No, questo non mi era stato detto. O meglio, la mamma di Karol me l'aveva accennato, solo che io l'avevo presa come una metafora. Si, sapevo che Karol voleva conoscermi personalmente e con tutte le sue forze, e sono anche sicura che proprio questo sentimento che era nato tra noi gli ha dato tanta forza per continuare a vivere nonostante un cuore lacerato : magari solo il tempo per dirmi quello che provava per me. Ma non era invece una metafora: Karol, prima dell'ultimo respiro ha sussurrato delirante..."Mia sposa Laura". Quando mi è stato detto questo, mi sono sentita male, perchè in tutto il suo dolore io non ho potuto stargli vicino , magari il tempo per dirgli quello che provavo per lui... E' logico che poi, quando ci penso, il mio cuore si stringe. Perchè la Polonia? Perchè poi l'America?! E pensare che quando ci siamo incontrati, lui era qui a Roma, nella mia città. Quello era un treno che avrei assolutamente dovuto prendere. Io ho creduto che ce ne sarebbero stati altri. Non è stato così. Ma sono certa che se avessi preso quel treno, io e Karol avremmo sofferto molto, molto di più...anche se non so se si possa soffrire "di più". Ma adesso lui continua a mancarmi... In certi momenti poi è pazzesca la nostalgia che sento. Solo che arriva immediatamente qualcosa a rasserenarmi, è un mistero , non so cosa sia, ma arriva. E adesso una parola per lui, perchè lui si è sempre sforzato di parlarmi nella mia lingua, mentre io nella sua non l'ho mai fatto. " Il mio nome come ultimo regalo per me... Sei stato con me fino alla fine. Ti voglio troppo bene, Karol" laura
Con me nel suo ultimo respiro
No, questo non mi era stato detto. O meglio, la mamma di Karol me l'aveva accennato, solo che io l'avevo presa come una metafora. Si, sapevo che Karol voleva conoscermi personalmente e con tutte le sue forze, e sono anche sicura che proprio questo sentimento che era nato tra noi gli ha dato tanta forza per continuare a vivere nonostante un cuore lacerato : magari solo il tempo per dirmi quello che provava per me. Ma non era invece una metafora: Karol, prima dell'ultimo respiro ha sussurrato delirante..."Mia sposa Laura". Quando mi è stato detto questo, mi sono sentita male, perchè in tutto il suo dolore io non ho potuto stargli vicino , magari il tempo per dirgli quello che provavo per lui... E' logico che poi, quando ci penso, il mio cuore si stringe. Perchè la Polonia? Perchè poi l'America?! E pensare che quando ci siamo incontrati, lui era qui a Roma, nella mia città. Quello era un treno che avrei assolutamente dovuto prendere. Io ho creduto che ce ne sarebbero stati altri. Non è stato così. Ma sono certa che se avessi preso quel treno, io e Karol avremmo sofferto molto, molto di più...anche se non so se si possa soffrire "di più". Ma adesso lui continua a mancarmi... In certi momenti poi è pazzesca la nostalgia che sento. Solo che arriva immediatamente qualcosa a rasserenarmi, è un mistero , non so cosa sia, ma arriva. E adesso una parola per lui, perchè lui si è sempre sforzato di parlarmi nella mia lingua, mentre io nella sua non l'ho mai fatto. " Il mio nome come ultimo regalo per me... Sei stato con me fino alla fine. Ti voglio troppo bene, Karol" laura