stefanOrienta

Ascolto


Frank A. Clark diceva che "troviamo conforto grazie a coloro che non sono d'accordo con noi e cresciamo grazie a coloro che non lo sono". Sono pienamente d'accordo con questa frase, ed è per questo che lotto con me stesso per ascoltare gli altri, le loro critiche, il loro modo di comportarsi; mi impegno a crescere, a maturare, a stare insieme agli altri in maniera costruttiva, cercando di mantenere le relazioni. A volte mi capita di non riuscire a rispettare questi propositi, per cui cerco di imporre le mie idee, mi offendo se vengo criticato e mi infastidisco se non si comportano come vorrei; mi capita anche di impiegare il tempo in cose che non mi danno nulla (quanto tempo perso davanti alla TV), di sottostare alla mia impulsività, di rinnegare il valore degli altri e l'importanza del dialogo con tutti, anche (soprattutto) con chi la pensa diversamente da te, senza arrivare allo scontro. Non c'è equilibrio tra lo sforzo che uno fa per avere relazioni sane ed efficaci e la reazione di rottura della comunicazione al minimo errore. Uno fa tanto per crescere, per costruire, poi basta un niente e vieni subito punito dalla perdita di considerazione da parte di quella persona che si è sentita offesa da quel tuo niente. Ed è per questo che l'ascolto è alla base di tutto, almeno per me. Ascoltare per me significa comunicare con gli altri, riconoscendogli la proprietà di pensarla in maniera diversa dalla mia senza che io mi senta costretto di dirgli che sbaglia e che invece il mio modo è migliore. Mi rende libero pensare che gli altri hanno il diritto di pensare in altro modo e soprattutto mi rende libero pensare che gli altri siano liberi da me perchè pensano a modo loro. Scusate se gioco con le parole ... Però poi mi chiedo: "se così veramente fosse perchè non riesco ad accettare che gli altri non siano come me?"