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Un piano straordinario di immissioni ed un "salvaprecari"

Post n°8 pubblicato il 04 Novembre 2012 da PoliScuola

- La necessità viene invocata dalla responsabile scuole del Partito Democratico, Francesca Puglisi, che in un comunicato apparso sul sito del PD prende posizione in modo inequivocabile. Un vero e proprio impegno elettorale "questo faremo - dice - andando al governo”. Precari che "continuano a permettere che il sistema scolastico funzioni - spiega Francesca Puglisi, responsabile Scuola del Partito Democratico - poiché è chiaro che senza di loro, molte scuole non riuscirebbero neanche ad aprire. E non si può far finta di niente" Non solo piano straordinario, ma anche "salvaprecari", per fronteggiare quanti, a causa dei tagli, continuano a non trovare un collocamento nella scuola dopo anni di precariato. Un provvedimento che, scrivono nel comunicato "non comporta oneri finanziari aggiuntivi a carico del MIUR, o comunque del bilancio dello Stato". Progetto già avanzato dall'On. Siragusa del PD "Ad oggi, insomma - afferma la Siragusa - non c'è una misura di garanzia verso questi lavoratori della scuola. Il Pd chiede che sia immediatamente rinnovato il 'salvaprecari' per la parte statale, quindi prevedendo una graduatoria unica per le chiamate dalle scuole e punteggio pieno per tutti come previsto dalla prima

 
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Docenti idonei ad altri compiti

Post n°7 pubblicato il 02 Novembre 2012 da PoliScuola

Docenti idonei ad altri compiti, emendamento VII commissione: un tentativo di rimandare l'attuazione della Spending review

 

Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici) - L'emendamento presentato alla VII Commissione (Cultura) è stato proposto da un gruppo di deputati dell'intero schieramento che sostiene il Governo, anche se a forte componente PD. La presenza di alcuni nomi a cui il Conbs ha ripetutamente inviato i suoi documenti fa pensare che questi siano stati finalmente recepiti.

Infatti il Conbs, oltre alle sollecitazioni per rimuovere la norma del passaggio ATA, ha fatto varie proposte per un riassetto dell'istituto della inidoneità, in alternativa alla completa assenza di progetto da parte governativa e sindacale. L'attuale Governo, chiamato a razionalizzare la spesa pubblica, di fatto ha operato tagli alla cieca, scontentando vasti settori sociali e produttivi e, nel caso dei docenti utilizzati in altri compiti, senza valutare le condizioni oggettive in cui i provvedimenti vanno ad operare.

A questo i sindacati -tutti- hanno risposto con proposte che "congelano" il presente (anche se comunque meritorie, vista l'estrema precarietà della situazione dei docenti inidonei). Ma, se concordiamo su tutte le permanenti e proiettate sul futuro della professione docente, sempre più usurante, bisogna che queste siano ripensate in un'ottica più attuale che preveda un riordino del settore e un diverso modo di concepire la "utilizzazione in altri compiti", pur salvaguardando il presente e tenendo conto delle esigenze della persona e dei patrimoni di esperienza accumulati e da non "rottamare". Occorrerebbe quindi progettualità rispetto al prolungamento dell'età pensionabile e a un generale appesantimento del lavoro in cattedra (si pensi alla prospettiva di un/a insegnante di 65-66 anni che debba "tenere a bada" una classe di 30 vitalissimi bambini o adolescenti ribelli).

Perciò l'emendamento in oggetto appare, non tanto nei contenuti quanto nella forma, come una giustapposizione frettolosa di istanze che si presta, come altre volte, a fraintendimenti e vuoti legislativi.

Fa infatti riflettere la scelta del termine "ricollocamento": prevede o no il passaggio di ruolo? quali vincoli pone al legislatore? La "risoluzione del rapporto di lavoro per dispensa" come si concilia con la recente riforma previdenziale?
Ci sembra piuttosto un tentativo di rimandare (sine die? ben venga comunque!) l'attuazione del disposto della Spending review stante la complessità del problema, la difficile attuabilità delle norme e l'esigenza di limitare i contenziosi legali.

Tuttavia l'emendamento deve passare alla discussione in aula e se, come successo in altre occasioni, il Governo pone la fiducia, anche questo emendamento sarà stato inutile.

VII commissione cultura: entro 3 mesi un piano di ricollocamento per i docenti inidonei

 

 

 

 

Documento inviato alle OO.SS. e ai Ministri Monti, Profumo, Patroni Griffi, Fornero, Giarda

Alle OOSS in indirizzo

E' in corso da parte del Governo una analisi costi/benefici nella P.A. e appare ormai certo che i "privilegi" saranno eliminati. Per i docenti inidonei all'insegnamento si fanno insistenti voci di mobilità alle porte ma notiamo - pur nella difficoltà del momento- che i sindacati si limitano a difendere un po' genericamente diritti precedentemente acquisiti.
Pertanto abbiamo ritenuto utile avanzare una proposta che dimostri disponibilità al cambiamento e volontà concreta alla progettazione.Abbiamo provato ad attualizzazione la figura del docente utilizzato in altri compiti, coscienti che *il tentare di SCEGLIERE il proprio destino è strettamente collegato col RIFORMARE*.
Perchè l'istituto della utilizzazione (per salute) sopravviva, in quanto GARANZIA sociale e lavorativa, occorre rivederla. Abbozziamo pertanto
tentativi di razionalizzazione che consentano di correggere aspetti gestionali, rivelatisi in parte pietistici e, per i tempi che corrono, spesso assistenzialistici.
La FRAMMENTAZIONE (normativa e logistica) rende di fatto l' "utilizzazione" non-monitorabile secondo standard predisposti e ciò lascia spazio ad aspetti di "giungla assistenziale" ed in certi contesti di bassa produttività.
Noi chiediamo di salvaguardare lo status di docenti perchè può rivelarsi una strategia valida, sostenibile e "pagante", non solo per i diretti interessati. Però è necessario offrire servizi riconosciuti importanti e in questo i docenti inidonei sono disposti a rimettersi in gioco. E per un servizio pienamente utilizzato ed efficiente insistiamo sulle verifiche in itinere e su una minimale "concorrenza fra le scuole".
Per evitare il rischio "ataizzazione" e al contempo diminuire la nostra situazione di jolly, intendiamo mostrare disponibilità a una maggiore regolamentazione, a fronte di una collocazione professionale che permanga nell'ambito della docenza (come "status" primariamente e come stipendio
subordinatamente: le due cose sono in effetti sostanzialmente distinguibili...).

Abbiamo deciso di insistere sul ruolo primario delle mansioni "nella" biblioteca perchè tale profilo consente una meno equivocabile collocazione
professionale. Inoltre, per la versatilità del collegato mansionario, essa consente un flessibile impiego delle residue potenzialità lavorative, pur
presentandosi come situazione "protetta". Ponendo al centro le attività della biblioteca si può sperimentare l'unificazione degli attuali mille rivoli della "utilizzazione" in altri compiti.

D'altro canto abbiamo ritenuto che sia ormai incompatibile la coesistenza di un "docente" negli uffici, una volta aperta e regolamentata la mobilità
interna ed esterna.

Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici
http://conbs.altervista.org/



All'attenzione di

Mario Monti
Presidente del Consiglio dei Ministri e
Ministro di Economia e Finanze

Francesco Profumo
Ministro dell'Istruzione

Filippo Patroni Griffi
Ministro della Pubblica amministrazione

Elsa Fornero
Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali

Piero Giarda
Ministro per il Programma di governo


Sappiamo bene che è in corso da parte del Governo una stringente analisi dei costi/benefici nella P.A. allo scopo di ridimensionare certe aree di "spreco". L'utilizzazione in compiti diversi dall'insegnamento per gravi motivi di salute può essere distrattamente considerato da molti un "privilegio", eppure essa è strumento di civiltà, che tutela lavoratori non più in salute e ne può valorizzare le residue capacità lavorative in favore della Scuola tutta.

Riteniamo che la Scuola non debba privarsi di quelle figure che finora hanno fornito supporto ai progetti dell'offerta formativa e soprattutto mantengono funzionanti e vitali le biblioteche scolastiche, ora più che nel passato, vista la riduzione di insegnanti curriculari disponibili e la mancanza di fondi per il pagamento di ore eccedenti. Tali figure svolgono compiti nella complessa articolazione scolastica che comunque avrebbero un costo.

Ravvisiamo che forse una regolamentazione solo abbozzata e in parte pietistica ha fatto dimenticare in molte situazioni che l' "utilizzato" deve essere "ben-impiegato" e quindi "valutato".

Noi chiediamo che si salvaguardi l'attuale nostro stato giuridico di docenti utilizzati in altri compiti perché tale continuità si rivela valida, sostenibile e "pagante", e non solo per i diretti interessati. Nel contempo siamo consapevoli che la FRAMMENTAZIONE (normativa e logistica) favorisce di fatto un' "utilizzazione" non-monitorabile secondo standard di efficienza e ciò lascia spazio ad elementi di "giungla assistenziale" e può provocare un sensibile calo della produttività. Per questo ci disponiamo a "rimetterci in gioco" proponendo un riequilibrio del settore da noi servito.

D'altra parte la contenuta adesione [sotto il 20%] al passaggio volontario nei ruoli amministrativi ha dimostrato la volontà dei docenti inidonei di rimanere nei loro posti, pur credendo in una ristrutturazione "interna". Riteniamo che riflettendo sulla seguente proposta si salvaguardi l'etica del lavoro in quanto "progetto di vita".

Confidiamo nella Vostra attenzione

I docenti inidonei all'insegnamento raggruppati nel
Coordinamento Nazionale Bibliotecari Scolastici
http://conbs.altervista.org


Leggi il documento

PROPOSTA DI NUOVE NORME E PROCEDURE
PER L'UTILIZZAZIONE
DEI DOCENTI INIDONEI ALL'INSEGNAMENTO

 

  

 

 

 

 

 

VII commissione cultura: entro 3 mesi un piano di ricollocamento per i docenti inidonei

Si tratta di uno degli emendamenti che ieri è stato approvato dalla VII commissione cultura alla Camera durante la seduta di bilancio. La stessa seduta che ha portato allo stop delle 24 ore.

Si tratta dell'emendamento 3.12, anticipatovi dalla nostra redazione, che obbliga il governo ad un piano di ricollocamento dei docenti inidonei entro tre mesi. Il piano dovrà tenere conto delle effettive condizioni di salute e delle competenze acquisite dai docenti. L'emendamento, inoltre, contine la possibilità, per il docente inidoneo, di chiedere la risoluzione del rapporto di lavoro con diritto al trattamento pensionistico se in possesso dei requisiti contributivi per l'applicazione dell'istituto della dispensa.

Si attende il parere della commissione bilancio

 

 

 

 

 

 

 

 

 
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bocciano le 24 ore

Post n°6 pubblicato il 31 Ottobre 2012 da PoliScuola

 Sono stati approvati alcuni emendamenti che bocciano la norma, ma bisogna comunque aspettare l'ultima parola della commissione Bilancio, considerato che occorre assicurare la previsione di bilancio tagliando da altri capitoli di spesa.

Il commento di Manuela Ghizzoni, Presidente della Commissione Cultura, Scienze e Istruzione della Camera dei deputati e relatrice della Legge di stabilità, dopo l'approvazione in Commissione degli emendamenti e dei pareri da consegnare alla Commissione Bilancio "Qualsiasi intervento di modifica dell'orario di lavoro deve essere inserito in ambito contrattuale e non può che tendere al rilancio della professione docente e del suo ruolo sociale"

"Il tema del lavoro degli insegnanti - spiega Ghizzoni - non può prescindere da una prospettiva culturale e politica, che valuti adeguati livelli retributivi, una riforma del tempo scuola e una riorganizzazione degli spazi della didattica"

"Una prospettiva alla quale tutte le forze politiche hanno il compito di contribuire - conclude Ghizzoni - così come hanno fatto in Commissione Cultura esprimendo un voto favorevole agli emendamenti e ai pareri del relatore."

In una nota Pierfelice Zazzera, vicepresidente della Commissione Cultura alla Camera, afferma: "La commissione Cultura ha sfiduciato il ministro Profumo sull'aumento dell'orario di lavoro per i docenti. E' stata una vittoria di Italia dei Valori che, con con i suoi emendamenti, aveva chiesto la soppressione di tutte le disposizioni contenute nel dl Stabilità relative alla scuola, soprattutto quella sull'aumento dell'orario di lavoro per i professori a 24 ore. A questo punto, il ministro dell'Istruzione dovrebbe dimettersi.

Quello che serve agli insegnanti e che noi chiediamo è il rinnovo dei contratti nazionali e il pagamento degli scatti di anzianità, investimenti nella scuola e un piano di stabilizzazione per i precari, considerando la procedura concorsuale attualmente in corso di svolgimento inutile e costosa", ha concluso Zazzera.

 
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