VELISTA PER CASO

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ODE ( SENZA LODE) A ULISSE Venti anni, appena venti anni.Con la scusa della guerra di Troiami hai detto:“ Cara, vado e torno, aspettami.Sarò in tempo per festeggiare il compleanno di Telemaco, non dubitare”.Dieci compleanni senza di te.E senza il modellino “Lego” del cavallo di Troiache gli avevi promesso.(Gli ho dovuto regalare la” Playstation”per tenerlo tranquillo tutto questo tempo.)Hai rotto le scatole a mezzo Olimpocon il carattere rissoso che ti ritrovie ti hanno esiliato per altri dieci anni.(Dieci+dieci  fanno venti, mon cher.)Col pretesto dell’ira degli deisei finito tra le braccia della bella ninfa,hai  brindato con la maga fascinosa,e ti sei lasciato intrigare dalla principessa dei Feaci.E io qui, sola, a mandare avanti la baracca,combattere con la Telecom,le bollette di luce, gas, acqua,far quadrare il bilancio con l’euro,scusare le zuffe di Telemaco coi compagni di scuola,( e tu sai quanto ti somigli)sopportare Argo che abbaiava ogni notte dietro l’uscio pensando che fossi tu,cucinare tre pasti al dì per un esercito di Proci,tessere tele ogni santo giorno,disfare le stesse tele ogni santa notte, col rischio di beccarmi l’esaurimento nervoso.E tu, in giro per le isole del Mediterraneo,con la “Costa Crociere”a farti insaponare la schiena dalla bella di turno.Poi, un giorno,dopo appena venti anni,( potevi almeno fare una telefonata di preavviso)ti sei presentato a corte sotto mentite spogliesenza neanche aver fatto la doccia e rasato la barba.Al tuo cospetto, le capre di Itaca erano profumate.Hai fatto una carneficina di quei poveracci,non se n’è salvato uno,neanche uno, dico,e ho dovuto ripulire tutti gli schizzi di sanguedai divanetti del salotto con il “ Centogradi”.( Lo sai che detesto la violenza, vero?E lo sai quanto mi sono costatequelle comode poltrone sofà,arrivate direttamente da Parigi?Un patrimonio, Ulisse, un patrimonio!)E come se niente fosse, hai esclamato:"Mia adorata,adesso ritiriamoci nel nostro talamo nuziale,avrei una collezione di farfalle da mostrarti!”Lo ammetto, è stato bello,non lo facevamo da una vita(te la cavi ancora bene  nonostante l’età)ma al mattino,mentre russavi beatamente, ti ho guardato a lungo e non ti ho riconosciuto.Chi sei tu,tu che dopo vent’annihai osato carezzare le mie forme?Non lo so, Ulisse,non lo so più.(Mi sono persa venti anni dietro quelle dannate tele.)E mentre Rita Levi Montalcini prendeva il Nobel,io mungevo capre per fare formaggio fresco.Ho bisogno di una vacanza, Ulisse,una lunga vacanza di riflessione.Una vacanza lunga quanto mi rimane da vivere.Ho preso una delle tue barche a vela( non ti arrabbierai, spero)vi ho messo dentro il minimo indispensabilee sono partita all’alba.Unknown destination.Telemaco è al campo scout e tornerà tra un mese,digli che lo rintraccerò al cellulare e gli spiegherò tutto.Ti ho lasciato il pollo con le patatine in frigo,ne avrai a sufficienza per tre giorni,se ti serve altro rivolgiti pure alle mie vecchie ancelle,ti serviranno fedelmente.E se hai bisogno di una “ spazzolata”,puoi assumerne di più giovani e belle,sei pur sempre il Re di Itaca, no?( Contratto sindacale, però.)Parto per il Nord,e che Zeus mi perdonima vorrei incontrare Odino sulla mia rotta.Mi piacciono i tipi biondi con le trecce e gli occhi azzurri.Non mi aspettare, Ulisse, forse tornerò e forse no.Mettiti tranquillo ad attendere la pensione,doveva andare così tra noi.L’amore per te si è consumatocome una tela sfilacciata. Tua ex moglie PENELOPE" I tempi cambiano..e Penelope pure.    Preferisco l'Eneide."