20 marzo 2008:Non scrive dal mio compleanno. Non mi scrive da tre giorni. Mi manca molto. Per amore però si è pronti a sacrificare tutto, ed è la prima volta che me ne rendo conto davvero. Soffrire così è pazzesco, aver bisogno di una parola per capire che sta bene, per capire che non ha paura, che non soffre...e non ricevere nulla. Tre giorni d'inferno che io cerco di colorare con l'immenso sentimento che mi lega a Karol. Ma da quando è apparso nella mia vita sto vivendo tra inferno e paradiso, altalenanti e subdole sensazioni che mi portano alle stelle a poi negli abissi più neri. Capisco che saranno chissà quanti i giorni in cui mi sentirò così ; ma se questo è il prezzo da pagare per afferrare un giorno la felicità, farò di tutto per guardare avanti rendendo l'attesa meno dolorosa possibile. Ma immagino come lui possa stare: un trapianto cardicaco non è uno scherzo. Cresce in me la sensazione di paura, quella iniziale che a poco a poco si avvicinava sempre di più. Perchè ho tanto timore che lui muoia? Ho paura delle mie sensazioni: e ne ho paura perchè raramente sbagliano. Ma a volte succede, ed io prego Dio che questa sia una di quelle volte. Ne morirei anch'io. La giornata va avanti come sempre, con quell'ansia mostruosa nello stomaco e la gioia di sentirmi così ricca dentro, al pensiero di essere nel cuore spezzato di un uomo che non si è arreso davanti alla morte ma è tornato da me perchè non poteva andarsene via così. Parlo con Cristina, mi dice bene la situazione: mi dice che karol, per i medici sarebbe dovuto morire quel 30 di ottobre 2007, perchè il dolore per la perdita della figlia gli aveva frantumato il cuore in mille pezzi. Era stato distrutto per tre quarti, restava funzionante solo...un angoletto di quel meraviglioso cuore. Mi dice che i medici non si spiegano tutto quello che ne è invece conseguito: un coma di quattro mesi dove le speranze non crescevano. Poi un risveglio improvviso ed eccellente, la sua immediata voglia di scrivere a me come nulla fosse successo. La sua fretta di galoppare da me, come se sapesse di avere poco tempo. La sua energia incredibile, la sua voglia di viversi questo amore. I medici, dice Cristina, non hanno ancora compreso. Non si spiegano la ripresa immediata di karol, la sua quasi noncuranza del fatto che sia appena uscito da una morte apparente. Ma tutto ciò ha dato loro la speranza che karol possa ora salvarsi, che un trapianto possa salvargli almeno la vita. Ed io, da un pò di tempo, mi accorgo sempre di più che dietro a tutto questo ci sia forse qualcosa di molto speciale: ma cosa? Ormai sono certa del legame profondo che io ho avuto da sempre con karol: le mille coincidenze, le sensazioni del cuore, i "messaggi" che arrivano dall'anima, inspiegabili e meravigliosi. Di una cosa sono assolutamente certa: che karol si sia svegliato dal coma...per me. Per noi. Perchè qualcosa si doveva concludere...o creare. Ma allora, un anno fa...io non sapevo davvero cosa mi stava per attendere, da lì a pochi giorni. Anche questa sera apro la posta elettronica sperando di trovare una mail...dal mio dolcissimo Karol. C'è:Amore mio, guardo tua foto, ho nostalgia: sei bellissima. Perdona me, non scrivo, non posso scrivere. Mio collega e amico non mi fa scrivere. Mia sorella scrive per me. Lei non parla italiano, lei scrive quello che io dico ma non capire niente di quello che io dico. Voglio dirti che tu me manchi Laura. Lei dice che sei bella, io dico che sei molto bella. E prego mia sorella di mettere una canzone per te, per dire te quello che sento. Laura, sei dentro di me. Un bacio. KAROL"
Gli ostacoli del cuore
20 marzo 2008:Non scrive dal mio compleanno. Non mi scrive da tre giorni. Mi manca molto. Per amore però si è pronti a sacrificare tutto, ed è la prima volta che me ne rendo conto davvero. Soffrire così è pazzesco, aver bisogno di una parola per capire che sta bene, per capire che non ha paura, che non soffre...e non ricevere nulla. Tre giorni d'inferno che io cerco di colorare con l'immenso sentimento che mi lega a Karol. Ma da quando è apparso nella mia vita sto vivendo tra inferno e paradiso, altalenanti e subdole sensazioni che mi portano alle stelle a poi negli abissi più neri. Capisco che saranno chissà quanti i giorni in cui mi sentirò così ; ma se questo è il prezzo da pagare per afferrare un giorno la felicità, farò di tutto per guardare avanti rendendo l'attesa meno dolorosa possibile. Ma immagino come lui possa stare: un trapianto cardicaco non è uno scherzo. Cresce in me la sensazione di paura, quella iniziale che a poco a poco si avvicinava sempre di più. Perchè ho tanto timore che lui muoia? Ho paura delle mie sensazioni: e ne ho paura perchè raramente sbagliano. Ma a volte succede, ed io prego Dio che questa sia una di quelle volte. Ne morirei anch'io. La giornata va avanti come sempre, con quell'ansia mostruosa nello stomaco e la gioia di sentirmi così ricca dentro, al pensiero di essere nel cuore spezzato di un uomo che non si è arreso davanti alla morte ma è tornato da me perchè non poteva andarsene via così. Parlo con Cristina, mi dice bene la situazione: mi dice che karol, per i medici sarebbe dovuto morire quel 30 di ottobre 2007, perchè il dolore per la perdita della figlia gli aveva frantumato il cuore in mille pezzi. Era stato distrutto per tre quarti, restava funzionante solo...un angoletto di quel meraviglioso cuore. Mi dice che i medici non si spiegano tutto quello che ne è invece conseguito: un coma di quattro mesi dove le speranze non crescevano. Poi un risveglio improvviso ed eccellente, la sua immediata voglia di scrivere a me come nulla fosse successo. La sua fretta di galoppare da me, come se sapesse di avere poco tempo. La sua energia incredibile, la sua voglia di viversi questo amore. I medici, dice Cristina, non hanno ancora compreso. Non si spiegano la ripresa immediata di karol, la sua quasi noncuranza del fatto che sia appena uscito da una morte apparente. Ma tutto ciò ha dato loro la speranza che karol possa ora salvarsi, che un trapianto possa salvargli almeno la vita. Ed io, da un pò di tempo, mi accorgo sempre di più che dietro a tutto questo ci sia forse qualcosa di molto speciale: ma cosa? Ormai sono certa del legame profondo che io ho avuto da sempre con karol: le mille coincidenze, le sensazioni del cuore, i "messaggi" che arrivano dall'anima, inspiegabili e meravigliosi. Di una cosa sono assolutamente certa: che karol si sia svegliato dal coma...per me. Per noi. Perchè qualcosa si doveva concludere...o creare. Ma allora, un anno fa...io non sapevo davvero cosa mi stava per attendere, da lì a pochi giorni. Anche questa sera apro la posta elettronica sperando di trovare una mail...dal mio dolcissimo Karol. C'è:Amore mio, guardo tua foto, ho nostalgia: sei bellissima. Perdona me, non scrivo, non posso scrivere. Mio collega e amico non mi fa scrivere. Mia sorella scrive per me. Lei non parla italiano, lei scrive quello che io dico ma non capire niente di quello che io dico. Voglio dirti che tu me manchi Laura. Lei dice che sei bella, io dico che sei molto bella. E prego mia sorella di mettere una canzone per te, per dire te quello che sento. Laura, sei dentro di me. Un bacio. KAROL"