Il Baule dei Sogni

Pensieri al profumo di vaniglia


Quando rientro a casa la sera, dopo una giornata trascorsa al lavoro, la prima cosa che desidero è immergermi nella vasca da bagno. Acqua calda al profumo di vaniglia. E’ il mio rito serale; a essere sincera l’unico che mi è rimasto.L’acqua scorre lentamente e lascio che il vapore invada pigro la stanza e appanni lo specchio e i vetri della finestra. Giro da una stanza all’altra lasciando come una unica scia del mio passaggio i vestiti indossati durante il giorno e accendo le candele sul bordo della vasca, prima di immergermi. Sento la pelle assorbire le proprietà dell’essenza fusa con l’acqua; adoro il dolce profumo che emana.Narra una leggenda totonaca, una popolazione messicana dell’epoca precolombiana, che un giovane cacciatore rapì una principessa votata al culto della dea Tonacayohua. I sacerdoti riuscirono a catturare i due giovani e li sacrificarono alla dea. L’erba imbevuta del loro sangue seccò e diede vita ad un arbusto dal cui tronco spuntò un’orchidea profumata; l’anima innocente della fanciulla. L’orchidea era la vaniglia, che nacque così dal sangue di una principessa. Osservo il riflesso delle fiamme sull’acqua e lascio che il silenzio mi faccia compagnia. I  pensieri si affacciano alla mia mente e rifletto sulla giornata appena trascorsa. Oggi, alla caffetteria ho visto una persona. Un ragazzo. Era solo, seduto al bancone del bar e leggeva il giornale mentre aspettava che gli servissero il caffè. Non so perché abbia colpito la mia attenzione, il fatto è che l’ho osservato per quasi tutto il tempo in cui è rimasto lì. Indossava un maglione verde scuro che metteva in risalto il colletto di una camicia bianca, i jeans e un paio di scarpe sportive. Sulla sedia accanto, erano appoggiati una giacca blu e un paio di occhiali da sole. L’ho sentito scambiare qualche parola con il ragazzo accanto a lui; credo parlassero di sport e la sua voce mi è sembrata calda e sensuale esattamente  come la sua risata.Credevo stesse aspettando qualcuno, forse la sua ragazza, ma è uscito da solo una volta terminato il caffè. I nostri occhi si sono incrociati solo un istante nel momento in cui alzandosi, ha afferrato la giacca e gli occhiali dalla sedia accanto. Grandi, scuri, intensi. Occhi che trafiggono lo sguardo e il cuore e che sembrano guardarti dentro. Occhi che rimangono impressi nella mente per tutto il giorno e il cui ricordo ti appare all’improvviso nella mente sotto forma di flash mentre stai camminando per strada, mentre stai lavorando, parlando con altre persone, ascoltando altre voci, guardando altri occhi. Perfino quando sei immersa nella vasca da bagno, a lume di candela, con gli occhi chiusi e sulla pelle il profumo di vaniglia.