PRESENZA

SIAMO ESIGENZA D'INFINITO


Siamo esigenza d'infinito. L'inquietudine di questa mattina e quella del sabato sera. L'inquietudine di ogni nostro respiro. L'insoddisfazione e il desiderio che definiscono l'uomo è la legge più vera della sua razionalità. Avvertiamo un'ansia di ricerca continua. Nessuno può censurare quest'ansia. Ogni cosa ci spinge inesorabilmente più in là, sempre oltre ciò che è stato raggiunto. Siamo Icaro. Siamo esigenza d'infinito. La ragione è esigenza d'infinito e culmina nel sospiro e nel presentimento che questo infinito si manifesti. Desideriamo che questo infinito si faccia strada, storia, legami, fatica, vita. E' impressionante quello che diceva Einstein: "chi non ammette l'insondabile mistero non può essere neanche uno scienziato". Il passo più importante della ragione sta nel riconoscere che vi un'infinità di cose, un'infinità di fatti, un'infinità di rapporti che la sorpassano. La ragione è debole se non arriva a riconoscere questo. La ragione è debole se non riconosce il grido di ognuno di questa mattina. La ragione è debole se guardando le montagne innevate di questa mattina non apre un varco al mistero. La ragione è debole se guardando il mare non riconosce di essere esigenza d'infinito. Abbiamo l'esigenza della strada e della meta. La meta c'è ed esiste anche la strada. Un'avventura percorribile.