stefanOrienta

Comunicazione e tolleranza


Nei messaggi precedenti abbiamo parlato di comunicazione. Mi sembra importante cominciare a parlare di una delle forme più sublimi della comunicazione e cioè la tolleranza, che non significa sopportare qualcuno perchè è diverso, è di un'altra cultura, bensì cercare di conoscere questo qualcuno entrandoci in interazione, appunto, comunicando con lui. Per riflettere su questo partiamo dalla visione di due film: "Tutto su mia madre" e "Le fati ignoranti". Buona lettura, ma soprattutto buona riflessione. Trame“Tutto su mia madre” (TSMM) inizia con la morte di Esteban, figlio diciassettenne della protagonista Manuela. Quella sera erano andati entrambi a vedere uno spettacolo teatrale. Alla fine dell'esibizione Manuela ed Esteban attendono all'uscita l’attrice dello spettacolo, per un autografo. Ma quella notte pioveva a dirotto e Esteban rimase investito ad un incrocio mentre cercava di inseguire correndo l’attrice che se ne stava andando in auto. Così Manuela decide di partire alla ricerca del padre di Esteban, il quale non sapeva nulla dell’esistenza di Esteban, infatti il ragazzo aveva sempre covato nel cuore il desiderio di conoscerlo ed incontrarlo. Così, come per soddisfare l'ultimo desiderio del figlio Manuela, va alla ricerca del suo ex compagno che ora è una transessuale e si fa chiamare Lola. Arrivata nella città, la madre incontra subito una sua vecchia e cara amica, Agrado, anche lei transessuale, che per vivere è costretta a prostituirsi. In seguito Manuela conosce Rosa, una suora destinata ad andare in missione, che si ritrova però sieropositiva e incinta di un bambino, il cui padre è ancora Lola. Intanto Agrado, grazie a Manuela, lascia il marciapiede per lavorare da Huma, che nel frattempo aveva conosciuto Manuela, la quale le aveva raccontato la storia di Esteban. Ma anche Huma aveva avuto una storia travagliata, poiché aveva iniziato una storia d’amore con una sua collega tossicomane. Nel frattempo Rosa partorirà un bimbo, a cui darà il nome di Esteban, e che consegnerà a Manuela prima di morire. Al suo funerale compare Lola, che però si mantiene a distanza; debilitata dall'HIV, si sente in colpa per i suoi errori e acquisisce consapevolezza di essere padre di un figlio ormai morto, e di uno appena nato. Ne “Le fati ignoranti” (LFI) Antonia e Massimo sono felicemente sposati da quindici anni fino a quando Massimo muore in un incidente stradale. Antonia si chiude nel proprio dolore, finchè un giorno, scopre che il marito aveva un'amante da sette anni. Così Antonia decide di iniziare una serie di ricerche per trovare l’amante di suo marito. Riesce ad individuare da dove è stato spedito il pacco regalo inviato al marito con dedica (grazie alla quale capisce del tradimento). Si reca presso l'appartamento che è intestato al nominativo Mariani che per lei era ovvio pensare fosse la signorina Mariani. Dopo i tentativi di depistaggio da parte degli amici gay e travestiti che affolla l'appartamento scoprirà la verità: l'amante di suo marito era un uomo, Michele. All’inizio Antonia reagisce con profondo disgusto ma il contatto con il gruppo le farà scoprire una realtà diversa. Sarà un'esperienza capace di farla tornare a vivere pienamente. PersonaggiQuello che emerge dai due film è lo spessore umano dei personaggi principali, che sono tutti donne, gay o transessuali; in tutti e due i film non c’è un personaggio maschile prevalente. In TSMM si ha Manuela che affronta con coraggio la perdita del figlio e come per soddisfare un suo ultimo desiderio va alla ricerca del padre; anche ne LFI Antonia, seppur dopo una prima fase di disperazione, va alla ricerca dell’amante del marito, come se ci fosse qualcosa o qualcuno che la cercasse dal passato; la figura di Rosa, in TSMM, dipinta come un'anima candida, che ha immolato la sua intera vita per il prossimo, fino a quando non si innamora di Lola, che la abbandonerà come ha fatto con Manuela, si può mettere a confronto con quella di Michele (LFI) che ha vissuto in clandestinità la sua relazione con Massimo per ritrovarsi alla sua morte senza più nulla. La figura di Agrado (TSMM) simboleggia la verità e la sua ricerca, ma anche la generosità nel donarsi al godimento altrui per alleviare il dolore insito nella vita di ognuno: nel film Agrado dichiara che il suo nome d'arte l’aveva scelto per rappresentare il suo più grande sogno: proprio quello di alleviare le sofferenze altrui, cercando di rendere la vita di ogni persona che incontrava, più "gradevole". Ne LFI, questa funzione è rappresentata dal gruppo di gay e trans che sono molto vicini a Michele, ma comunque estremamente accoglienti anche con Antonia, che in un primo momento si era rivelata abbastanza ostile nei loro confronti. Atmosfera che si respira nei filmDurante TSMM, ma anche ne LFI, si respira un’atmosfera insolita ma comunque rasserenante. Non è usuale rappresentare ogni eccesso in maniera così equilibrata e in piena armonia. I personaggi principali accettano ogni avvenimento, anche il più tragico, con naturalezza e spontaneità. Le donne, i gay e i trans vengono raffigurati come persone sagge che conoscono il senso e l’importanza della vita. Questi personaggi piangono, soffrono e si disperano; ma nello stesso tempo ridono, scherzano e continuano a sognare. Comprendono tutto, e tutto perdonano, (ad es. Agrado viene assalita da un suo cliente, ma prima si difende, graffiandolo con le unghie e insultandolo e poi, a pericolo scampato, gli indica una sua amica per farlo medicare), c’è in loro una profonda conoscenza della vera umanità e della tolleranza. Vivono uno stile di vita diverso e superiore (sarebbe meglio dire “diverso perché …”) alla norma, che riconosce il rammarico e il dolore, ma nonostante ciò non consentono che questi sentimenti diventi rancore ed odio. Sono persone umili, che non giudicano e non condannano, amano la vita e sono disposte solamente a vivere. La tolleranzaLa grande qualità dei due film è di riuscire, a rappresentare i sentimenti con semplicità, senza quindi sofisticatismi, finalizzati a rendere le storie più intriganti per fare più spettatori. Come quando il giovane Esteban (TSMM), intuisce che la metà della vita che gli manca sta in quella foto strappata a metà dove si vede solo una sua giovane madre. In TSMM, viene chiaramente espressa la piena accettazione di tutte le persone che vogliono essere madri, siano esse donne o meno, ma ad una condizione che abbiano la stessa loro capacità di accudire, curare, consolare e costruire la vita. Ne LFI, il segreto è quella famiglia allargata colorata ed eterogenea rappresentata nelle scene sulla terrazza. Ci si vuole tutti bene, ci si supporta nei momenti difficili, si ride, si canta si balla si piange si scherza assieme. E' una situazione ideale in cui tutti vorremmo trovarci. Perché al di là delle differenze di genere e di orientamento sessuale, LFI ci parla dell'amicizia, della solidarietà e dell'amore. Sentimenti rari al giorno d'oggi.