PRESENZA

IL PARADOSSO E LA CERTEZZA


Non possiamo permetterci di iniziare la giornata con un paradosso, o con un assurdo, ma con una certezza fondata sull'evidenza dell'esserci delle cose. La realtà c'è. C'è il cielo. Ci sono le montagne. C'è il mare. Ci sono io. Ci sei tu. La realtà data va a scardinare il nostro pensiero. Non vogliamo dissolverci nei processi del pensiero. Desideriamo partire da quello che c'è. Si inizia con l'abbraccio stretto alle cose. Tutto quello che accade in una giornata sgorga da una realtà altra da noi. E' necessario far parlare i fatti. E' possibile ogni mattina richiedere la non estraneità ai fatti. E' possibile ogni mattina alimentare la sensazione della sorpresa, e allo stesso tempo, dell'accoglienza. E' possibile estraniarsi. E' possibile evadere in mondi perfetti. E' possibile saltare la ferita di ognuno. Non possiamo disporre della realtà. E' un dato misterioso. Non possiamo confinarci in un mondo pensato, in un mondo del pensiero primo. E' facile vivere in una realtà controllata da noi. E' più facile chiudere i sensi come finestre e ritirarci in noi stessi. Viene meno il rapporto carnale con la realtà e la gratitudine per le poche cose elementari che ci sono date. La vita stessa. Il nostro cuore. Il respiro e la stanchezza di questa sera.