Siamo Rimbecilliti

Lettera di un cucciolo


Credo sia questa la prima volta che mi permettono di scriverTi, e lo faccio con tutto l'amore ed il rispetto che nutro per Te e con tutta l'angoscia e il dolore che i miei giovanissimi occhi hanno visto ed il mio cuore provato.           La mia pur brevissima storia č dolorosamente ricca di drammatici eventi: sono venuto al mondo in un posto umido, maleodorante ed illuminato artificialmente, non ho mai visto nč il sole nč la luna, non ho mai sentito il vento nč gli uccelli cantare, ma la cosa pių brutta e drammatica č che non ho mai visto la mia mamma, la sentivo urlare disperata quando mi hanno a lei strappato, ed č stato l'unica istante che ho sentito la sua voce.          L'Uomo mi ha fatto molto male, ora so che mi deve ammazzare per bandire la Sua tavola, per nutrire i propri figli. Ma sono anch'io un figlio la cui mamma perō non ha mai potuto nutrire ne accudire. Le mie carni sono bianche, le mie ossa fragili , il mio pensiero annebbiato, solo la sofferenza ed il dolore restano vivi in me, essi sono ormai l'unica compagnia in una gabbia dove non posso neanche sdraiarmi. Io non credo di meritare tutto questo, non ho fatto nulla di male: nč io nč i miei amici.           L'ultimo pensiero lo rivolgoa Te, Gesų Caro Fratello, perchč nello sguardo e nelle disperate urla della mia mamma quando l'Uomo ci divideva ho visto il Tuo volto sofferente per tutta l'ingiustizia  subita dai pių deboli  e da Te stesso quando venisti sulla terra. Noi animali non Ti avremmo fatto quello che Ti ha fatto l'Uomo e, ne sono convinto, Tu non faresti a noi quello che ci fa egli.              Il mio sacificio non servirā a nulla se non a spargere altro sangue, a produrre altra sofferenza, ma possa essere di monito per costruire un futuro senza dolore,senza vittime e senza carnefici. Tu Caro Gesų non venisti tra noi per vedere tutto ciō, Tu non approveresti, ne sono certo.             Addio Gesų, Caro Fratello scusa se mi sono permesso di scriverTi; so che Tu sai quanto soffriamo, ma vorrei tanto che lo sapesse anche l'Uomo.                                     Tuo fratello minore il vitello