Qualcosa Da Dire ...

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Ora le mie mani sono pronte per carezzarti.Sono lisce e levigate e desiderano il tuo viso. Voglio toccarlo.Mi avvicino con le labbra alla tue labbra.Vorrei baciarti, vorresti baciarmi.Non ancora, ora voglio sentire la tua pelle sulle mie dita.Tra le palme raccolgo le tue guance delicatamente, senza premere,e con i medi spettino le tue sopracciglia. Sorrido perché sono ispide, un poco ti somigliano.Sento le tue labbra fremere, irrequiete, come sei tu. Le tranquillizzo seguendone il contorno in senso orario e poiantiorario con l’indice, poi col medio, l’anulare e il mignolo.Ora la tua bocca è semiaperta come per chiamare sottovoce la mia. La taglio a metà col pollice lasciandolo scivolare sul labbro inferiore che arricciolandosi lo bagna. Lo asciugo percorrendo il tuo mento e scendendo sul collo fino al pomo di Adamo.Qui mi fermo, premo leggermente e allargo la mano per sentirne il calore, poi risalgo, a mano aperta, sul viso, con il mignolo a stuzzicare il lobo.La tua testa s’adagia, inclinandosi e lasciandosi sostenere.Quanta tenerezza in questi gesti!Perché soltanto adesso ce ne accorgiamo?Sale la voglia di unire le nostre bocche.Il respiro si fa ansimo e vuole tradirci.Ma le mie dita continuano a cercare i tuoi angoli, i tuoi vuoti, i tuoi pieni.Sfioro le palpebre socchiuse, le carezzo e, con i polpastrelli, le batto come se scrivessi su una tastiera, lievemente. Scrivo sui tuoi occhi chiusi il mio messaggio d’amore.Tu lo leggi con gli occhi della mente e lo trasferisci al cuore. Il suo ritmare si spande ovunque.Le nostre lingue scalpitano.Sento l’eccitazione premendo coi medi le tempie e la placo un poco, ma per poco, con brevi movimenti rotatori.Dio, quanto ti voglio! Quanto mi vuoi! Quanto, adesso, ci vogliamo!Quello che sta succedendo nel nostro corpo sembra una rivoluzione: un tumulto di sensazioni che sconvolgono le membra. I muscoli vacillano, le nostre intimità vibrano, i pori trasudano desiderio, i capezzoli inturgiditi si cercano.E intanto percorro il profilo del naso e m’insinuo con le dita nelle tue orecchie quasi a volerle penetrare. Quasi a volerci penetrare per ascoltare tutto il piacere che possiamo darci, che ora ci stiamo dando, uno dentro l’altra. Con le nostre mani, con le nostre lingue, con i nostri sessi.Ritrovarci dentro di noi è stato un attimo.Goderci sarà come un’eternità.(Tattica-mente, Dolceglicine)