Pablo Di Lorenzo

INTERVISTA A LARA RIBICHINI E A DARIO CARBONELLI


Estasiato il pubblico dell’Altomonte Festival per la straordinaria esibizione della Compagnia Flamencovivo Allinfo Newspage Magazine intervista volentieri Lara Ribichini – Direttrice artistica , coreografa – insieme a Dario Carbonelli (Compagnia Flamencovivo). Cosa si profilerà stasera? (rivolta a Dario Carbonelli) Si profila uno spettacolo che fonda il genere musicale e di danza, tipico del flamenco. Nello spettacolo si hanno diversi quadri di genere del flamenco. Passiamo da un genere che è molto profondo, con “palos” molto sentiti che parlano di sofferenza , di morte, dolore… Un misto tra sofferenza e lo stile dolce ? (rivolta a Dario Carbonelli) Bravo, bravo. Abbiamo Allegria. Quando gli Spagnoli andavano in Sud America e colonizzavano l’America latina, ritornavano con la loro musicalità cambiata e alcuni generi sono stati proprio presi. Il flamenco si è sempre tramandato di generazione in generazione? (rivolta a Dario Carbonelli) E’ sempre stato così, il flamenco si è sempre tramandato. In particolar modo al livello musicale, molti musicisti flamenchi addirittura non erano capaci di leggere la musica, di scriverla ma andavano totalmente ad orecchio. Nel ballo maschile è molto dominante la tauromachia, i movimenti del torero hanno influenzato molto in una certa epoca il ballo maschile. In fondo c’ è sempre un velo di tristezza , di malinconia? (rivolta a Dario Carbonelli) Questo si, nel flamenco è molto presente questa cosa.. Si parla sempre di flamenco, tutti pensano che nasce come ballo… (rivolta a Lara Ribichini) Nasce con il cante in realtà, originariamente. Poi dopo si è unita con la musica , chitarra e ballo. Il ballo nasce come terzo elemento. Come arte scenica è recente, sono le origini che sono antiche. Il flamenco come ballo nasce con il – Caffè cantante –nei primi del ‘900. Quanto hanno inciso i Gitani nel Flamenco? (rivolta a Dario Carbonelli) I Gitani hanno inciso molto al livello di tramandare quest’ arte e di formarla nei primordi , cioè nella radice. In realtà poi, i non Gitani sono quelli che l’ hanno trasmessa al Mondo, perché per i Gitani sarebbe rimasta nel chiuso del cortile della famiglia. Oltre i Gitani hanno avuto un ruolo importante i Mori, gli Ebrei ? (rivolta a Dario Carbonelli) Nel flamenco confluisce la cultura Mozarabica, la cultura ebrea, indiana ( perché i Gitani venivano dall’ India); in più in Spagna si sono trovate le dominazioni arabe. Il flamenco è proprio prendere un po’ da tutti e poi far nascere qualcosa di originale. I Gitani hanno avuto questo all’ inizio, hanno preso dovunque andavano. Noi dal1998 ci siamo formati come gruppo però per un periodo di tre anni abbiamo vissuto a Siviglia, studiando con i più grandi maestri del genere. Che aria tira in Spagna ? (rivolta a Dario Carbonelli e Lara Ribichini) Adesso di crisi. Un po’ quella che tira in tutta Europa al livello economico” – commenta Dario -. Lì sono più avanti, c’è più mercato per il lavoro. L’ Italia in realtà, pur essendo un paese molto simile è forse uno degli ultimi Paesi che ha avuto il Flamenco. Nel senso che è arrivato molto tardi al livello di conoscenza al popolo. Io, trovo imprescindibile il fatto di formarsi in Spagna, lì è iniziato tutto” – commenta Lara Ribichini. Che cosa pensa del flamenco rimodulato ai nuovi generi musicali come il pop? (rivolta a Lara Ribichini) Allora parliamo di contaminazioni. Io sono per la contaminazione perché tutto si contamina. Il punto è che a volte la contaminazione viene usata per fare il male un po’ di tutto. Allora è molto difficile… Nel senso che contaminazioni, in quanto evoluzione fondendo più generi va bene. Bisogna essere consapevoli del proprio genere, non bisogna perdere l’ autenticità che caratterizza il flamenco. A volte gli stranieri hanno quest’ ansia di modificarlo per renderlo proprio perché lo sentono lontano e qui torniamo al discorso di non averlo fatto proprio non vivendo lì. Che differenza c’ è tra il tango ed il flamenco? (rivolta a Lara Ribichini) Parliamo del tango Argentino. Intanto le origini sono diverse. E’ il sentire quello che li accomuna , li trovo entrambi molto interiorizzati.. di Pablo Arturo Di Lorenzo Responsabile Area Sud/Campania di Newspage Magazine