Pallavolo giovanile

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Pontesa, maggio 2007.  Devo riprendere quella mia tesi "non capita" di alcuni mesi fa: fare una programmazione almeno biennale è difficile qua da noi, pochi lo fanno; si doveva avere pazienza l’anno passato, lasciare temporaneamente da parte la C e credere invece in quell' originario gruppo giovanile, (che non è questo anche se sembra; non basta essere giovani e non basta neppure avere buoni fondamentali). Di più della retrocessione  non poteva capitare. Io ricordo quelle ragazze, che venivano da quella esperienza ricca di vittorie, con un feeling comune verso i traguardi ed i grandi obbiettivi, che a dispetto di tutto, anche di anni di mancata preparazione, raggiungevano. (Vedi la vittoria del campionato regionale under 18, 2006).Quel gruppo, quelle quattro ragazze provenienti dall’under 15 più qualche aggiunta era ancora l’anno passato una delle più forti squadre Italiane giovanili. Ora è ammissibile credere che, assieme alle giocatrici, che si sono ritirate ed a qualcun’altra che è fuori nei fatti, si andato perduto lo spirito forte della squadra, quel qualcosa che univa in quella voglia di stare insieme, quel credere e volere fortissimamente un traguardo. Ciò, rammento, era, oltre alle doti tecniche indiscutibili, il valore principale di quella squadra giovanile 88’.Ora saranno già stati detti i “ma” i “se”, i “perché”,“ma il giovanile” , “ ma la C” , e potranno anche “sembrare” verosimili. Nonsense.“ Sembrare” appunto, come la squadra di oggi sembrava la stessa di ieri.Mi spiace anche, ad ogni modo ed in fondo, avere avuto ragione: avrei preferito avere torto.