POL.PRIGNANESE

"BAISE MON ZOB" - 1°Episodio

Primi giorni a Grenoble

Sono in Francia da più di 25 giorni ormai, quindi è decisamente giunto il momento di raccontarvi qualcosa.

Ci vogliono più o meno 6 ore (compresa qualche sosta) e svariati euro di pedaggio autostradale (sia al di qua sia al di là delle Alpi) per coprire, in auto, i 546 km che separano Roteglia da Grenoble.

Sveglia presto, dunque, la mattina del 1° settembre, con partenza alle ore 4.30; viaggio tranquillo, traffico scorrevole e meteo amico fino al confine. Dopo aver ammirato e fotografato le ultime pendici alpine italiane e dopo aver lentamente percorso i 12,8 km del traforo del Frejus (il rigido protocollo di sicurezza prevede un limite di 70 km/h ed una distanza minima di 150 m da un veicolo all'altro) ecco i primi contatti con la terra straniera: segnaletica stradale e stazioni radio in francese, il cellulare che squilla ogni tre secondi per dirti che sta aggiornando l'operatore telefonico di riferimento, le stazioni di servizio con il gasolio a 1,4 €/litro... A tutto questo si è aggiunto un fastidioso cambiamento meteorologico, con una pioggia insistente che ci ha scortato fino a Grenoble per poi farci compagnia per il resto della giornata di sabato.

Nonostante il meteo avverso, il primo impatto visivo con Grenoble è stato positivo: l'impressione (fortunatamente confermata nei giorni a venire) è infatti quella di una città accogliente e ben organizzata, sobria e a misura d'uomo. Arrivati in hotel e depositati i bagagli, l'esplorazione del nuovo habitat è proseguita con la ricerca di una fonte di cibo: la scelta (frettolosa a causa del maltempo) è ricaduta su una pizzeria; non ricordo il nome del locale, ma lo sconsiglio vivamente a chiunque non abbia voglia di pagare a peso d'oro delle pizze surgelate...

Il resto del sabato si è articolato in una pennichella pomeridiana per riprendersi dalle fatiche del viaggio e in una breve uscita serale.

Ben più animata e interessante si è rivelata la domenica, con l'esplorazione, alla mattina, del campus universitario e della mia residenza (luoghi a cui dedicherò uno spazio più ampio nei post a venire) e con la visita della Bastiglia al pomeriggio (non sono a Parigi, ma c'è una Bastiglia anche qui, con tanto di teleferica per salire e scendere).

È seguito un breve giro in uno dei tanti parchi pubblici della città, poi ritorno in albergo, cena e a letto non troppo tardi. Erano infatti necessarie le batterie cariche per affrontare il lunedì, il giorno dei giorni: prime lezioni di fisica in francese al mattino e al pomeriggio, presa di possesso della camera nella residenza universitaria verso sera e poi l'arrivederci finale ai parenti che mi hanno accompagnato fin qui.

È questo il punto zero: l'inizio di un'esperienza di studio che rappresenta, al tempo stesso, un'irripetibile occasione di crescita e maturazione personale. Un'avventura da vivere con entusiasmo e voglia di mettersi in gioco.

Con chi potrei condividere allora una simile esperienza se non con i Prignaneseboys, che stanno affrontando con entusiasmo e passione l'avventura della seconda categoria?

Ecco dunque che tra i pagelloni e i resoconti dei tavoli in discoteca, tra le frasi del giorno e le pizze del martedì, tra i numeri Prignanese e le liste dei convocati si inseriranno regolarmente (tempo permettendo) i post di questa rubrica: racconti, approfondimenti e curiosità, che non saranno divertenti come i post di Cippo o i racconti di prostituzione e alcol durante le cene del venerdì ma che saranno un modo come un altro per presentarvi la realtà che sto vivendo, raccontarvi gli usi e costumi francesi, sfatare stereotipi, proporvi curiosità o semplicemente tenervi aggiornati su quello che (mi) succede qui a Grenoble.

À bientôt!