8 settembre 2013: salgo su un aereo Wizzair che mi porterà a Varsavia. Sono emozionata e terribilmente felice, ma ciò che mi stupisce è l'improvvisa serenità che ho dentro, mentre fino a ieri ero terrorizzata al pensiero di volare.Ci vogliono due ore e mezza per arrivare, l'aereo parte alle 15,15.Faccio fatica a vedermi qui, non riesco a crederci eppure sto realizzando il mio sogno più grande. L'aereo parte con un'ora di ritardo, peccato, arriveremo un'ora più tardi.Ma alle 17,30 vediamo che l'aereo abbassa la quota: possibile? E' soltanto un'ora e mezza che voliamo. Eppure sta scendendo...Stiamo per atterrare, con mia immensa sorpresa siamo arrivati a Varsavia: il pilota, a causa del grande ritardo, aveva effettivamente corso con una velocità impressionante, sarà per questo che invece di due ore e mezza ci abbiamo messo un'ora di meno?Scendere e mettere i piedi sul suolo polacco mi fa venire un brivido: ci viene a prendere la navetta dell'aeroporto Fedrich Chopin.Ed ecco che una volta usciti dall'aeroporto butto gli occhi sulla mia amata Varsavia. Tutto mi sembra un sogno, la gente, il sole, le strade. Io stessa mi sento dentro a un sogno. Aspettiamo il bus che ci porterà dritti in hotel e mi accorgo di quanto la gente qui sia educata, rispettosa, e triste. Sono tutti tristi.Mentre il bus ci porta verso l'albergo in zona Mangalìa, ancora fuori dal centro, io guardo fuori dai vetri e osservo interessata le case e i parchi di Varsavia: tutto ordinato, tutto incredibilmente pulito e curato. Ha tantissimo verde questa città e ci tiene anche.Quando arriviamo in hotel mi affaccio alla finestra del settimo piano e guardando le strade di Varsavia mi chiedo: "Chissà dove abitava Karol?"Già, il mio Karol...perchè è solo per lui che mi trovo qui, è perchè tra di noi le coincidenze sono state veramente pane quotidiano, è perchè avevo voglia di vedere dove era nato e cresciuto e perchè ho sentito che prima o poi dovevo fare questo viaggio. Non ho avuto fretta, ho aspettato il momento.Le temperature toccano i 24 gradi di giorno mentre mattina e sera fa fresco. Avevo letto che Varsavia è molto umida ma non ho assolutamente avvertito nessuna umidità, anzi c'è un tempo che mette allegria, ed è asciuttissimo. Cammino per tutto il giorno, per tutta la sera e non sudo. E' fantastico.Il mangiare mi turba: tutto diverso dalla nostra splendida dieta mediterranea! Qui per colazione trovi soltanto latte e cereali, non trovi altre cose se non formaggi, pietanze colme di cipolle, panini imbottiti, salse, ecc... Per trovare un caffè italiano ho dovuto rivolgermi a due poliziotti che mi hanno indicato un ragazzo fermo al centro della piazza della stazione centrale con il suo BIKECAFE'; si, una bicicletta con bar incorporato e lui, il ragazzo, che parla anche bene l'inglese, ci fa un caffè divino. Infatti torniamo da lui più volte.
VIAGGIO A VARSAVIA
8 settembre 2013: salgo su un aereo Wizzair che mi porterà a Varsavia. Sono emozionata e terribilmente felice, ma ciò che mi stupisce è l'improvvisa serenità che ho dentro, mentre fino a ieri ero terrorizzata al pensiero di volare.Ci vogliono due ore e mezza per arrivare, l'aereo parte alle 15,15.Faccio fatica a vedermi qui, non riesco a crederci eppure sto realizzando il mio sogno più grande. L'aereo parte con un'ora di ritardo, peccato, arriveremo un'ora più tardi.Ma alle 17,30 vediamo che l'aereo abbassa la quota: possibile? E' soltanto un'ora e mezza che voliamo. Eppure sta scendendo...Stiamo per atterrare, con mia immensa sorpresa siamo arrivati a Varsavia: il pilota, a causa del grande ritardo, aveva effettivamente corso con una velocità impressionante, sarà per questo che invece di due ore e mezza ci abbiamo messo un'ora di meno?Scendere e mettere i piedi sul suolo polacco mi fa venire un brivido: ci viene a prendere la navetta dell'aeroporto Fedrich Chopin.Ed ecco che una volta usciti dall'aeroporto butto gli occhi sulla mia amata Varsavia. Tutto mi sembra un sogno, la gente, il sole, le strade. Io stessa mi sento dentro a un sogno. Aspettiamo il bus che ci porterà dritti in hotel e mi accorgo di quanto la gente qui sia educata, rispettosa, e triste. Sono tutti tristi.Mentre il bus ci porta verso l'albergo in zona Mangalìa, ancora fuori dal centro, io guardo fuori dai vetri e osservo interessata le case e i parchi di Varsavia: tutto ordinato, tutto incredibilmente pulito e curato. Ha tantissimo verde questa città e ci tiene anche.Quando arriviamo in hotel mi affaccio alla finestra del settimo piano e guardando le strade di Varsavia mi chiedo: "Chissà dove abitava Karol?"Già, il mio Karol...perchè è solo per lui che mi trovo qui, è perchè tra di noi le coincidenze sono state veramente pane quotidiano, è perchè avevo voglia di vedere dove era nato e cresciuto e perchè ho sentito che prima o poi dovevo fare questo viaggio. Non ho avuto fretta, ho aspettato il momento.Le temperature toccano i 24 gradi di giorno mentre mattina e sera fa fresco. Avevo letto che Varsavia è molto umida ma non ho assolutamente avvertito nessuna umidità, anzi c'è un tempo che mette allegria, ed è asciuttissimo. Cammino per tutto il giorno, per tutta la sera e non sudo. E' fantastico.Il mangiare mi turba: tutto diverso dalla nostra splendida dieta mediterranea! Qui per colazione trovi soltanto latte e cereali, non trovi altre cose se non formaggi, pietanze colme di cipolle, panini imbottiti, salse, ecc... Per trovare un caffè italiano ho dovuto rivolgermi a due poliziotti che mi hanno indicato un ragazzo fermo al centro della piazza della stazione centrale con il suo BIKECAFE'; si, una bicicletta con bar incorporato e lui, il ragazzo, che parla anche bene l'inglese, ci fa un caffè divino. Infatti torniamo da lui più volte.