PAGINE GIOVANI

MANUALI DI ISTRUZIONI PER GENITORI: NE ABBIAMO DAVVERO BISOGNO?


Chi ama leggere libri di carattere psico-sociologico sa bene quanto siano diffusi i manuali che trattano il complesso e, a volte, inestricabile mondo dei rapporti fra genitori e figli. Scherzosamente, vengono etichettati come manuali per “genitori perfetti”. Ebbene, noi che siamo curiosi nei confronti di tutto ciò che offre il panorama librario, con l’enorme potenziale umano che ogni argomento racchiude in sé, non abbiamo preconcetti:  da ogni sorta di manuale si può trarre un insegnamento e, perché no… anche dal più brutto. Vale a dire, anche il libro che meno ci appassiona nella lettura, del quale meno condividiamo i contenuti, ebbene anche da quello possiamo dedurre una lezione di vita: che non ne abbiamo bisogno! Oppure, che in generale possono essere utili. Sono due concetti nettamente differenti: possiamo essere convinti (a torto o a ragione) che in un determinato campo siamo talmente ferrati da non avere niente da imparare, ma allo stesso tempo possiamo credere (questo, sicuramente, a ragione) che, quand’anche noi personalmente non necessitiamo di istruzioni, tante altre persone possano trarre un qualche giovamento dalla lettura di un saggio psicologico, pedagogico o sociologico che dir si voglia.Mi capita spesso, come recensionista del GSLG, di leggere manuali o saggi del genere sopra menzionato; nel libro “GENITORI IN PRATICA”, edito dalla Erickson, viene aggiunto come sottotitolo “Manuale di primo soccorso psicologico per aiutare i propri figli nei problemi quotidiani”. Ovviamente, l’espressione “primo soccorso psicologico” va inteso in senso lato, potremmo dire ironico, come una sorta di incoraggiamento a tutti coloro che, rientrando nella categoria di genitori di figli dai 0 anni in su (!), si trovano a fronteggiare quelle comuni difficoltà che, prima o poi, si possono incontrare nel difficile e controverso mestiere, per l’appunto, di genitori. Un concetto da non sottovalutare, ben chiaro in questo manuale, è che un bravo genitore non elimina le difficoltà dalla vita dei propri figli ma, semmai, li aiuta e li supporta nell’affrontarle e nel superarle, se e quando si presentano. Perché far crescere con equilibrio i figli significa assicurare un equilibrio alla società di domani; per un bambino divenire un ragazzo e, successivamente, completare il proprio sviluppo psico-fisico e farsi giovane uomo, non significa assolutamente non aver mai debolezze, incertezze, inversioni di marcia o defaillance scolastiche. Crescere è anche saper raddrizzare il tiro, a volte con e a volte senza l’aiuto dei genitori; anzi, il saper capire quando chiedere aiuto è già un buon indice di avviata maturità, e non c’è essere umano che non abbia mai avuto delle difficoltà nelle relazioni con gli altri. Le Autrici – Roberta Mariotti e Laura Pettenò – sono psicoterapeute, dunque possiedono una specifica pratica clinica dalla quale si può trarre sicuramente un ottimo insegnamento, lì dove ci sono delle situazioni similari a quelle riportate come esempi nel testo, ma che può recare beneficio anche a chi non ha (o non ha ancora avuto) una diretta esperienza con le problematiche affrontate, però è attento a ciò che accade – come si suol dire – al di fuori del proprio orticello, ben sapendo che tutto ciò che si apprende va ad arricchire il bagaglio più prezioso che si possa avere: la capacità di comprendere le varie situazioni e, quindi, di sapersi destreggiare fra tutto ciò che queste situazioni possono comportare.Di diverso approccio ma di analogo filone è il libro di Amber Madison “PARLARE DI SESSO CON I PROPRI FIGLI – RENDERLI CONSAPEVOLI PER PROTEGGERLI”, scritto per i genitori di adolescenti da chi genitore di adolescenti non è e non ne avrebbe nemmeno l’età. L’Autrice, venticinquenne, è per sua stessa ammissione anagraficamente più vicina ad un adolescente che a un genitore e lo considera una marcia in più, poiché “… Ho anni a sufficienza per sedermi al tavolo degli adulti e solidarizzare con loro, ma sono anche abbastanza giovane per sedere al tavolo dei ragazzi e capirli”; dunque, a suo avviso può con maggior facilità  fornire ai genitori il punto di vista di un adolescente, con il relativo substrato culturale e sociale. Qui lo stampo è chiaramente più vicino ad un manuale normativo, che si prefigge di offrire ai genitori  (presentati un po’ troppo bisognosi di sapere cosa dire e cosa fare e come dirlo e come farlo e quando…)  regole di convivenza e di dialogo con i figli; fra le pagine va saputo cogliere ciò che è scientifico (molto utile la guida alle infezioni sessualmente trasmissibili) da ciò che vorrebbe forse essere  ironico e sdrammatizzante: un esempio esilarante può essere il consiglio per cui “Uno dei momenti migliori per iniziare a parlare di sesso è in auto. Così, non solo vostro figlio non potrà alzarsi e andarsene, ma non potrete farlo neanche voi.”  L’intento è chiaro, la riuscita non altrettanto ovvia. Ma, come abbiamo detto, anche un manuale più o  meno normativo, più o meno interessante o del quale pensiamo di averne più o meno bisogno, può essere di aiuto per capire meglio l’argomento trattato. E, perché no, anche per costruirci una coscienza critica e sapere quando prendere le distanze da posizioni che non condividiamo. Dopotutto, ogni genitore è genitore dei figli propri, non di quelli degli altri! E ognuno di noi ragiona con la sua testa, non con la testa degli altri. E la lettura è senza dubbio un ottimo strumento per acquisire la capacità di valutare e discernere i diversi contesti, per trovare la nostra soluzione. Utile, no?Cristina Allodi, counselor RIFERIMENTI BIBLIOGRAFICI MARIOTTI, Roberta – PETTENO’, Laura: “GENITORI IN PRATICA – Manuale di primo soccorso psicologico per aiutare i propri figli nei problemi quotidiani”, Ed. Erickson, Trento 2013, 132 p., Euro 15,00.MADISON Amber: “PARLARE DI SESSO CON I PROPRI FIGLI – RENDERLI CONSAPEVOLI PER PROTEGGERLI”, Ed. Erickson, Trento 2013, 209 p., Euro 16,00.