EL PODET

Stadi ormai sempre più vuoti Biglietti meno cari per le famiglie


  Repubblica — 02 marzo 2007   pagina 60   sezione: SPORT ROMA - Tema: caro prezzi e stadi vuoti. Se si preoccupano in Inghilterra, figuriamoci da noi. Tony Blair ha subito appoggiato una proposta di legge, presentata da 50 parlamentari, per abbattere i prezzi dei biglietti ed evitare così che i tifosi fuggano dagli stadi della Premier League. Per la verità, i grossi club (Arsenal, Chelsea, Manchester, ecc.) tengono: lì c' è sempre o quasi il pienone. E' in provincia semmai che s' inizia ad assistere ad una pericolosa disaffezione. «E' un fenomeno - ha detto il premier inglese - cui non abbiamo mai assistito e ritengo ci siano sensati motivi per far sì che i prezzi non siano fuori della portata dei tifosi». Il leader della Camera dei Comuni, Jack Straw, che detto che «alcuni club stanno spellando i loro fans» e il ministro dello sport, Richard Carbon, ha parlato di un «prezzo altissimo». In effetti un biglietto medio nel campionato di prima categoria inglese costa 33 sterline, quasi 50 euro. Ed è il più caro d' Europa, anche quattro volte più che in Germania, Olanda ed Italia. Da noi sono alle stelle soprattutto i settori di tribuna (anche 120 euro, primato europeo) mentre le curve sono le più basse d' Europa. Almeno questo per i club di prima fascia (campione in carica). Per un club di seconda fascia (partecipante cioè alla Coppa Uefa) una curva costa mediamente 15 euro contro i 12 di Francia, i 13 Germania ma anche i 45,60 dell' Inghilterra. E' vero, comunque, che gli stadi italiani sono, in assoluto, i peggiori d' Europa. E solo adesso i club sono costretti - loro malgrado - a renderli almeno più sicuri. Ma questo non ferma certo l' emorragia: nel turno infrasettimanale di mercoledì scorso si è arrivati ad una media partita di 14.542 spettatori. Nel girone d' andata, prima del dramma di Catania, si era già scesi sotto i 20.000. Cifre, queste, che ci allontanano sempre più dall' Europa (che conta). Da anni è stato lanciato l' allarme caro-prezzi: ma i club se ne infischiano. Salvo rare eccezioni. Gianni Petrucci, numero 1 del Coni, ieri ha ribadito durante la videochat di Kataweb.it come «il mondo del calcio non possa pensare sempre a vivere di rendita. Deve fare qualcosa e capire perché negli ultimi vent' anni ha perso molti spettatori». Petrucci allo stadio c' è sempre andato e oggi più che mai è convinto che si debba «abbassare il costo dei biglietto, non capisco perché non lo facciano: lo dico e lo ridico ma non voglio passare affatto per nemico del calcio. Governo, Coni e Federcalcio possono fare in modo che la gente torni a divertirsi allo stadio». I club si riuniranno oggi a Milano: un consiglio di Lega per analizzare anche la situazione-stadi, oltre che la legge delega sui diritti tv. La speranza è che le società guidate da Antonio Matarrese possano cambiare rotta, venendo davvero incontro alla gente. Lo spera lo stesso ministro Giovanna Melandri, sempre vicina al mondo del calcio. «Mi pare una buona idea quella di Blair e chiedo quindi ai club italiani di provare a fare altrettanto. Anche un piccolo segnale in questo senso può essere utile a far tornare le famiglie allo stadio. Magari, proprio con questo obiettivo, mi permetto di sollecitare ai club una politica di riduzione dei biglietti da destinare alle famiglie, sulla scorta di ciò che già accade per gli abbonamenti. Sarebbe un' azione concreta per dimostrare che il calcio vive grazie ai suoi tifosi sani ed invece è destinato a morire se finisce nel ricatto dei violenti». Il governo la sua parte la sta facendo, anche difendendo il decreto Amato e portando avanti, in vista di Euro 2012, un progetto per rendere gli stadi più «civili». Ma non basta: ora tocca ai club dare un segno di buona volontà. - FULVIO BIANCHI