Ricordi di ieri

Donna D'autunno


giorni idrovore di ore (leggevo Bukowsky sulla metro alle otto del mattino tra i pendolari dell'hinterland che facevano tanto "Vincenzina e la fabbrica", ed io a zittire di ribellione) ore idrovore di minuti (un tramezzino al Motta ci può stare, si vede la madonnina nella nebbia, e i ricchi svelti verso Montenapoleone, ma i cellulari ancora non ci sono, non filtra il sole dalla cornetta) minuti idrovore di secondi (se hai da dire che mi ami dillo subito o taci, così so già cosarisponderti, ma non lasciarmi in sospeso con quei sospiri del sud tra pomodori e scirocco, tanto per non decidere: parla) secondi idrovore d'esistenza (quando il gioco è svelato, e i treni sono già tutti saliti e scesi, e alle stazioni la stessa scena di fazzoletti finti, umidi di sollievo, ché il tempo ti ha tradito -risucchiato- e ormai si sa)