VELISTA PER CASO

Post N° 4


KINESIS Zefiro gonfia le vele, sospende per un attimo col suo alito fresco i pensieri in perenne kínesis.Nel turbinio delle cose da fare su questa barcac’č un attimo di tregua solitaria,tutto va da sé. Il mio péplos č finalmente asciutto.Dopo giorni di umiditŕ appiccicata al ventre,riesco persino a sorridere di me stessa che sono l’ombra della regina d’Itaca. La sinusoide del mare, che accompagna morbida un boccone  di kataifiassaporato per consolare il mio spirito stanco,mi lascia immagini di pace dinamica.Tutto č in movimento eppure tutto č fermo.Sono l’onda spumeggiante che si frange sullo scoglio d’una nuova terra,sono uno stormo di gabbiani che razzola rumoroso sopra i pesci spiaggiati dalla tempesta,sono l’urlo dei pescatori di Sěfnosche al tramonto tornano dalla bianca schiuma. RACCONTO“ Ero una regina triste,Lady D. mi avrebbe compresa.Durante il bagno purificatore delle nozze,le mie ancelle mi sorridevano.- Sarete la sposa d’un uomo forte e potente, padrona -sussurravano vergognose al mio orecchio,immaginando la prima notte,mentre ungevano i miei capelli d’oli profumati ,e  spalmavano veli di minio  e nerofumo sopra il viso.Anticlea e Laerte ci attendevano solenni per la benedizione,avanzavo suprema nel corteo nuziale,giovane e bellissima,innamorata e inconsapevole.Un matrimonio regale naufragacome la zattera d’un disperso, Ulisse.Non č stata la tua assenza, mio re,ad ammaliare la noia con  il canto delle  sirene,č stata l’assenza di kínesis.In tutto ci vuole kinesis, ulisse caro,ci vuole l’onda che s’infrange in mille schizziper bagnare l’arido scoglio del tempo che passa,e dell’amore che si spegne al soffio di Meltemi.” Sono vicina alla terra.lattine di Coca Cola e vecchie ciabatte galleggiano sulle spume come fossero trofei di civiltŕ.Odori di frittura mista nell’aria,niente resine di pinus pinaster.Sta per iniziare una nuova storia, Ulisse.Lo sento.Paenelopees