla parola.Fino a quel momento aveva affrontato la situazione rifiutando di pensarci veramente.Esegui' i rituali del rilascio-colloquio con gli assistenti sociali,le misure per i vestiti,le foto <<in costume>> senza soffermarsi troppo sul significato di questi gesti,totalmente distaccati da ogni sentimento.Giunto il momento in cui gli fu impossibile seguitare a ignorarla,comincio' a grondare di sudore,in preda alla nausea.La paura era priva di un oggetto preciso su cui fissarsi,non c'era nessun ostacolo da superare.In effetti,era proprio l'assenza di un oggetto preciso,il fatto stesso di non sapere,che era all'origine della sua paura.Stava per entrare in un territorio sconosciuto.Ecco cos'era il mondo al di la' del muro:l'ignoto.Che cosa sapeva della liberta'?Dopo la sua evasione,il periodo trascorso da fuggitivo non era stato una preparazione adeguata alla vera liberta' e alle sue esigenze.La paura lo assaliva quando le conversazioni garrule con gli altri ragazzi,prima di addormentarsi,venivano troncate dallo spegnimento delle luci.Il buio scatenava i timori contenuti fino a quel momento,timori nascosti e dissimulati dal chiacchericcio e dal chiasso di scherzi e lazzi.Man mano che il giorno del rilascio si avvicinava,il sonno si fece piu' agitato e difficile.Cosa davvero insolita per Alex,che dormiva sempre come un sasso,per quanto penose fossero le circostanze in cui si trovava.In effetti,per lui il sonno era un modo per sottrarsi alle tensioni... 

 
 
 

"APOCALISSE"

 

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"Avrei potuto giocare meglio le mie carte,senza dubbio,e ci sono cose di cui mi vergogno,ma quando mi guardo allo specchio,sono fiero di quello che sono.I tratti del mio carattere che mi hanno fatto combattere il mondo sono gli stessi che mi hanno permesso di farmi valere".                 

Edward Bunker

 
 
 
 

io sono come Cristoforo Colombo.

Me ne sto li' sulla riva,e sogno.

E,come il mio compatriota,

mi riporteranno indietro in catene.

        Ma amo la mia vita.

             John Fante

 

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