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Post n°2 pubblicato il 06 Luglio 2010 da cesare_giocondi
Tag: aiuto, amore, ansia, batticuore, benessere, bipolarismo, cerco, cura, cure, depressione, difficoltà, energia, equilibrio, farfalle, fine, help, interpretazioen sogni, luce, paura, problemi, psiche, psicologia, psicosomatica, psicoterapia, salute, sessualità, sogno, soluzioni ai prolemi, tunnel, vita Una prova importante, in questo senso, è la scoperta - grazie a tecniche di “neuroimaging”, come la risonanza magnetica funzionale - che la psicoterapia è in grado di modificare l’attivazione di aree specifiche cerebrali, permettendo all’individuo di gestire meglio le emozioni negative: dall’ansia alle paure. Si tratta di evidenze che nascono dalle scoperte del Premio Nobel Eric Kandel, famoso per aver dimostrato l’insorgere di alcune modificazioni sull’espressione dei geni. Ulteriori prove arrivano dai test all’Università di Montréal: la possibilità di gestire meglio le emozioni legate alla sofferenza è indispensabile per l’affermarsi di una medicina più avanzata. “Spesso, infatti, gli stress si trasformano in disturbi mentali, aggravando la malattia organica”, sottolinea Fassino. Non solo. Altre ricerche con il “neuroimaging” hanno fotografato in pazienti depressi la “normalizzazione” dell’attività cerebrale dopo una psicoterapia di qualche mese: l’effetto è paragonabile a quello dei farmaci antidepressivi, con precise basi biologiche. Uno dei protagonisti di queste scoperte è Claude Robert Cloninger, professore alla Washington University School of Medicine di Saint Louis, Usa, dove dirige il “Laboratorio di biopsicologia della personalità “. L’Io - spiega - è costituito da una parte stabile (il temperamento), legato alla genetica, e da un’altra parte (il carattere), che muta a seconda delle circostanze. Ecco perché molte terapie farmacologiche e anche chirurgiche - come la gastroplastica negli obesi - possono essere “modulate” in modo personalizzato, se si studiano i pazienti prima e dopo le cure. Del resto Georg Northoff della Otto-von-Guericke University di Magdeburgo, in Germania, ha dimostrato che l’angoscia che si trasforma in somatizzazione, come nelle paralisi isteriche, non è frutto di suggestione: è il frutto dell’attivazione o dell’inibizione di specifici circuiti cerebrali. |
Post n°1 pubblicato il 06 Luglio 2010 da cesare_giocondi
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