Creato da no_body3 il 10/12/2008

ARMONIA NASCOSTA

dedicato agli incantatori.. ai demagoghi di professione.. con la speranza che si tratti di specie in via di estinzione

 

 

S O U L _ & _ B O D Y . .. ... ....

Post n°334 pubblicato il 01 Dicembre 2009 da no_body3

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l’ anima

è la nostra

natura invisibile

ed il corpo

è la nostra

natura visibile :

i due sono

 inscindibili

ed evolvono

insieme

 

 

 

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.: :. 3 :. 3 :. 3 .: :. :.

Post n°333 pubblicato il 28 Novembre 2009 da no_body3

 

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Molti credono che il Signore disperse le lingue degli uomini per punirli.. ma è l’esatto contrario.

Egli vide che l’uniformità li rendeva superbi.. dediti a imprese tanto eccessive quanto inutili. Allora si rese conto che l’Umanità aveva bisogno di un correttivo e ci fece dono delle differenze.

Così i muratori.. di costumi e fedi diversi.. devono trovare un modus vivendi  che consenta di portare a termine l’edificio.

 

 

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D R U N K A R D * * *

Post n°332 pubblicato il 27 Novembre 2009 da no_body3

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Un filosofo incontrò un amico sulla porta dello studio di uno psichiatra.

L’amico gli chiese: “Arrivi o vai ? ”

Il filosofo rispose: “Se lo sapessi.. non sarei qui. Perché mai mi troverei dallo psichiatra? Che ci farei qui se sapessi se sto andando o venendo ? ”.

In realtà nessuno lo sa. Siamo così addormentati !

La gente si muove come se fosse ubriaca.. senza sapere dove va o cosa sta facendo – senza sapere nemmeno in che direzione si sta muovendo.. ed è inutile anche servirsi di un navigatore satellitare.

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I n _ F a k e _ Of _ . _ . _ .

Post n°331 pubblicato il 23 Novembre 2009 da no_body3

 

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Velata-1.jpg velata image by blowersdaughterfede

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Le persone che incontrate nella vita di tutti i giorni sono imitazioni..e quelle che vedete dappertutto sono anch’esse delle copie.

Nessuno sembra essere reale e autentico.. è molto difficile imbattersi in un individuo reale: il mondo è diventato troppo falso.

Perché è diventato così falso? Perché cerchiamo tutti di realizzare l’impossibile. Ciò che cerchiamo di fare è essere felici fingendo felicità.. cerchiamo di essere amorevoli fingendo tenerezza.. cerchiamo di essere buoni fingendo santità. Per conoscere il nostro volto originale cerchiamo di dipingere una maschera sulla nostra faccia…. e questo è impossibile.

 

 

 

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S o r r o u n d e d _ b y _ G i r l s ___ * * * ___

Post n°330 pubblicato il 20 Novembre 2009 da no_body3

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     Ero circondato da ragazze.

Durante l’ora di matematica era tradizione che una dopo l’altra.. andassero alla lavagna a risolvere i problemi ed a cinque povere sventurate toccava passare per un calvario e sopportare dieci minuti di tortura psicologica.. vedendosela brutta per scoprire la radice quadrata di 1543. La professoressa di matematica era una vera sadica.. non chiamava mai qualcuna portata per la materia.. e le vittime prescelte erano tutte ragazze con la media di insufficiente o appena sufficiente. Così era garantito che sbagliassero per almeno cinque minuti prima di riuscire a risolvere l’equazione.. la radice quadrata o la frazione.. con grande divertimento e godimento della professoressa.

Per dieci minuti le condannate alla lavagna restavano su una predella elevata e dovevano girarsi diverse volte.. guardando ora la lavagna ora la professoressa.. ora il rispettabile pubblico.. in cerca di aiuto. Io potevo.. a quel punto.. valutare con tranquillità fattori come la lunghezza e il colore dei capelli.. la sottigliezza delle caviglie.. la grazia dei movimenti o la qualità di un sorriso.

Fin da allora avevo dei gusti ben precisi.

Non mi piacevano le bellezze ufficilai della classe.. una cerchia ristretta che.. va a sapere perché.. erano anche le brave ufficiali della classe e condividevano una serie di caratteristiche che le facevano passare.. agli occhi di tutti.. per privilegiate: fisico da balklerine.. capelli biondi e dritti.. occhi chiari e stile impeccabile.

Al contrario.. avevo un debole per una morettina.. che dimostrava esattamente i suoi anni.. non parlava ai ragazzi.. anzi.. non parlava quasi per niente.. passava la ricreazione vagando sola per i corridoi e arrossiva istantaneamente quando la professoressa sadica svelava.. davanti a tutta la classe.. lasua innata negazione per la matematica.

Non apparteneva a quel mondo.

Non poteva essere classificata all’interno delle rigide categorie che si potevano stabilire in quell’universo limitato. Non apparteneva al gruppo delle topine grigie e poco aggraziate che si sforzavano come potevano per procedere negli studi pur non essendo delle aquile. Ma non era neppure una delle gattine sveglie che ce la mettevano tutta per evidenziare di essere assurte di recente alla condizione di lolite.

Lei era qualcos’altro.

Non avevo ben chiaro se fosse troppo intelligente o ritardata mentale.. ma era evidente che non le importava un bel niente di integrarsi o meno con le compagne. Poteva passare ore ed ore seduta al banco.. a guardare fuori dalla finestra.. senza prestare attenzione a nessuno.

Ne ero affascinato. A me quella ragazzina sembrava carina. Di più.. bella. La bellezza.. l’essenza.. è invisibile agli occhi.

Non lo era.. di sicuro.. secondo i canoni di bellezza vigenti nella scuola. Non aveva gli occhi azzurri e neanche una boccuccia a bocciolo.. ma era molto diversa dalle altre.. in meglio.

Lo si vedeva da lontano.

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School Girls da Cristiano Betta.

 

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Like an Eagle * * * * *..* *

Post n°329 pubblicato il 19 Novembre 2009 da no_body3

 

 

 

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Vivere  si  quaeris  qui  mortis  lege teneris

huc  supplicando  veni  renuens  fomenta  veneni..

cor  viitis  munda.. pereas  nemorte  secunda.

 

 

 

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http://www.youtube.com/watch?v=OnlTrq6wLf0&feature=related

 

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... .. . M A R K E T . .. ...

Post n°328 pubblicato il 14 Novembre 2009 da no_body3

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Finalmente tocca a me. La cassiera.. con la faccia già piuttosto seccata e un umore da cani.. cerca di far passare i prodotti sul lettore elettronico della cassa: birra Spaten per Ak.. coca-cola per tutti.. detergente in confezione eco.. panno Spontex..  cialde caffè Mauro.. paccheri De Cecco.. mezzi bombardoni Amato..  scatolette di tonno Callipo..  parmigiano reggiano… uova da sei.. due bottiglie di Mionetto..  e man mano che i prodotti vengono messi in conto io li infilo in un sacchetto di plastica. Mi sforzo di fare il più rapidamente possibile quando si tratta di separare le borse che mi trovo quasi appiccicate le une alle altre.. orribile.. non so.. ma evidentemente non ci riesco perché la signorina.. ovviamente seccata dalla scarsa velocità con cui sbrigo la faccenda mi rivolge un’occhiata di riprovazione. Provo ad accelerare e.. quando tutti i prodotti sono dentro ai rispettivi sacchetti faccio per prendere il portafoglio per pagare e frugo senza successo dappertutto.. ma non lo trovo. I secondi passano inesorabili e l’espressione della cassiera va assumendo un preoccupante tocco psicopatico mentre le donne sembrano intenzionate a linciarmi.. e l’atmosfera si sta facendo così tesa che la si potrebbe  tagliare con un coltello. E non mi resta alternativa.. devo farmi forte e affrontare la cassiera per dirle che non trovo il portafoglio. Signore.. cerchiamo di non fare notte qui..  non abbiamo tutto il giorno a disposizione.. bramisce una della coda che ha i capelli tinti di blu e una  camicetta a fiori. E’ quel che dico anch’io.. che  ho lasciato la pentola sul fuoco..  replica un’altra .. grassissima.. con i capelli tinti di  giallo e le radici  nere. Adesso mi dica lei come pensa di sistemarla.. questa faccenda.. mi grida la cassiera e penso che un gorilla a pagamento di quelli che si vedono  nei film in tivù non avrebbe assunto 8un tono più minaccioso.. e io provo a spiegarle che….. l’unica soluzione che mi viene in mente è di…. lasciare lì le borse mentre io  vado a casa a prendere i soldi.. e lei mi dice che sto solo pensando di fregarla e che lei ha già fatto il conto dei prodotti e adesso le tocca annullare tutto.. ed è un bel guaio.. soprattutto con la coda che si è formata.. e io cerco di spiegarle che mi dispiace moltissimo .. che deve capire che non l’ho fatto apposta.. e lei mi dice di calmarmi.. che non è il caso di prendersela tanto.. e mi chiama carino.. e all’improvviso adotta un tono conciliante.

Ho come la sensazione che i miei problemi abbiano introdotto un po’ d’animazione nella routine quotidiana del supermercato. Le donne in coda si scagliano a discutere dell’accaduto con l’emozione di commentatori navigati.  A quella con la camicia  fiori sento dire che devo aver avuto una discussione con mia moglie.. e la sua amica le da ragione.. si.. Lisa.. sì.. le dice.. perché nessuno si riduce così solo perché ha perso il portafoglio.. e l’altra ribatte.. non credere..  Sandra.. proprio a me è successo di dimenticare il portafoglio.. l’altro giorno.. e mi ci sono così arrabbiata…. avrei voglia di dirle che è meno affascinante di una triglia surgelata.. e quindi che non ficchi il naso dove non deve ma.. non ho il coraggio di dirglielo.. perché sono una persona educata.. io.. non come lei.. che sembra una fruttivendola.

Il tempo si ferma nella mia testa e per un attimo smetto di essere  il bambino cresciuto che sono e mi trasformo in SuperAk.. affrontando una muta di massaie armate di lattine e metto  fuori combattimento la cassiera con un colpo di  parmigiano ma.. purtroppo non sono SuperAk.. non sono che Ak di sempre e sono stanco.

La voce sguaiata della cassiera.. ‘’Insomma.. tesoro.. dimmi cosa intendi fare.. non possiamo fa notte qui ” mi riporta alla realtà e mi ritrovo davanti alla cassa e senza portafoglio e.. quella voce stridula invade le mie fantasie.. calpesta il mio cervello come se si trattasse di un esercito nemico.. le tempie mi fanno male.. mi fa male la testa.

“Annulla tutto ! Mi hai sentita ? Annulla tutto ! “.

Mi sono stupito io per primo perché non grido quasi mai e non sapevo che la mia gola potesse raggiungere tanti decibel.  Il mio urlo ha raggelato l’atmosfera. Per circa venti secondi si sarebbe potuta sentire una mosca volare. Sorpresa.. miracolo. Le donne si sono azzittite di colpo e mi guardano con tanto d’occhi di stupore e rimprovero.. riprendo fiato.. mando tutti a fare in culo e..  vado via.

 

 

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_ . __ c o m m U n i o n _ . __ . _

Post n°326 pubblicato il 06 Novembre 2009 da no_body3

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Prendi la mano di un amico tra le tue.. è una comunicazione a livello fisico.

Parli con il tuo amico.. questa è una comunicazione a livello mentale.

Oppure rimani semplicemente alla presenza del tuo amico –senza dire nulla.. senza fare un gesto.. senza niente da dire.. una pura e semplice presenza – in questo caso è una comunicazione spirituale.. questa comunicazione viene chiamata “comunione”.

 

 

 

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G . A . L . A . H . A . D . ° ° °

Post n°325 pubblicato il 04 Novembre 2009 da no_body3

 

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 E’ forse il personaggio meno conosciuto della Saga del Graal.. “cavaliere perfetto” e figura chiave.. il predestinato che giunge alla visione del Sacro Vasello e alla conquista dell’immortalità spirituale che rappresenta. E’ figlio di Lancillotto.. concepito con l’inganno: sua madre Elaine.. innamorata del grande cavaliere ma consapevole che egli è legato soltanto a Ginevra.. si finge quest’ultima ed entra nel suo letto. Elaine è figlia del custode del Graal… in tal modo Galahad.. vincitore della Cerca del Graal.. è diretto discendente dell’ultimo custode del Graal.. detto anche “Re Pescatore”. I racconti medievali forniscono diverse versioni della storia di Galahad e del Re Pescatore.. così chiamato perché.. a causa di una grave malattia che l’ha colpito a seguito di una ferita ai genitali.. è costretto a trascorrere il suo tempo pescando in un vicino torrente. Anche il suo regno è desolato.. perché la menomazione del re si è trasmessa alla sua terra… questa concezione della regalità come legame tra il re ed il suo regno.. è comune a molte tradizioni. Vive nel castello di Cobernic ove custudisce il Graal… egli verrà risanato solo dall’arrivo del cavalieroperfetto. Quando Galahad – o Perceval in altri racconti – giunge al castello.. guarisce il Re Pescatore e risana così al tempo stesso anche il suo regno. Galahad è.. dei personaggi arturiani.. il più etereo e il meno caratterizzato.. essendo investito di una missione – trovare il Graal – che trascende l’umano. Appena la sua missione è compiuta.. viene rapito in estasi e svanisce dal mondo terreno. Rappresenta.. secondo la versione indù.. il “liberato in vita” – Jivanmukti – l’uomo giunto alla sua ultima incarnazione e già proiettato verso un destino più elevato. Lo stato di perfezione di Galahad gli consente altresì di risanare il Re Pescatore e la sua Terra Desolata.. poiché la qualità dell’adepto – di chi cioè ha conquistato il Graal – implica la capacità di portare soccorso agli esseri viventi ancora imprigionati nella materia. Il paragone tra il destino di Galahad e quello di Lancillotto.. suo padre.. viene spontaneo: mentre Galahad risana la terra desolata del Re Pescatore.. Lancillotto.. malgrado le sue virtù cavalleresche.. fallisce nella Cerca e causa infine la rovina del regno di Artù. Il messaggio che traluce dalle vite comparate dei due grandi cavalieri del sodalizio.. è che soltanto la ricerca dell’Eterno pone l’uomo dal riparo al riparo dall’errore. Le qualità di Lancillotto sono soprattutto mondane e per quanto splendenti di fama immortale.. sono causa più di danno che di vantaggio.

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_ . M O R N I N G _*_ S T A R . _

Post n°324 pubblicato il 03 Novembre 2009 da no_body3

 

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“Come mai sei caduto dal Cielo.. Stella

del Mattino.. figlio dell’Aurora? Come

mai sei stato messo a Terra.. Signore

dei Popoli ? Eppure tu pensavi : salirò

in Cielo.. sulle Stelle di Dio innalzerò il

trono.. dimorerò sul monte dell’assemblea..

nelle parti più remote del settentrione..

salirò sulle regioni superiori delle nubi.. mi

farò eguale all’Altissimo.. e invece sei stato

 precipitato negli Inferi.. nelle profondità

dell’abisso!”

  

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B o r n .. T o .. L i v e . . .

Post n°322 pubblicato il 02 Novembre 2009 da no_body3

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Se la tua vita è stata bella.. la morte la renderà

infinitamente più bella.

Se la tua è stata una vita d’amore.. la morte

ti donerà la massima esperienza d’amore.

Se la tua è stata una vita di esperienza.. la morte

ti porterà alla consapevolezza suprema.

La morte non fa che enfatizzare e.. naturalmente..

se la tua è stata una vita sbagliata.. enfatizzerà anche

quello: la morte è una grande lente d’ingrandimento.

Se hai vissuto solo di rabbia.. nella morte vedrai solo

l’inferno dentro di te.. il fuoco.

La morte ingigantisce.. è un fenomeno riflettente..

rispecchia.

Non odiare la morte.. altrimenti ti lascerai

sfuggire la vita.

Ama la vita.. non essere mai negativo.. non odiare

il buio.. ama la luce. Riversa tutta la tua energia

nell’amare e.. un giorno.. all’improvviso..  ti accorgerai

che il buio è solo la fase di riposo della luce.

Ama la vita.. ama questo mondo.. perché quando arriva

alla sua intensità totale scoprirai la natura divina..

che è nascosta e.. se odi il mondo e lo rifuggi..

ti allontanerai dal divino.

Afferma la vita.. focalizza le tue energie sul

positivo.. perché solo l’affermazione.. quella

totale.. conduce alla Realtà.

 

 

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T H R O U G H .. L O V E

Post n°321 pubblicato il 31 Ottobre 2009 da no_body3

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       T   H    R     O     U     G     H 

      .. all that is bitter will sweet

L   .. all that is copper will be gold

O  .. all dregs will turn to purest wine

 V  .. all pain will turn to medicine

E  .. the dead will all become alive

      .. the king will turn into a slave !  

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L*o v e L*y __ *__

Post n°320 pubblicato il 26 Ottobre 2009 da no_body3

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La scienza si è sviluppata attraverso il dubbio.. per quanto concerne la scienza è stata una benedizione ma.. mentre la scienza si è sviluppata sempre di più.. l’uomo si è rattrappito. L’umanità è scomparsa.. l’amore è diventato praticamente un mito: sulla Terra non è più una realtà… come potrebbe esserlo?  Il cuore ha smesso di battere.. persino quando ami.. ti limiti a pensare di amare.. arriva dalla testa e.. la testa non è la sede dell’amore.

 

 

 

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* N O * W A Y *

Post n°319 pubblicato il 24 Ottobre 2009 da no_body3

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a quale riva approderai.. cuore mio?

non c’è alcun viaggiatore davanti a te..

né sentiero alcuno..

non c’è acqua.. né barca.. né nocchiero..

lì non v’è terra alcuna.. alcun cielo..

né tempo.. né cose: alcuna riva.. né guado..!

là non esiste né il corpo.. né la mente..

niente potrai trovare in quel vuoto..

sii forte ed entra nel tuo corpo..

poiché lì saldo è il tuo equilibrio..

riflettici bene.. cuore mio..!

non andare altrove..

riponi ogni fantasia..

e rimani saldamente in ciò che sei

 

 

 

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pic_031

 

 

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To * B L A Z E * *

Post n°318 pubblicato il 21 Ottobre 2009 da no_body3

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Una   fiammata   Improvvisa

  mostra semplicemente che

 non          sei          morto

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Walking _ A _ Fine _ Line ° ° °

Post n°317 pubblicato il 17 Ottobre 2009 da no_body3

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She walk a fine line

between here and there

balancing as best she can

so as not to tip

so as not to fall

she know is she

falls into there

sunshine and butterflies

will help her back

to walk a fine line

 

 

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D e s i r e * * *

Post n°316 pubblicato il 12 Ottobre 2009 da no_body3

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Nessuno scrisse il copione:

me   lo   dettò   il   desiderio

con la sua voce prepotente

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M A N T R A ° ° °

Post n°315 pubblicato il 08 Ottobre 2009 da no_body3

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Sono vibrazioni sonore

che liberano [tra] la mente [ mana ]

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Choir ° Circle ° °

Post n°314 pubblicato il 04 Ottobre 2009 da no_body3

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In una delle incantevoli piazzette medievali della città.. alla luce del tramonto si esibisce il coro. Sui gradini della chiesa una quarantina di giovinette.. quasi tutte bionde con gli occhi chiari.. sono studentesse di una scuola del Lothian dove la musica ha assunto un valore importante.. fino ad un gruppo di allieve che fa tournée anche fuori dal Regno Unito. Accompagnate da percussioni e tastiera.. dinnanzi ad un ristretto pubblico accomodato su sedie di legno.. incominciano il loro spettacolo. La direttrice.. simpatica ed effervescente.. saluta il pubblico.. parla in inglese.. convinta che  la comprendiamo.. non sa che in Italia l’insegnamento delle lingue straniere è ancora un punto debole.. impegnati a trovare professori che sappino prima di tutto l’idioma locale.. il ‘dialetto’. Il pubblico sorride cordialmente con un po’ d’imbarazzo. Incomincia il concerto. Vario è il programma: il ‘Gloria’ di Vivaldi.. un canto tradizionale scozzese.. alcuni spiritual.. passando per Gershwin e Haydin.. e poi si arriva a Verdi.. dal ‘Nabucco’.. “Va pensiero”… Lei presenta il brano.. commenta.. invita allegramente tutti a cantare.. ma molti conoscono solo qualche frase.. altri.. quasi come se fossero sotto esame.. muovono la bocca.. ma non cantano.. come fanno i calciatori con l’inno prima delle partite della Nazionale. E così accade anche per “Santa Lucia” di Cottrau e “La Pastorella” di Rossini.. mentre la direttrice.. seppur perplessa.. continua a sorridere e a sollecitare la partecipazione. Le ragazze cantano la loro gioventù.. le loro voci angeliche invadono la piazza e si insinuano tra gli stretti vicoli.. le vibrazioni sfiorano i passanti. E’ raro ascoltare un canto femminile così soave..cristallino.. che spande la freschezza della gioventù.. la forza di un fiore che sboccia.. ed è difficile non abbandonarsi ai suoi suoni armoniosi. Alcuni vengono rapiti dalla melodia e si fermano ad ascoltare. Passa una giovane. . non alza neppure lo sguardo.. marcia avvolta nei suoi shorts di pelle e stivaletti texani… Una .. coppia di manager attraversa la piazza in fretta.. non possono fermarsi.. hanno un affare da concludere… “Chi si ferma è perduto”.. dice il proverbio.

Stiamo perdendo la capacità di recepire il richiamo della bellezza.. di cogliere momenti irripetibili che si presentano senza un avviso. Corriamo troppo.. e  quando ci fermiamo..  ci sentiamo smarriti.. a disagio quasi.. non vediamo il significato della nostra vita.. racchiuso e “recintato” nel nostro continuo “fare”. Concentrati nelle attività.. che a volte ci costringono in un regime severo e limitante.. s’innalzano paraocchi che mettono in ombra la bellezza che ci circonda.. e così andiamo avanti come su un treno Eurostar.. che arriva prima alla meta.. sì.. ma non ci fa vedere il panorama del tragitto.

“Dobbiamo abbandonare la pazza corsa in cui ci siamo impegnati. E’ necessario assumere un nuovo paradigma ben diverso dal precedente. C’è una grande insoddisfazione nei confronti del mondo che abbiamo creato”.. Sta a noi modificare la nostra esistenza.. affrancandoci da un sistema che non rispecchia più le nostre esigenze. Dobbiamo imparare a non farci influenzare dal  ‘modus vivendi’  di chi ci circonda.. liberarci da alcune radicate convenzioni che non ci rappresentano.. senza conflitti né il desiderio di cambiare il pensiero degli altri.. ma dolcemente fermi nel nostro ideale. Conquisteremo così uno “spazio-tempo”.. in cui pian piano potremo ritrovare quell’aderenza Uomo-Natura che è l’unica dimensione che ci appartiene.

 

 

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H I G H W A Y M A N * * *

Post n°313 pubblicato il 02 Ottobre 2009 da no_body3

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Alcuni uomini di sentinella erano andati incontro alla banda che tornava ed erano rimasti a guardare in silenzio attonito la carrozza nobiliare e l’aristocratica bellezza che ne era scesa insieme al Bosso. Non c’erano state presentazioni.. ufficiali.

“E’ tardi. Ne parleremo domani. Tornate a fare la guardia”.. poi rivolgendosi alla giovane donna “Venite marchesa. Vi mostrerò la vostra dimora”.

Rosa  dei Ruffo si era ripresa e aveva ritrovato coraggio.. energia e lo sdegno necessario per far fronte alla situazione: “Una topaia.. immagino”.

Il Bosso la guidò verso una casupola in discrete condizioni con finestre munite di imposte e un robusto zoccolo di pietra. Qualcuno dentro stava accendendo una lanterna. “Una delle poche case rimaste in piedi. Il meglio che posso offrirvi. A meno che non preferiate abitare con me”.

Rosa si mise a ridere.. “Grazie del gentile pensiero. Preferisco la compagnia di topi e di scorpioni”.

Il Bosso le prese un braccio e lo strinse con forza.. “Vi consiglio di non trattarmi con disprezzo.. signora. Non lo consento a nessuno. Non vorrei che aveste a pentirvene”.

Rosa Ruffo ebbe un piccolo brivido. Il Bosso aveva ragione. Non doveva provocare i suoi sequestratori più di quanto avesse fatto.. poteva capitarle qualcosa di peggio di quanto le era capitato fino a quel momento. Liberò il proprio braccio dalla mano dell’uomo ma evitando di farsi sentire disgustata da quel contatto. Anche perché non era vero. Gaspare Talarico era un bell’uomo di perfette proporzioni e di aspetto autorevole e.. quando era caduto in disgrazia.. lei.. a differenza dei suoi genitori che erano sempre stati pronti ad approvare qualsiasi mascalzonata purché fosse regale.. aveva preso le sue difese pubbicamente: il conte aveva fatto bene a darsi alla macchia e a diventare un bandito da strada. L’avrebbe fatto anche lei al suo posto.. e altri commenti del genere che erano altamente spiaciuti in famiglia. Ma lo stesso conte ora era l’uomo che aveva fatto uccidere il  cocchiere e gli uomini di scorta.. quindi un assassino da cui bisognava guardarsi. Entrarono insieme. L’uomo che aveva acceso la lanterna fece per uscire. Il Bosso lo fermò: “Cerca Ahmed  e Turuzzu. Digli di venir qui e di portare alla signora qualche cosa da mangiare”.

“Sissignore”.

Quando l’uomo fu uscito.. il Bosso  si rivolse a Rosa: “I vostri gioielli.. signora. Collane e anelli e tutto ciò che avete addosso che abbia valore”. La ragazza obbedì. Non le era mai importato granché delle gioie e si può quindi immaginare che in quelle circostanze dovesse importarle ancor meno. Consegnò tutto quello che aveva cominciando dal diamante con il quale aveva sfregiato la faccia del bandito chiamato Micu. Intanto si guardava attorno. La lanterna posata su un rozzo tavolo illuminava una stanza dal pavimento di terra battuta con qualche ciuffo d’erba qua e là. In un angolo un pagliericcio e delle coperte. Una sedia. Una seconda porta alta e stretta indicava che al di là vi era un’altra stanza o un ripostiglio.. ma l’orrendo fetore che ne veniva ne spiegava di che cosa doveva trattarsi. Rosa ebbe un altro brivido. Quella casa doveva aver ospitato altri rapiti cui non era stato permesso di uscire. “Sì” disse inopitamente il Bosso.. ma come se avesse capito che cosa la ragazza stava pensando. “Come vi ho detto non ho di meglio da offrirvi”.

“Quanti giorni credete che dovrò star chiusa qui?”

“Temo dovrete abituarvi all’idea di restarvi per un bel po’. Dovrò mandare un mio messaggero a Napoli a chiedere il riscatto. Ci vorrà del tempo perché l’operazione riesca con assoluta sicurezza. Non meno di qualche settimana”.

“Buon Dio” mormorò Rosa dei Ruffo. Stava per rivelare apertamente la sua paura di non poter resistere così a lungo quando due uomini entrarono nella capanna. Uno era un saraceno gigantesco.. un figlio dell’impero ottomano chissà come finito  in quella foresta.. l’altro un brutale uomo privo di un occhio.. con un fazzoletto legato attorno alla testa e un orecchino d’oro all’orecchio.

Ahmed e Turuzzu. I due uomini che il Bosso aveva fatto chiamare. Era la prima volta che Rosa Ruffo li vedeva. Non avevano fatto parte della squadra che l’aveva rapita ma dovevano aver già saputo di lei perché la guardavano in una sorta di estatico silenzio senza sorpresa. Il saraceno portava un canestro con dei viveri e una bottiglia di vino.

“Ai vostri ordini.. Bossu”.. disse.

“Da quanto tempo non andate con una donna?” domandò il Bosso.

Un identico sorriso non privo di imbarazzata tristezza  si disegnò sul viso dei due uomini.

“Troppo tempo.. Bossu” disse Ahmed.

“E questa bella ragazza vi fa gola.. vero?”

“Gesù.. Bossu” disse Turuzzu con voce strozzata dall’improvviso pensiero che.. per chissà quale merito o per un qualche miracolo.. quella bellissima preda gli venisse regalata.

“Le farete la guardia stando fuori” disse il Bosso.. “se tenta di fuggire consideratela vostra proprietà. Ma se si comporta bene e voi le torcete un solo capello vi taglio i coglioni. Mi sono spiegato?”.

Il saraceno fece un cenno di assenso con la testa mentre dal viso dall’altro svaniva il brevissimo sogno.

“Io spero che tenti di scappare” disse Ahmed ridendo.. “spero proprio che lo faccia”.

Il Bosso si rivolse a Rosa dei Ruffo: “Decidete voi il comportamento da assumere” disse.

“Non tenterò di scappare” disse la ragazza “ma per  favore cercate di far presto”.

U  Bossu  si inchinò e uscì con i due uomini chiudendo la porta alle sue spalle.

 

 

 
 
 

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Buongiorno e buona domenica! Ti abbraccio. virgola
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Buon ferragosto! Abbraccione! virgola
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Notte notte e per domani … … [click]! virgola
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Tanti auguri per una serena e dolce Pasqua ... Luli
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