Palla di Sole

ciao. ieri la mia era una maniera scherzosa (forse poco riuscit ami sa) di dire quello che tu poi hai capito benissimo, che ti vedevo sotto pressione, tensione e stress, e si rivesrava qui e diventava chiaro il tutto. il lavoro è una buona parte della nostra vita, per cui uno vorrebbe farlo al meglio e fare ciò che piace. lo sai che ti capisco. io quando riesco a fare l'ingegnere sono una persona fortunata, perchè facico ciò che mi piace fare, ma quando entra burocrazia, rapporti con clienti fornitori imprese, beh....non dico null'altro.

Guarda, hai detto cose che mi sembra di aver detto tante volte anch'io. La situazione è quella che è, difficile, statica, c'è crisi, grossa imposizione fiscale alle imprese, non è facile soprattutto in edilizia e in settori che ruotano intorno all'edilizia che, come sai, è il motore dell'economia. So come ti senti, l'ho provato tante volte, sono sempre stata una che lavorava nel "cuore" dell'azienda e sapevo cose che i miei colleghi non sapevano. Tangentopoli nel '92 mi è costata il posto. Punto. Se ti senti così c'è una cosa sola da fare. Metti annunci, cercati un altro lavoro, affidati a una buona agenzia di selezione personale, fai colloqui. Ti servirà per sentirti meglio. Avrai il polso della situazione nelle altre ditte, non devi necessariamente cambiare ma ri-valorizzarti. Dove stai ora l'hai detto tu stessa fai l'amministrativa, ti senti una burocrate. Ricordo le confidenze dei miei colleghi ingegneri ... venivano sempre da me a lamentarsi per lo stesso motivo, le perizie, i libretti delle misure, i registri di contabilità e niente cantiere. La verità è che questi lavori dovrebbe farli un geometra con un'impiegata. Ma c'è sempre la tendenza a sfruttare al massimo un tecnico, che poi inevitabilmente viene sommerso dalle carte. Ma chi va in cantiere se non tu ? Spero non sia il geometra. Comunque, per finire, l'attività di ricerca di un nuovo impiego ti da la carica, poi magari decidi di restare, ma intanto ti sei presa una boccata d'aria. E cambiare, credimi, spesso è salutare. Io ho calcolato una media di cinque anni, è il massimo che si può restare, poi finisce che ti fossilizzi, non impari più niente ... meglio cambiare, nuovi stimoli, nuove realtà, nuove esperienze. E allungare il curriculum non fa mai male. Auguri.

eh, un po' ti capisco... Ma certe cose dipendono poco da te e molto dalla direzione... se hanno clienti che non pagano, se si tengono mongo, se caricano i lavori sui muli e lasciano altri più scarichi, allora non hanno molto acume nel dirigere le cose... e questo mi dispiace, so che è frutto di ansie perchè sbattere la testa sui muri di gomma non è facile... per questo a suo tempo ho cambiato lavoro, anche se stavo da dio con le persone e il clima era idilliaco tra dipendenti, esclusa la dirigenza...