A 5 mani

le bufale in rete


Nonostante sia trascorso qualche anno dalla diffusione in rete della bufala che metteva in guardia le donne sottoposte ad esame mammografico dal pericolo delle radiazioni ionizzanti che potrebbero colpire la tiroide,nonostante le smentite pubbliche dei fisici c'e' ancora chi mi chiede il collarino .A tal fine ho preparato documentazione da lasciare in visione alle donne che appena entrano nello spogliatoio esordiscono con la richiesta del collarino ancor prima di dire buongiorno.La catena purtroppo si diffonde in Rete, soprattutto attraverso i social network, con una modalità che non a caso è definita «virale». «E così ora l’allarme è arrivato anche in Italia - spiega la fisica medica -. Molte donne stanno ricevendo via Internet un messaggio che mette in guardia contro questo pericolo e in cui si chiede di diffonderlo e condividerlo come in una catena di sant’Antonio». Il guaio è che il rimedio proposto è più pericoloso del rischio inesistente da cui vuole proteggere. «L’appello, infatti, richiamandosi al consiglio del Dottor Oz, invita le donne a chiedere di indossare un collare di piombo per riparare la ghiandola durante l’esame - spiega Gisella Gennaro -. Questa procedura però, oltre ad allungare i tempi dell’indagine - fondamentale in un campo in cui al contrario è essenziale accorciare le liste di attesa -, può costringere il radiologo a dover ripetere l’esame». Il collare infatti può proiettare la sua ombra sul seno, creando artefatti e nascondendo la zona da esaminare. In questi casi la mammografia va ripetuta. E questo sì che aumenta l’esposizione alle radiazioni.Ricordate che l'esame mammografico distribuisce una dose di radiazioni pari a mezz'ora di esposizione alle radiazioni del fondo naturale.BUONASERA.