All'andata credevo fosse una semplice tappa delle mie vacanze: al ritorno so che quaggiu', in questo piccolo paese delle Alpilles, ci ritornero' presto. Ma andiamo con ordine: colazione abbondante in hotel prima di intraprendere il breve viaggio verso Saint Remy, poco più di un quarto d'ora. Appena arrivo non posso non dirigermi verso il luogo che ha reso celebre questo paese nell'ambito culturale: i resti archeologici di Glanum, importante sito romano scoperto solo nel 1921: a 1 km fuori dal centro storico mi accolgono Les Antiques, un mausoleo e un arco di trionfo databili attorno al 20-30 a.C.: l'ingresso a Glanum riserva una bella sorpresa con una ricca biblioteca-libreria che mi riprometto di visitare al termine dell'escursione archeologica. Tanti sono i luoghi che dovrei descrivere in questo blog: dai vari templi agli spazi sacri, oltre alle terme. Il sito si presenta veramente ricco in estensione e qualità. Salgo, percorrendo una ripida stradina, il piccolo monte prospiciente alle rovine romane da cui si gode uno splendido panorama: sono visibili oltre alla città di Saint Remy , les Cevennes, catene montuose del Gard, e persino le nostre Alpi, percepibili ad occhio nudo in lontananza. Per non dimenticare questo luogo acquisto cosi una guida di Glanum che mi terrà compagnia al ritorno in Italia. Altro luogo indimenticabile è poi il monastero di Saint Paul de Mausole, l'ex ospedale psichiatrico che accolse Van Gogh per un anno dal maggio 1888 al maggio 1889: si respira arte in questo luogo, ora silenzioso, in mezzo alla campagna provenzale: qui il grande pittore olandese dipinse alcuni dei più bei quadri della storia dell'arte. Entro con discrezione e un po' d'emozione in quella che fu la sua stanza: spoglia, atrredata solo da un modesto letto, con l'immancabile sedia a fianco e una finestra che da su un meraviglioso campo di lavanda. Lungo il percorso di visita ammiro e mi soffermo sui pannelli che spiegano tutta la vita di Van Gogh con particolare riferimento a questo luogo. Lascio con un poco di nostalgia il monastero per ritemprarmi con un buon pranzo in un caratteristico ristorante locale, prima di riprendere il viaggio culturale che mi porta a visitare la collegiale di Saint Martin, ricostruita dopo il terremoto del 1818,e le viuzze del centro storico, affascinanti e gradevoli. Ma sarà un vecchio portone, con un campanello all'antica di quelli con la leva che s'abbassa, a riservarmi la più grande emozione di questa giornata: all'interno della Maison de l'amandier mi accoglie infatti Pierre Leron Lesur, un arzillo ultraottantenne che da 54 anni colleziona e lavora il legno, tanto da possedere una vera e propria miniera inesauribile di piccoli e grandi oggetti di tutte le fogge. Mi perdo salendo le 3 rampe di scale del suo museo-officina dove si trovano anche preziose sculture. Una frase, posta accanto ad una di esse, mi fa cogliere l'essenza più vera di quest'uomo: 'L'uomo che non sa più meravigliarsi della vita ha praticamente smesso di vivere'... Pierre mi spiega cosi' come trascorre le sue giornate,che si svolgono tra i boschi vicini, dove taglia grossi pezzi di legna, e il suo atelier dove li lavora ricavandone ricche e bellissime creazioni artistiche. Conosce anche l'Italia, dove passo' qualche mese durante la seconda guerra mondiale nella zona di Cassino e Viterbo. Scatto una foto assieme a questo strano ma piacevole personaggio, vera e propria leggenda vivente di Saint Remy, prima di congedqrmi: lo lascio salutandolo calorosamente prima di avviarmi per un ultimo giro della città. Oggi le emozioni sono state tante, ho bisogno di meditare e il ritorno in hotel sarà particolarmente ricco di pensieri...
A SAINT REMY EMOZIONI GRANDI COSI...
All'andata credevo fosse una semplice tappa delle mie vacanze: al ritorno so che quaggiu', in questo piccolo paese delle Alpilles, ci ritornero' presto. Ma andiamo con ordine: colazione abbondante in hotel prima di intraprendere il breve viaggio verso Saint Remy, poco più di un quarto d'ora. Appena arrivo non posso non dirigermi verso il luogo che ha reso celebre questo paese nell'ambito culturale: i resti archeologici di Glanum, importante sito romano scoperto solo nel 1921: a 1 km fuori dal centro storico mi accolgono Les Antiques, un mausoleo e un arco di trionfo databili attorno al 20-30 a.C.: l'ingresso a Glanum riserva una bella sorpresa con una ricca biblioteca-libreria che mi riprometto di visitare al termine dell'escursione archeologica. Tanti sono i luoghi che dovrei descrivere in questo blog: dai vari templi agli spazi sacri, oltre alle terme. Il sito si presenta veramente ricco in estensione e qualità. Salgo, percorrendo una ripida stradina, il piccolo monte prospiciente alle rovine romane da cui si gode uno splendido panorama: sono visibili oltre alla città di Saint Remy , les Cevennes, catene montuose del Gard, e persino le nostre Alpi, percepibili ad occhio nudo in lontananza. Per non dimenticare questo luogo acquisto cosi una guida di Glanum che mi terrà compagnia al ritorno in Italia. Altro luogo indimenticabile è poi il monastero di Saint Paul de Mausole, l'ex ospedale psichiatrico che accolse Van Gogh per un anno dal maggio 1888 al maggio 1889: si respira arte in questo luogo, ora silenzioso, in mezzo alla campagna provenzale: qui il grande pittore olandese dipinse alcuni dei più bei quadri della storia dell'arte. Entro con discrezione e un po' d'emozione in quella che fu la sua stanza: spoglia, atrredata solo da un modesto letto, con l'immancabile sedia a fianco e una finestra che da su un meraviglioso campo di lavanda. Lungo il percorso di visita ammiro e mi soffermo sui pannelli che spiegano tutta la vita di Van Gogh con particolare riferimento a questo luogo. Lascio con un poco di nostalgia il monastero per ritemprarmi con un buon pranzo in un caratteristico ristorante locale, prima di riprendere il viaggio culturale che mi porta a visitare la collegiale di Saint Martin, ricostruita dopo il terremoto del 1818,e le viuzze del centro storico, affascinanti e gradevoli. Ma sarà un vecchio portone, con un campanello all'antica di quelli con la leva che s'abbassa, a riservarmi la più grande emozione di questa giornata: all'interno della Maison de l'amandier mi accoglie infatti Pierre Leron Lesur, un arzillo ultraottantenne che da 54 anni colleziona e lavora il legno, tanto da possedere una vera e propria miniera inesauribile di piccoli e grandi oggetti di tutte le fogge. Mi perdo salendo le 3 rampe di scale del suo museo-officina dove si trovano anche preziose sculture. Una frase, posta accanto ad una di esse, mi fa cogliere l'essenza più vera di quest'uomo: 'L'uomo che non sa più meravigliarsi della vita ha praticamente smesso di vivere'... Pierre mi spiega cosi' come trascorre le sue giornate,che si svolgono tra i boschi vicini, dove taglia grossi pezzi di legna, e il suo atelier dove li lavora ricavandone ricche e bellissime creazioni artistiche. Conosce anche l'Italia, dove passo' qualche mese durante la seconda guerra mondiale nella zona di Cassino e Viterbo. Scatto una foto assieme a questo strano ma piacevole personaggio, vera e propria leggenda vivente di Saint Remy, prima di congedqrmi: lo lascio salutandolo calorosamente prima di avviarmi per un ultimo giro della città. Oggi le emozioni sono state tante, ho bisogno di meditare e il ritorno in hotel sarà particolarmente ricco di pensieri...