PAGINE GIOVANI

SIMONELLI, Saverio: “BERLINO In fuga dal Muro, Ed. Effatà 2014, Cantalupa (TO), p.93, Euro 9,00


QUANTE FUGHE SI POSSONO ESCOGITARE?L’immaginazione non ha limiti quando la posta in gioco è la libertà L’ultima opera di Saverio Simonelli – giornalista, scrittore, traduttore, responsabile dei programmi culturali di TV2000 nonché autore e conduttore della trasmissione tv “La Compagnia del Libro” – è intitolata “BERLINO In fuga dal Muro – Storie e imprese spettacolari”, un libro che è sicuramente un esempio di come si possa riuscire a coinvolgere nella lettura adulti e ragazzi, unendo le diverse generazioni con un filo che accomuna ogni uomo: il desiderio di libertà.Walter Fischer è un nonno come tanti altri, che guarda dalla finestra suo nipote mentre gioca a pallone con il suo gruppetto di amici, e sarà proprio uno di questi, Sami, a chiedergli di raccontare la storia di un suo congiunto che aveva scavato una galleria lunga 32 metri sotto il Muro di Berlino, insieme ad altre otto persone, lavorandoci circa dodici ore al giorno per due settimane, finché riuscirono a risalire dalla parte Ovest; Max Thomas, il leader del gruppo, dichiarò che “… L’ultima parte della vita almeno la volevo vivere da uomo libero”. E così, grazie a nonno Walter, il gruppo di ragazzi berlinesi scoprono che ci sono state tante altre fughe dall’Est all’Ovest, e non tutte passando al di sotto del Muro, bensì anche via mare (a nuoto), via aerea (pallone aerostatico), via macchina (nel portabagagli)… ma tutte intraprese con nel cuore la speranza di una vita da uomini liberi.E’ molto importante, per la formazione di una coscienza civica nonché di una coscienza morale, conoscere la Storia. La Storia è inconfutabile; qualsiasi sua interpretazione, rivisitazione o eventuale condanna/riabilitazione non può essere fatta senza tener conto delle premesse storiche, che sono innegabili e imprescindibili. E la Storia ci dice che nella notte tra il 13 ed il 14 agosto 1961 i capi della Repubblica Democratica Tedesca, conosciuta dal resto del mondo come DDR (Demokratische Republik Deutsche), cominciarono col mobilitare i militari per sbarrare le vie d’accesso alla parte di Berlino sotto il loro controllo (l’Est). Si iniziò con rotoli di filo spinato, poi vennero chiuse le strade principali, con dei posti di blocco rigidissimi e, nel giro di poco tempo, al filo spinato si sostituì un muro, posto a confine delle due Germanie (non solo della città), lungo 155 km, con circa 300 torri di avvistamento, una ventina di bunker e più di 100 km di filo spinato, con un sistema di segnalazione all’avanguardia per quei tempi, in grado di rilevare ogni minimo tocco sul reticolato. Inoltre, quello passato alla storia come il Muro di Berlino era solo quello visibile dall’Ovest, ma ve ne era un altro all’interno.Riflettiamoci un attimo; quanti di noi erano a conoscenza di questa parte di verità storica? Quanti possono asserire che si tratta di cose risapute? Sicuramente non tutti. Di certo non chi è nato molto, molto più tardi, e nemmeno chi a scuola ha studiato a memoria “…Germania Ovest capitale Bonn, Germania Est capitale Berlino Est…”; per essere più precisi, la Germania Occidentale era denominata “Repubblica Federale di Germania”, mentre la Germania Orientale – come abbiamo già visto – era la “Repubblica Democratica Tedesca”.Nel libro, un ragazzo dice che il Muro che divideva la città e la gente che cercava di scappare dall’Est all’Ovest gli fa venire in mente un suo compagno di classe che viene dalla Palestina: “…lì c’è un altro muro: mi ha raccontato che con la guerra c’è gente che cerca di scappare, arriva al confine ma non li fanno passare…”. Certamente, si tratta di situazioni politiche ed economiche molto differenti, noi adulti lo sappiamo bene, ma è significativo che i ragazzi colgano analogie lì dove noi troviamo le diversità. Le motivazioni, le finalità, gli orientamenti politici o la fede religiosa, per il gruppetto di ragazzi berlinesi che giocano a pallone come centinaia di  migliaia di altri ragazzi come loro sono solo dei dettagli secondari, questioni da adulti, mentre la voglia di scappare accomuna tutti. Fuggire verso la possibilità di vivere più liberi. In questo libro le cause politiche post-belliche della divisione della Germania in due zone militarmente controllate vengono appena velatamente accennate, né d'altronde vi sono espressi giudizi o condanne nei confronti dell’una o dell’altra parte; il nonno usa toni e parole adatte ai più giovani, quasi come se fosse uno di loro: “… volevano essere più liberi, volevano pensare e vivere la propria vita decidendo per conto proprio. E poi …… molte famiglie erano state divise …… pensa che era complicatissimo fare anche i campionati di calcio locali…”. E’ la Storia. E’ la descrizione essenziale della Storia, innegabile, inconfutabile, certa. Discorsi chiari, descrizioni dettagliate e coinvolgenti, linguaggio semplice ed efficace, consono ad un libro di letteratura per ragazzi, ma avvincente anche per chi ragazzo non è più, perché a tutte le età, a vari livelli, si anela alla libertà; libertà di pensiero, di espressione, di determinazione della propria vita. La si può definire, a ben vedere, una lettura formativa ed educativa per tutti coloro che sanno riconoscere negli insegnamenti della Storia uno specchio su cui ravvisare le umane vicissitudini, perché gli esseri umani – attraverso gli errori e gli orrori di cui sono capaci – devono imparare a valutare bene le circostanze e le ripercussioni che le decisioni prese possono avere sul resto del mondo. Ogni azione avrà le sue conseguenze.Ma nonno Walter va oltre il fatto storico. Lui si rivolge al gruppo di ragazzi con la pacatezza e la semplicità che sono proprie di chi, dopo aver vissuto una vita ricca di esperienze, nel bene e nel male, ha avuto la fortuna e la lungimiranza di andare oltre, raggiungendo quell’equilibrio tanto auspicabile nelle persone avanti con gli anni; ed eccole, le parole che racchiudono la saggezza del caro nonno Walter: “Rafforzate tutto quello che vi unisce. E’ l’unica arma che avete e soprattutto fate tesoro di questi bei momenti per ricordarveli quando sarete grandi e meno allegri di ora. Teneteveli stretti. Non li dimenticate”. L’Autore non poteva veicolare un messaggio migliore, per chi dovrà gestire le sorti del mondo di domani; quando si è grandi si può anche essere meno allegri di quando si era molto giovani, ma di certo l’amore per la vita si manterrà più saldo se si sarà conservato il ricordo dei bei momenti vissuti insieme agli altri, uniti dal sentimento di amicizia che trascende il colore della pelle, l’ideologia politica o il credo religioso, in quanto il desiderio di vivere  nella condivisione e nell’armonia appartiene da sempre ad ogni essere umano, sin da quando muove i suoi primi passi nel mondo. Questo è il tesoro che i ragazzi devono custodire con cura.Genere: narrativa per ragazzi di scuola secondaria di I e II grado. Cristina Allodi