PARLIAMONE

Eros e Psiche


Amore, che i greci chiamavano Eros e i romani Cupido, era il dio dell'amore. Uno che ci sapeva fare, insomma. Sennò lo chiamavano il dio del due di picche, o il dio della polenta e funghi. Vabbè, ci siamo capiti. Era figo e faceva innamorare chi voleva lui. Era invitato a tutte le trasmissioni più seguite, faceva calendari e diari. Riuscì pure a battere Apollo alla somma sfida del televoto. Psiche invece era una mortale e viveva in una casa modesta con le sue sorelle. Come si evince dal nome, era una che non ci stava tanto con la testa. In realtà si chiamava Concetta, ma siccome dava di matto e parlava da sola tutti presero a chiamarla ironicamente Psiche. Ma era la più bella donna che esistesse sulla faccia della terra. Un giorno come tanti Psiche era affaccendata in casa: innaffiava le sedie, si raccontava delle barzellette, leccava i muri e cercava di insegnare a scrivere al cane. Come ho detto non ci stava tanto con la testa. Quel giorno Amore passò di lì in moto e la vide in giardino che scavava una fossa e ci nascondeva dentro le calze. Si innamorò subito di lei, la desiderò al punto da ignorare il suo vizio di togliersi i calzari e masticarli. Ma Psiche era solo una povera mortale, e se qualche paparazzo l'avesse vista con lui sarebbe accaduta una tragedia: niente più copertine, niente più calendari, niente più televoto. Escogitò così uno stratagemma: al calare della notte mandava il suo autista che incappucciava Psiche e la portava da lui per passare la notte insieme. La luce era sempre spenta in camera da letto, e Psiche non poteva mai vedere in volto il suo amante. La prima volta che Psiche si adagiò sul talamo di Amore, quest'ultimo le disse: "Tu non potrai mai vedermi in volto. Se lo farai dimenticati di me: non giacerai mai più con me. E smettila di infilarti le lenzuola nel naso!". Qualsiasi donna di fronte ad una situazione del genere si sarebbe ribellata, non avrebbe accettato un accordo così rischioso e oscuro. Ma come ho già detto Amore ci sapeva proprio fare, e lei non fece mai domande. Le sorelle di Psiche, dopo mesi che la vedevano andare dal suo amante misterioso diventarono invidiose. Cominciarono a prenderla in giro, a dire che non era vero niente, che se la faceva con un muflone, che quello poteva essere anche quello sfigato del vicino di casa ed altre illazioni. Quando sentì tutte quelle cattiverie, Psiche mangiò una sigaretta e disse: "Ah si? Voi dunque pensate questo? Allora vi dimostrerò che vi sbagliate. Porca vacca, ho di nuovo dimenticato la radio sul fuoco!". Quella notte Psiche passò come sempre la notte con Amore. Quando il dio si fu addormentato fece una scorreggia che se la teneva da tre ore. Poi prese una candela, la accese e gli illuminò il volto. Era l'uomo più bello che avesse mai visto. Si innamorò ancor più di lui, capì che avrebbe voluto passare tutta la vita con lui, anche se al televoto aveva votato per Apollo. Fato volle che una goccia di cera cadesse sul suo viso, svegliandolo. Amore si alzò di soprassalto bestemmiando Poseidone. Vide Psiche che nervosamente masticava la candela e le disse: "Ma per Zeus, una cosa ti avevo chiesto! E passi che l'altra sera mi hai rasato le natiche. E passi che ieri sera mi hai rotto un malleolo a testate, ma questo è troppo!". E la cacciò via. Allora Psiche raccontò tutto ai mass media, ed in breve si ritrovò a tutti i talk show come ospite fissa. Vinse perfino la gara al televoto contro Atena. Amore stesso ci guadagnò in notorietà e i suoi calendari erano presenti in tutte le camere delle teenagers. Rivedendola in video Amore non potè fare a meno di reinnamorarsi di Psiche e la perdonò, anche se per vendetta votò Atena al televoto. I due si sposarono e la loro fama crebbe ancora. Poi il Tempo, Cronos, fece la sua parte e i due furono relegati esclusivamente ai programmi pomeridiani della domenica, nei quali furono ospiti per il resto della loro vita. E quella fu la loro maledizione.