GloriaPetrolo

ANCORA ATTENTATI AI COMPAGNI DI RIFONDAZIONE


L’ apprendere continuamente che l’ azione di uomini politici è sottoposta alle minacce provenienti da ambienti illegali quanto vigliacchi deve contribuire a che ci sia una forte presa di coscienza contro le minimizzazioni che spesso cercano di sminuire la gravità di questi fatti.L’ attentato incendiario dell’ auto del compagno Michele Conia è un gesto da condannare e verso il quale ogni forza politica deve reagire e manifestare il proprio dissenso.È assurdo e insopportabile pensare che il ruolo di un amministratore locale come il compagno Michele, come il compagno Giovanni, e come è accaduto a tanti altri soggetti politici, debba scontare le colpe di una politica che troppo spesso perdendo la sua dignità si è affiliata a quella della mafia o di altre organizzazioni occulte  che con le loro ramificazioni sono ormai presenti nel cuore e nelle periferie dell’ amministrazione pubblica.È vero che se come spesso sta accadendo l’ attività politica dei compagni di Rifondazione Comunista suscita le preoccupazioni
di certi ambienti che sentono minacciati i propri interessi significa allora, che questo modo di agire è efficace; ed è anche per questo che oggi più che mai le nostre voci formano un coro unico per dire no a simili fenomeni che altro non fanno con le loro azioni che alimentare la voglia di lottare contro di essi e la voglia di mobilitarsi per essere “moltitudine” capace di riappropriarsi del diritto a vivere nella legalità e nella democrazia.Il circolo prc “Ilario Macrì” ribadisce la sua ferma opposizione contro questo tipo di attività e la più profonda solidarietà verso il compagno Michele e i compagni di Cinquefrondi che operano ovviamente in una situazione difficile, cercando  di costruire ogni giorno un percorso in grado di ristabilire la legalità, il rispetto della democrazia e soprattutto che cerca di ridare credibilità alla politica.