stefanOrienta

Diritti TV e non solo...


Sapete bene tutti come sta andando il mondo dello sport in particolare quello del calcio: da quando sono entrate le TV satellitari che hanno pagato a prezzi elevatissimi i diritti sulle partite, gli stadi si sono svuotati, eccetto per quelle due-tre partite l'anno di importanza folkloristica. Ma gli spettatori che fine avevano fatto? Sono a casa a vedersi le partite nel proprio salotto, oppure insieme a qualche amico in un locale, in una sala del club, in un teatro dell'oratorio, ecc. Nel frattempo gli stadi venivano presi d'assalto da teppistelli che spacciandosi per tifosi, hanno fatto politica tra i giovani. Non mi soffermo sul tipo di ideale inculcato, ma mi fa pensare una cosa: che stia succedendo la stessa cosa nel mondo politico? Perchè dico ciò? I tifosi prima riempendo gli stadi erano considerati il 12esimo uomo in campo per la squadra di casa, erano un valore, una risorsa soprattutto umana; ora invece è una risorsa soprattutto economica (si aggiunga che oltre ai diritti TV, per alcune squadre c'è anche la quotazione in borsa). Anche in politica, il "tifoso", cioè l'elettore, prima contava moltissimo (ne sa qualcosa la DC) e veniva coccolato dai politici, gli trovava un lavoro, gli dava una sistemazione abitativa, gli forniva servizi, poteva scegliersi i propri rappresentanti, ecc. Ora invece l'elettore serve soltanto a mettere una crocetta, a pagare le tasse, a manifestare su cose decise a tavolino dai media di Stato, ecc. Ovviamente per vivere questo spettacolo deve pagare il canone attraverso varie forme; l'importante che a guadagnarci siano sempre i soliti e cioè lo Stato, inteso come chi siamo stati costretti a votare, i cda delle società quotate in borsa e gli industriali che hanno in mano i soldi da dare ai media per le pubblicità. Dati tali presupposti, possiamo noi sapere che i media stanno facendo una campagna in favore del nucleare e degli inceneritori perchè chi gli dà i soldi tramite le pubblicità ha interesse a costruirli?