12 marzo 2008Il silenzio scende su di mementre i pensieri non sanno più da che parte andare. Sono spinti verso la mia felicitàche forse si sta facendo stradae vengono spinti poi come boomerang dalla parte opposta,dove quella felicità la vedo dissolversi nel nulla. Oggi Karol è su un aereo che lo sta portando in America, a Boston.Troppo lontano da me. Sento sempre più forte il pesodi questa maledetta distanza che si è venuta a creare tra noi, sempre di più, sempre più grande.E so che forsenon sentirò più Karol nelle sue dolcissime mail, coi suoi dolcissimi video che lui usava come traduttori di emozioni per un italiano poco perfetto.Ma a me quel suo modo di scrivere "me" invece di "mi", o "te" invece di "ti"...mi fa morire. E mi fa morire quel suo dire " Devo imparare l'italiano"quando per essere uno straniero lo sa scrivere benissimo.Mi manca già molto.Non so come potrò fare a menodi quei suoi piccoli immensi pensieri che ogni giorno, più volte al giornoarrivavano a strapparmi un sorriso e a riempirmi il cuore. Lo sta facendo straripare del suo amore ma lo sta anche trasformando in una cascata di emozioni che nella vita non ho mai provato pur essendo una che prova emozione anche nel guardare una formica.Tutte le emozioni, le più felici e le più dolorose,lui le sta regalando a me...nella loro massima intensità.Ogni tanto mi viene da chiedermi se l'anno prossimo in questo stesso giornopotrò essere davvero felice insieme a Karol,ma mi succede che mi vedo sola senza più nemmeno l'illusione che un giorno lui possa tornare. Oggi sono sola più che mai, è la terza fase di una storiache si fa sempre più inspiegabilee sempre più divinamente misteriosa.E penso, penso, penso...Ininterrottamente.Apro continuamente la posta elettronica, è stranoma anche la sola illusione che possa arrivare una sua mail, consapevole di essere solo illusione...mi dà un istante di sollievo, per quanto sto soffrendo.Ma la mail non arriva.E Karol sarà ancora più distante da me.Sono con lui, io sto volando con lui verso l'Americae sono certissima che è consapevole di questo.La solitudine che provo e la nostalgiami fanno pensare a ciò che è passato: quando ci siamo virtualmente incontrati, io e lui eravamo vicinissimi,lui era casualmente a Roma, all'università per un convegno. Ci siamo scritti per giorni e giorni, ma non ci siamo mai incontrati:perchè? La risposta sembra quella più ovvia, e cioè che ogni volta che lui me lo chiedeva io ero evasiva. Ma non è esattamente così: perchè non so nemmeno io il motivo per cui rimandavo quell'incontroche desideravo con tutta me stessa, dalle mie dita sulla tastiera usciva sempre un "non ancora",mentre io stessa mi chiedevo perchè mai ero frenata in questo modo,io che non ho mai avuto frontiere per i miei sogni.Ok, è vero: fin dal primo istantecon Karol ho avvertito qualcosa di doloroso dentro di me, come se avessi già la consapevolezza di come sarebbe andata a finire,come se sapessi già quale destino mi aspettava.E quando stava tornando da me dagli Stati Uniti, perchè il destino lo ha fermato così bruscamente,facendogli morire l'unica figlia in un incidente?E perchè quando Karol voleva venire in Italia da me col suo dolore,il suo cuore glielo impedì?E adesso, che ne sarà di noi? Non ci avevo mai pensato più di tanto. Oggi lo sto facendo.E mi dico"Che stupidi,nemmeno sentire la nostra voce al telefono...".Ma anche qui c'è qualcosa che non mi so spiegare, perchè mai mi è passato per la mente di sentire Karol telefonicamente, come mai mi è venuto in mente di chiedermi come fosse fisicamente. E quando Karol ha chiesto il mio numero a Cristina, lei non lo aveva ancora.E quando me lo ha detto, era già tardi, perchè Karol si stava preparando per il viaggio e quindi era molto provato. Mi sento rapita da questa storia come se avessi il mio compito già definito,e lui il suo.Come se ci avessero detto "non un passo più in là".E' tutto estremamente assurdo.Ma meraviglioso nel suo dolore.E l'attore di quel video che mi affascinò all'istante, la sua somiglianza a Karol che io ignoravo ma che mi disse poi Cristina.E quella "boccata di ossigeno" interiore che mi fece piangere per la grandiosità di quello che provai in quel momento, che diceva molto chiaramente IO TI SENTO mentre scrivevo il primo post di questo Bloge il primo dedicato a Karol, così, per caso...proprio quella sera,mentre lui si svegliava dal coma.Oggi mi torna in mente tutto questo.Mi chiedo cos'è che ci lega così fortemente e profondamente.Mi chiedo chi è Karol.Mi chiedo cos'è che ha vissuto con me durante il suo coma.Sto male. Sto malissimo.Vorrei volare con lui in America e stargli vicino.Vorrei essere io a stringere la sua mano durante i momenti difficili.Sto male, sto soffrendo terribilmente. Poicerco di seguire le parole che mi ha detto proprio ieri:"TI ORDINO DI NON PIANGERE MAI, IN QUESTI GIORNI." Mi sforzo di non essere tanto tristema mi succede che non so più che ne sarà della mia vita,se Karol dovesse morire.L'altra parte di me, quella ragionevolemi sussurra che di trapianti di cuore ce ne sono molti e vanno quasi tutti a buon fine,specialmente lì in America. Perchè a lui non dovrebbe andar bene? Mentre la parte del cuore non sente questa convinzione...L'altro giorno ero con un'amica: guardando in terra vidi un pezzo di corteccia d'albero a forma di cuore:stavamo parlando di Karol.Lei si abbassò a prenderlo e mi disse: E' DI BUON AUSPICIO, NO?Però io guardai la corteccia a forma di cuore e le dissiNO, E' BRUCIATA.
Cuore contro cuore
12 marzo 2008Il silenzio scende su di mementre i pensieri non sanno più da che parte andare. Sono spinti verso la mia felicitàche forse si sta facendo stradae vengono spinti poi come boomerang dalla parte opposta,dove quella felicità la vedo dissolversi nel nulla. Oggi Karol è su un aereo che lo sta portando in America, a Boston.Troppo lontano da me. Sento sempre più forte il pesodi questa maledetta distanza che si è venuta a creare tra noi, sempre di più, sempre più grande.E so che forsenon sentirò più Karol nelle sue dolcissime mail, coi suoi dolcissimi video che lui usava come traduttori di emozioni per un italiano poco perfetto.Ma a me quel suo modo di scrivere "me" invece di "mi", o "te" invece di "ti"...mi fa morire. E mi fa morire quel suo dire " Devo imparare l'italiano"quando per essere uno straniero lo sa scrivere benissimo.Mi manca già molto.Non so come potrò fare a menodi quei suoi piccoli immensi pensieri che ogni giorno, più volte al giornoarrivavano a strapparmi un sorriso e a riempirmi il cuore. Lo sta facendo straripare del suo amore ma lo sta anche trasformando in una cascata di emozioni che nella vita non ho mai provato pur essendo una che prova emozione anche nel guardare una formica.Tutte le emozioni, le più felici e le più dolorose,lui le sta regalando a me...nella loro massima intensità.Ogni tanto mi viene da chiedermi se l'anno prossimo in questo stesso giornopotrò essere davvero felice insieme a Karol,ma mi succede che mi vedo sola senza più nemmeno l'illusione che un giorno lui possa tornare. Oggi sono sola più che mai, è la terza fase di una storiache si fa sempre più inspiegabilee sempre più divinamente misteriosa.E penso, penso, penso...Ininterrottamente.Apro continuamente la posta elettronica, è stranoma anche la sola illusione che possa arrivare una sua mail, consapevole di essere solo illusione...mi dà un istante di sollievo, per quanto sto soffrendo.Ma la mail non arriva.E Karol sarà ancora più distante da me.Sono con lui, io sto volando con lui verso l'Americae sono certissima che è consapevole di questo.La solitudine che provo e la nostalgiami fanno pensare a ciò che è passato: quando ci siamo virtualmente incontrati, io e lui eravamo vicinissimi,lui era casualmente a Roma, all'università per un convegno. Ci siamo scritti per giorni e giorni, ma non ci siamo mai incontrati:perchè? La risposta sembra quella più ovvia, e cioè che ogni volta che lui me lo chiedeva io ero evasiva. Ma non è esattamente così: perchè non so nemmeno io il motivo per cui rimandavo quell'incontroche desideravo con tutta me stessa, dalle mie dita sulla tastiera usciva sempre un "non ancora",mentre io stessa mi chiedevo perchè mai ero frenata in questo modo,io che non ho mai avuto frontiere per i miei sogni.Ok, è vero: fin dal primo istantecon Karol ho avvertito qualcosa di doloroso dentro di me, come se avessi già la consapevolezza di come sarebbe andata a finire,come se sapessi già quale destino mi aspettava.E quando stava tornando da me dagli Stati Uniti, perchè il destino lo ha fermato così bruscamente,facendogli morire l'unica figlia in un incidente?E perchè quando Karol voleva venire in Italia da me col suo dolore,il suo cuore glielo impedì?E adesso, che ne sarà di noi? Non ci avevo mai pensato più di tanto. Oggi lo sto facendo.E mi dico"Che stupidi,nemmeno sentire la nostra voce al telefono...".Ma anche qui c'è qualcosa che non mi so spiegare, perchè mai mi è passato per la mente di sentire Karol telefonicamente, come mai mi è venuto in mente di chiedermi come fosse fisicamente. E quando Karol ha chiesto il mio numero a Cristina, lei non lo aveva ancora.E quando me lo ha detto, era già tardi, perchè Karol si stava preparando per il viaggio e quindi era molto provato. Mi sento rapita da questa storia come se avessi il mio compito già definito,e lui il suo.Come se ci avessero detto "non un passo più in là".E' tutto estremamente assurdo.Ma meraviglioso nel suo dolore.E l'attore di quel video che mi affascinò all'istante, la sua somiglianza a Karol che io ignoravo ma che mi disse poi Cristina.E quella "boccata di ossigeno" interiore che mi fece piangere per la grandiosità di quello che provai in quel momento, che diceva molto chiaramente IO TI SENTO mentre scrivevo il primo post di questo Bloge il primo dedicato a Karol, così, per caso...proprio quella sera,mentre lui si svegliava dal coma.Oggi mi torna in mente tutto questo.Mi chiedo cos'è che ci lega così fortemente e profondamente.Mi chiedo chi è Karol.Mi chiedo cos'è che ha vissuto con me durante il suo coma.Sto male. Sto malissimo.Vorrei volare con lui in America e stargli vicino.Vorrei essere io a stringere la sua mano durante i momenti difficili.Sto male, sto soffrendo terribilmente. Poicerco di seguire le parole che mi ha detto proprio ieri:"TI ORDINO DI NON PIANGERE MAI, IN QUESTI GIORNI." Mi sforzo di non essere tanto tristema mi succede che non so più che ne sarà della mia vita,se Karol dovesse morire.L'altra parte di me, quella ragionevolemi sussurra che di trapianti di cuore ce ne sono molti e vanno quasi tutti a buon fine,specialmente lì in America. Perchè a lui non dovrebbe andar bene? Mentre la parte del cuore non sente questa convinzione...L'altro giorno ero con un'amica: guardando in terra vidi un pezzo di corteccia d'albero a forma di cuore:stavamo parlando di Karol.Lei si abbassò a prenderlo e mi disse: E' DI BUON AUSPICIO, NO?Però io guardai la corteccia a forma di cuore e le dissiNO, E' BRUCIATA.