PanDiStelle

Chi ha spesso insinuato che noi donne

non siamo capaci a tirare calci ad un pallone,

 dovrà ricredersi...

Che ne dite?S apre una frontiera davanti a noi!

Piccole calciatrici daicapelli sintetici firmate Mattel

scalceranno nel pratino  di plastica bianca

nel nuovo biliardino tutto rosa creato dal

designer

francese Chloe Ruchon

Tentai di rompere il porcellino per concedervi

questo piccolo sfizio??Occhio al prezzo: 10.000 euro ! ;)

Strano davvero dirlo, ma mi sento molto triste stasera...avete mai provato la spiacevolissima sensazione di perdita capendo che non rivedrete mai più una determinata persona??...bè è quello che mi sta accadendo...ho compreso solo adesso che la mia vita, e soprattutto la sua, andrà avanti...cioè è già andata avanti dal giorno in cui ci siamo detti addio..."soffrirò in silenzio se mi pentirò della mia scelta...non ritornerò per complicarti la vita..."...come vorrei non credere a queste parole!...mi riesce molto difficile e doloroso comprendere dentro di me che invece è proprio così che accadrà...

E si va avanti, ormai i giorni sono passati. Ora l'importante è pensare a noi stessi, andarcene via da questo stagno putrido di frasi e ricordi...ricominciare da piccoli passi...

Mi aspettano altre mani, altri abbracci, altre giornate di sole, altre di pioggia. L'unica sicurezza che ho è che niente sarà più con te. Te ne sei voluto andare via.

Sai...avrei tante cose da raccontarti...Ho davanti a me la prospettiva che qualsiasi ragazza sognerebbe...diventare una modella...eppure mi sento inquieta...non convinta di quello che sto per fare...come se qualcuno avesse spento da 1 pò la luce...

IO SONO QUI...IN UN MONDO CHE ORMAI...GIRA INTORNO AL VUOTO...LONTANO DAL TUO SOLE...

Città fantasma, deserte, disabitate, piene di vegetazione, ferri vecchi, case in rovina.

Le cause possono essere ricercate nell'economia del luogo: molto spesso una determinata città fiorisce in seguito alla scoperta di una fonte di ricchezza che in quel luogo è disponibile e quando quel determinato bene non serve più, la città va in rovina, fallisce. La popolazione in seguito alla chiusura delle fabbriche perde il lavoro, si impoverisce, viene licenziata, si riempie di debiti ed è costretta ad abbandonare la città.Altri motivi per cui delle città sono divenute "fantasma" sono catastrofi naturali, posizioni geografiche sfavorevoli ( come il completo isolamento da altri centri abitati o la mancanza di materie prime indispensabili), oppure il fatto che una zona, per vai motivi, sia diventata pericolosa da visitare (radiazioni nucleari,pericolo di terremoti...)

Gli scenari che ci si presentano vedendo queste immagini sono desolanti, ci mettono di fronte ad una realtà ormai lontana. Immaginate scuole vuote, con i banchi in disfacimento, senza nessuna campanella che suonerà mai più , case con i mobili ancora intatti, edifici con le loro carte ancoa intatte, piscine vuote, luoghi ricreativi in stato di abbandono, ospedali con medicinali ancora inscatolati e scaduti da anni...

Mi inquieta un pò, a dire il vero. Buona visione.

Questa storia ha inizio in una calda serata estiva quando la signora Lilla tornava dalla sua passeggiata con il suo piccolo bastardino Birillo.Faceva veramente un caldo umido e appiccicoso, ma Lilla non aveva alcuna intenzione di togliersi quel maglioncino di filo che le era stato regalato dal marito, morto da tre anni, e al quale si era affezionata a tal punto da portarlo sempre con sè, addosso, come se fosse una seconda pelle.

Lo toglieva una volta ogni due giorni per lavarlo, e ritornava sempre bello pulito come il giorno in cui era stato acquistato, con la piccola differenza che allora aveva tante piccole perline di legno a forma di fiori attaccate sulla modesta scollatura, e sulle piccole maniche corte...di quelle perline restava solo una piccola traccia, un'ombreggiatura più chiara sulla stoffa marroncino chiaro, che non se ne voleva andare a nessun costo. Come per ricordare i vecchi tempi, che sul volto della signora sembravano aver nascosto piccoli tesori, tra quei solchi rugosi, quelle spigolature ossute del suo corpo magro e quasi trasparente...

Insomma, stava andando adagio a casa accompagnata da quel piccolo e zoppo esserino che era il suo cane, quando ad un tratto un oggetto capitato lì, per caso o per destino, attirò la sua attenzione.

Era decisamente difficile da identificare, perchè era troppo grande per essere una semplice biglia, ma troppo piccola per sembrare una qualsiasi pallina da gioco...era rotonda, sì, come ogni altra sfera del mondo, ma aveva un non so che di opaco,di lontanissimo da un comune oggetto di svago...solamente guardando quel vetro violaceo e completamente appannato, a Lilla venne il desiderio di prenderlo in mano, di toccarlo, di odorarlo, di possederlo. Si avvicinò guardandosi intorno, in cerca di un eventuale padrone pronto a reclamare quella sottospecie di calamita per umani, ma nella sera c'era solo la sua ombra e accanto alla sua quella più minuta e goffa del suo vecchio cane che, ansimante, sembrava sul punto di cadere sull'asfalto freddo colpito da un infarto, tanto era stanco.

La signora, sempre guardandosi intorno con aria vigile,si abbassò sulle gambe e, come una bambina che raccoglie conchiglie in riva al mare,con occhi lucidi e avidi girò e rigirò quell'oggetto liscio tra le mani ossute, non avendo la minima percezione di quanto la sua vita stesse per cambiare.

Ogni sabato sempre la stessa storia. Entro tranquilla con amici in un locale, e, verso le 11 (ora in cui, teoricamente, dovrebbe già essere a casa sotto dolci copertine), entra con passetti che farebbero invidia ad un piccolo esercito di geishe, uno sciame di ragazzine di 13,14,15 anni...Mi siedo comoda, e, mentre gli altri giocano a carte, bevono o conversano,io osservo divertita questo strano incrocio tra donne, bambine, fenomeni da circo e belve dell'Africa centro-meridionale. Superano l'ingresso con passo alla "Vispa Teresa" munito di scarpe alte e ricoperte di pailettes, aggeggi luccicanti,tessuti strani...insomma superano l'ingresso e, tutte contente, ordinano qualche cosa di bello forte. Ok. Ridono tutte prima di tracannare due o tre bicchieri di melma alcolica, sbattendo le ciglia incollate e separate dal mascara, con le palpebre paralizzate dall'enorme quantità di brillantini, ombretti metallizzati e strass...i sorrisi incorniciati dai rossettoni delle mamme...ai polsi un tintinnio nervoso di braccialetti di alluminio...parlano tra loro, ridono, ordinano altra roba, bevono, escono fuori e si accendono delle sigarette...

Dopo 2 sabati che le osservo capisco che si agghindano per andare a ballare.

Quanto dovranno ancora bere??Quanti ragazzi baceranno in discoteca??Incontreranno il principe o un ranocchio velenoso?? E ci sarà la fata che le verrà a salvare??

Di sicuro non perderanno la scarpetta a mezzanotte, il ritorno è previsto per le 5 di mattina!!!!