PRESENZA

SCOMMETTERE SULL'AVVENTURA EDUCATIVA


Si fanno troppe analisi sui nostri ragazzi. Spesso non siamo disponibili a scommettere sull'educazione. L'educazione come comunicazione di sè, cioè del proprio modo di rapportarsi al reale. L'educazione come vocazione alla conoscenza. Ieri mi ha sorpreso una pizza in compagnia dei ragazzi di una terza del nostro Liceo. Dopo la pizza alcuni canti insieme. Mi ha impressionato il fatto che non avevano mai mangiato insieme. Dopo la confusione dei primi canti si è arrivati pian piano a cantare bene. E' proprio vero che il canto ridesta il cuore troppo spesso addormentato. I canti nascono dal bisogno umano: bisogno d'amore, bisogno di consistenza, bisogno di vivere intensamente il reale. Mi ha fatto riflettere la domanda di un insegnante che ci ha sentiti cantare: "di che progetto si tratta"? La mia risposta è stata semplice. Nessun progetto. Si tratta della vita vita. I nostri ragazzi hanno bisogno di essere sfidati a "guardare" la realtà fino in fondo attraverso il rapporto con noi. Quello con la realtà è un rapporto indistruttibile, come un "filo di seta che non si rompe" (M.Zambrano), che può entrare in crisi , ma che non si rompe. Dentro l'impotenza e la sproporzione dobbiamo chiedere la forza per giocarci tutto sull'avventura educativa.