Pamboy's Adventures

AMARCORD CALCISTICI


Gli articoli languono sul blog dei Pamboys, la Musa ispiratrice dev'essere andata a svernare agli antipodi perché proprio non riusciamo a contattarla...Dunque il post di oggi è mero "copia-incolla", ma merita di dedicargli dieci minuti perché le risate sono assicurate!Cominciamo con un pezzo di cabaret, ricordando la leggendaria semifinale Italia-Argentina del Mondiale Italia90: E ora segue invece la celebrazione di un'altra mitica partita, chi non ricorda la semifinale di Euro2000 Olanda-Italia, in cui gli Azzurri, in 10 per più di metà incontro, hanno eroicamente respinto gli assalti degli Orange per approdare alla finale contro la (maledetta) Francia?Questo articolo è stato pubblicato dalla Gazzetta-online il giorno dopo l'impresa, ed è davvero ...particolare.Il tiro-mozzarella di De Boer e i voli di san FrancescoAMSTERDAM - E non c' era verso di fargliela capire, agli olandesi. Mezz' ora di assedio, niente gol ma solo un palo di Bergkamp (bazzecole), okay, adesso ci togliamo un uomo con l' espulsione di Zambrotta, tanto non ce la fate lo stesso. E quelli mica si convincono: bum, bum, bum, tutti di nuovo all' attacco finché l' arbitro non gli regala un rigore. Penserete mica che basti così poco? Frank De Boer va sul dischetto col cuore pesante e il piede molle, perché sa che Francesco Toldo, nel corso dell' ultima stagione, ha affrontato tutti gli olandesi senza mai beccare un gol, e ci sarà pure un motivo dietro questo sortilegio. Difatti Toldo devia la mozzarella di Frank allungando una mano, mentre con l' altra continua imperterrito a firmare autografi ai tifosi azzurri che gli stanno alle spalle. Domanda agli olandesi: avete capito adesso? Vi spiace se vi lasciamo qui col pallone e ci portiamo avanti raggiungendo subito Rotterdam? Sapete, sulle vostre autostrade c' è un traffico... Macché, quelli ricominciano come se non fosse successo niente. Bum, bum, bum, ma la mamma non vi ha insegnato nient' altro? Vi rendete conto di aver subito un durissimo colpo psicologico? Non che i vostri attacchi facciano paura - figuriamoci - ma, siccome un gol azzurro al momento non sembra probabilissimo, non vorremmo far notte restando qui sino ai rigori. Niente, e poi dicono l' ospitalità. Bisogna giocare ancora? Va bene, stavolta un altro penalty ve lo regaliamo noi per dare una soddisfazione a Merk, che li fischia come se fossero tiri liberi a basket; di più, al terzo corner gli olandesi erano già andati sul dischetto, «per noi vale la regola dell' oratorio», l' arbitro tedesco consulta Johansson in tribuna con uno sguardo e poi si volta verso De Boer, «no, a questo ancora l' Uefa non è arrivata, pazientate un altro paio d' anni e tre corner uguale rigore verrà introdotto». Eravamo rimasti al secondo penalty. Il nuovo tiratore, Patrick Kluivert, si presenta a Toldo. Il quale, con l' aria del vigile urbano carognetta, gli fa «patente e libretto» come se non sapesse di quale nazionalità è (si gioca Olanda-Italia, diamine, turco non può essere). Kluivert scivola nel tranello e gli allunga il passaporto, Toldo lo consulta con aria grave, poi finge di cadere dalle nuvole, ride di gusto e dice: «Ancora? Ma sei olandese, non puoi...». Immaginatevi come la cosa mandi in confusione Patrick, ulteriormente avvilito dal fatto che a Toldo squilli il telefonino (si sposa dopo l' Europeo, la fidanzata gelosa è convinta che non sia qui, ma a spassarsela in un addio al celibato lungo un mese, e dunque Francesco deve sempre tenere il cellulare acceso). «Tira pure Patrick, fai come se ci fossi. Poi lascia il pallone lì per la rimessa, per favore... Sì cara, scusami, non posso urlare sai, non siamo soli». Ipnotizzato dalla vista dell' avversario appoggiato a un palo, Kluivert centra l' altro, «hai visto che mira?», «bravo Patrick, bravo... Scusa cara, adesso devo proprio lasciarti». Si va? Fuori aspetta il pullman azzurro col motore acceso, Nesta, Cannavaro, Iuliano e Maldini hanno ormai concluso l' opera e, sporchi di calce e col cappello da muratore calcato sulla testa, contemplano soddisfatti il muro di mattoni eretto da un palo all' altro: non può passarci niente, mica hanno un cannone gli olandesi, a tutto c' è un limite. Sono già pronti allo scambio delle maglie quando l' incorreggibile Davids propone «giochiamo ancora». Benedetto ragazzo, passerebbe la vita su un campo di pallone, per lui non è mai ora di andare a studiare. Va bene, ma in fretta, abbiamo prenotato il ristorante e lo champagne è nel freezer, sapete come sono ad Anversa, se arrivi tardi danno via il tavolo. «Golden gol» dice Merk, «ha mal di gola» fa finta di capire Cannavaro, che vorrebbe chiuderla alla napoletana. Niente: l' Olanda ricomincia ad attaccare, bum, bum, bum, Kluivert sfiora un palo con un sinistro, Seedorf fa vento all' altro con un destro, Toldo s' è dimenticato il cellulare al di là del muro e fa ampi cenni a tutti, «presto, presto, finiamola, devo trovare un telefono a gettone». Così, dopo 128 minuti (recuperi affetti da elefantiasi), Merk decreta «penalties» e Cannavaro gli fa «ha ragione, anch' io provo pena per questi poveri olandesi». Vi ricordate quando non ci volevano nell' Euro? Quella volta sì che avevano capito tutto. Si va ai rigori con un' Olanda psicologicamente schiantata, perché a furia di rimbalzare la verità di non poter segnare a Toldo le è apparsa chiara. Ci prova soltanto Davids a rincuorare i compagni, «tranquilli, sull' Italia pesa la maledizione dei rigori». Lo guardano tutti come se fosse ubriaco: «Ma chi ti scrive i testi, Woody Allen?». Non era la battuta giusta per la serata. (Paolo Condò)Sintesi di 2minuti della leggendaria partita. Ho nostalgicamente ricordato.R.