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RIFORMA del Programma di Studi in Madicina e Chirurgia in Italia


SANITÀ. FAZIO-GELMINI: RIFORMA MEDICINA, AL LAVORO 3 ANNI PRIMA LA SCUOLA DI SPECIALIZZAZIONE DURERÀ UN ANNO IN MENO(DIRE - Notiziario Sanita') Roma, 28 lug. - La riforma del percorso di studi di medicina consentira' ai giovani di entrare nel mondo del lavoro "prima dei trent'anni" e con un risparmio di tempo pari a "tre anni e mezzo". Nel corso di una conferenza stampa, al termine del Consiglio dei ministri a Palazzo Chigi, il titolare della Salute, Ferruccio Fazio, definisce il provvedimento come "una delle innovazioni piu' grandi nel settore della sanita'". Il ministro dell'Istruzione, Mariastella Gelmini, parla di "rafforzamento della qualita' unita al risparmio di tempo degli studenti".L'obiettivo del provvedimento, spiegano, e' "rafforzare la qualita' della formazione specialistica post laurea, accrescere la partecipazione degli specializzandi all'attivita' professionale con esperienze sul campo, rendere piu' compatto il percorso complessivo, evitare tempi morti tra una fase e l'altra ed incentivare la partecipazione dei giovani medici al dottorato di ricerca".Tre le grandi novita' della riforma: la scuola di specializzazione durera' un anno in meno. La durata dei corsi di specializzazione viene avvicinata a quella europea: le specialita' chirurgiche passano da 6 a 5 anni, quelle mediche da 5 a 4 anni o 3 per alcune aree particolari.Il dottorato. Durante la specializzazione sara' consentito, nell'ultimo anno, di svolgere contemporaneamente il dottorato. In questo modo si consente allo specializzando di accorciare ulteriormente il percorso di studi ed entrare nel mondo del lavoro piu' rapidamente, come accade all'estero e nei migliori sistemi formativi, come quelli anglosassoni.Laurea: l'intenzione dell'Italia e' di confermare la durata di 6 anni del percorso di laurea, mentre il tirocinio valutativo di 3 mesi, che oggi si svolge dopo la laurea, verra' incorporato nella stessa. L'esame di laurea, quindi, inglobando anche l'esame di Stato, permetterebbe di conseguire una laurea abilitante.Questa scelta dovra' avvenire previo confronto in sede europea, in modo da garantire l'uniformita' delle scelte.(Lum/ Dire)