ATTUALITA'

LIBERALIZZAZIONI


Alla fine il rischio è che a restare davvero in piedi sia solo il percorso di "liberalizzazione" (leggi privatizzazione) dei servizi pubblici e che a pagare siano i soliti noti, cioè i cittadini meno abbienti. Le altre liberalizzazioni del decreto "Cresci Italia", quelle che dovevano favorire i consumatori, sono sotto attacco delle lobby e nella commissione industria del Senato vedono già migliaia di emendamenti! Così il decreto che arriverà mercoledi prossimo al voto delle camere potrebbe essere molto diverso dalla stesura iniziale. Anzitutto per taxi e farmacie. La riforma sui taxi è stata già quasi totalmente svuotata. La possibilità di aprire a nuove licenze viene riaffidata totalmente ai sindaci (sotto ricatto dalle organizzazioni dei tassisti e dalla loro capacità di bloccare le città). L'autorità dei trasporti che avrebbe dovuto adeguare i livelli di offerta e aumentare le licenze "sentiti i sindaci" viene ridotta a un semplice parere obbligatorio ma non vincolante per i sindaci stessi. Per le farmacie, lobby ancora più potente, le pressioni non sono ancora tradotte in cambiamenti del testo, ma ci sono vicine: sotto attacco in particolare l'apertura di cinquemila nuove farmacie, ma il codacons teme anche passi indietro sulla liberalizzazione dei farmaci di categoria C (aspirine ecc). Rischia di scomparire anche l'obbligo di preventivo per le prestazioni professionali.Infine, anche se non c'entra direttamente col "Cresci Italia", viene rinviata la vicenda dell'ICI sugli immobili a uso commerciale della Chiesa. L'emendamento al decreto fiscale che avrebbe dovuto costringere anche la Chiesa a pagare le tasse per il momento è "rinviato al dibattito parlamentare"... Insomma, a differenza delle norme sulla precarietà del lavoro, su cui si afferma di procedere "con o senza accordo sociale", quando si toccano gli interessi forti si trova sempre il tempo di ripensarci una volta di più...!