Panoramiche romene 2

Il tesoro di Decebal. La leggenda (approfondimento)


Sono secoli da quando circola la leggenda del grande tesoro di Decebal, già Dio Cassius, nell’antichità, sosteneva che Decebal , nel momento in cui capì che la guerra era ormai persa, aveva deviato il corso del fiume Sargetia (fiume nei dintorni di Sarmisegetuza – capitale daca) seppellendo i suoi inestimabili tesori protetti così dal fiume e dalla maledizione espressa dal re nei confronti di chiunque avesse mai provato ad impossessarsene. Studi recenti, specialmente dell’accademico Jérôme Carcopino, ha fatto luce sulle ricchezze dache ridimensionando le stime di Critone, medico di Traiano, il quale sosteneva che il bottino di guerra fosse di circa 5.000.000 libre di oro, argento, vasi e vetri. Per l’accademico francese la quantità d’oro doveva aggirarsi su i 165.500 kg mentre l’argento era di circa 331.000. Questo ben si sposa con la ripresa economica dell’impero romano il quale aveva conosciuto un tragico momento di crisi nel periodo appena precedente alla conquista della Dacia. In tempi recenti, molti sono stati i ricercatori di oro dando vita ad una vera e propria febbre dell’oro. Turisti romeni e stranieri hanno passato al settaccio le vecchie fortezze dache alla ricerca del grande tesoro. Il risultato di questa frenetica ricerca ha portato alla distruzione  di molti muri delle fortezze ma anche al ritrovamento di monete, gioielli e vasi daci, i quali purtroppo sono sfuggiti alle autorità oltrepassando i confini romeni per poi essere ritrovati nei paesi Ovest-Europei.
A Orlat (Sibiu) la leggenda del tesoro di Decebal  è ancora viva: gli anziani del posto ricordano con un sorriso quando da piccoli si avventuravano sulla Collina Maledetta e nel silenzio della natura pareva che soldati in marcia stessero per raggiungerli attraversando le foreste. A Orlat la leggenda iniziò con la storia di un soldato disertore dall’armata del re Mihai, il quale cercando di nascondersi nella foresta finì in un tunnel che lo portò ad una stanza quadrata dove la statua in oro di Decebal vegliava sul tesoro. Pare che il soldato avesse preso un po’ dell’oro prima di chiudere l’entrata del tunnel con sassi e terra e scappare nuovamente in cerca di un altro rifugio. La maledizione di Decebal, però, gli fece trovare il rifugio eterno: catturato dai soldati del re fu impiccato. La verità si lascia celare dalla leggenda; la leggenda si lascia avvolgere da pallide verità: un connubio perfetto affinché i posteri continuino a cercare il vero nel mito ed il mito nella verità.