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Post N° 312


La reazione alla prima clonazione "su ordinazione"
ROMA - Un esperimento aberrante, soprattutto se si pensa che molti milioni di cani randagi nel mondo vivono soffrendo la fame, privati dell’affetto e della sicurezza di una casa. È il commento della Lega Antivivisezione (Lav) alla notizia della nascita, in un laboratorio di Seul (Corea del Sud), dei primi animali da compagnia clonati "su ordinazione".La Lav, in una nota, «commenta negativamente la possibilità di manipolare la vita grazie alla disponibilità di denaro: infatti la signora Bernann McKinney avrebbe speso ben 50mila dollari (circa 32mila euro) per far nascere cinque cani-copia del suo pit bull deceduto». «L’idea di poter "ordinare" la nascita di cani come un qualsiasi altro oggetto è aberrante, sia sul piano morale che scientifico - dichiara Michela Kuan, responsabile Lav del settore Vivisezione - inoltre l’indice di fallimento per gli esperimenti di clonazione rimane altissimo, quindi anche in questo caso si prevede lo sfruttamento e la sofferenza di animali che vengono usati come bacini di produzione di copie. Inoltre l’essere vivente è il frutto di varie componenti e quella genetica ne rappresenta al massimo il 50%; è impensabile riportare in vita un individuo deceduto perché, come dice la parola stessa, è unico». La Lav sottolinea appunto che «questa clonazione su commissione è ancora più grave e inaccettabile se si considerano i molti milioni di cani randagi che vivono in sofferenza; inoltre i canili di tutto il mondo sono stipati all’inverosimile e spesso non hanno fondi per tutelare al meglio gli animali che ospitano: scegliere di adottare uno di questi animali è senza alcun dubbio il migliore gesto possibile anche in memoria dell’eventuale amico a quattro zampe deceduto. Eppure proprio dalla signora Bernann McKinney, che si professa amante degli animali - ricorda la Lav - sarebbe arrivata una sovvenzione di 50 mila dollari a un laboratorio coreano: l’azienda Rnl Bio, affiliata al laboratorio sudcoreano in cui lavora Hwang Woo-suk, lo scienziato che ha creato nel 2005 il primo cane clonato, il levriero afgano Snuppy, che si è già dichiarato pronto ad accettare prenotazioni per altre clonazioni, con qualche evidente interesse per le potenzialità di guadagno» (www.lastampa.it)