Pablo Di Lorenzo

IL MAESTRO GIORGIO ALBERTAZZI HA INCONTRATO IL PUBBLICO


Paestum - L’incontro tra il Maestro Giorgio Albertazzi ed il pubblico, che si è tenuto a Paestum il 23 Luglio 2011 ha sortito un grandissimo coinvolgimento da parte di tutti gli addetti ai lavori. Molto sentito il discorso del Consigliere Comunale di Capaccio ( SA) – Carmine Caramante -. “Siamo onorati di essere qui oggi ad ospitare il Maestro Giorgio Albertazzi. Abbiamo fortemente voluto fissare quest’appuntamento con il teatro di Giorgio Albertazzi, insieme a Mario De Stefano – Presidente e Dir. Art. del Paestum Festival ”-. “Questo evento l’abbiamo costruito da quest’inverno in questa nuova location che è il teatro dei Templi. Abbiamo cercato di fissare con il Paestum Festival, appuntamenti di alta cultura rivalutando insieme all’ evento spettacolare dell’ arte e del teatro, la meravigliosa area archeologica di Paestum.” Il maestro Giorgio Albertazzi ha iniziato ad affascinare il pubblico con la sua immensa cultura di vita, parlando di Amleto, di Shakeaspeare, dei finanziamenti alla cultura. “Amleto è un testo, un personaggio che ho frequentato di più nella mia vita da quando ero ragazzo, cioè praticamente dal secolo scorso perché io sono contemporaneo di William Shakespeare… Anzi lui ha qualche anno meno di me… Picasso ci ha messo 2 anni per imparare a disegnare come Raffaello e poi ha impiegato tutta la vita per imparare a disegnare come un bambino”. Il Maestro Albertazzi ha parafrasato la frase di Picasso in questa nuova versione: “Ci ho messo due anni per imparare a recitare come Enzo Ricci e Ruggero Ruggieri e poi ci ho messo tutta una vita per imparare a non recitare più.” “Sta cambiando qualcosa nel teatro italiano, ci si sta un po’ staccando dal teatro ben fatto, tutto perbenino, con le scene giuste, costumi giusti, attori che sanno bene la parte… e come non sono cose positive, vi chiederete? No signori, non sono positive perché si da l’impressione che il problema sia risolto con la cosa ben definita; invece non è risolto. Io per esempio non so mai bene che cosa farò quando entrerò in scena, in linea di massima…” Il nostro Giorgio Albertazzi ha affrontato anche il tema scottante dei tagli alla cultura affermando che sui tagli è meglio non parlare perché secondo lui dovrebbero togliere tutti i finanziamenti. “L’importante sarebbe che alla compagnia diano tutto l’incasso, e lo Stato rifonde i soldi che costa tutto il resto. Sarebbe una misura di chi fa davvero gli esauriti e di chi non li fa. Non è detto che l’esaurito corrisponda alla qualità, non sempre la quantità corrisponde alla qualità. Ci si avvicinerebbe un po’ a quel dato fondamentale che c’è nell’ atletica per esempio. Si dice: “corre sguaiatamente però fa dieci secondi netti”. Correrà male ma il tempo è quello, almeno c’è una misura. Il Maestro bacchetta il teatro che si fa in televisione. Secondo lui si tradisce in questo modo il teatro e la televisione. “La televisione non è il teatro e né il cinema… è un’ altro mezzo di cui ancora non si è individuato bene il linguaggio”. Il Maestro Giorgio Albertazzi ha rilasciato un’intervista per la testata Newspage Magazine. Come mai lei si è definito un attore con la “ coscienza infelice”? “Io sono uno scrittore in realtà, amo il teatro. In realtà pensavo sempre di scrivere. Infatti scrivo continuamente, ci sono almeno 4 o 5 libri che devo pubblicare e che non pubblico mai. Ci sono 190 poesie che sono della Mondadori. Allora cosa faccio? Recito per compensare questa cosa”. A proposito di libri, come mai non ha pubblicato il libro : “Io, criminale” ? “Ottima domanda… Non l’ho pubblicato perché è rimasto lì, non l’ ho pubblicato però l’ho scritto. di Pablo Arturo Di Lorenzo articolo pubblicato sul giornale :Allinfo Newspage Magazine