silk

Aldilà dell'aldiqua


Piove autunno.Con squarci di azzurro cielo e odore di Maggio.La foschia  mi sta entrando dentro attraverso i pori della pelle, mi ubriaca di umidità, di nostalgia di primavera.Ma non penso all'acquazzone che tuona,  che bussa alla mia porta chiusa da troppi sogni perduti,  mi sembra anzi di essere come un fiore in un campo, che osserva la rugiada che si forma leggera sulle tenere foglie dei trifogli o sui fili d'erba, rugiada che profuma di fresco e di verde, che raccoglie dentro di se i colori del mondo, lo specchio del cielo odoroso di aurora.Un fiore dalla vita breve, dalla bellezza non troppo facile da cogliere,  senza profumo, un fiore che non può essere tagliato nè costretto in un vaso perchè piuttosto che alla libertà decide di rinunciare alla vita, un fiore che ha bisogno di energia, di sentirsi libero di guardarsi intorno, di amare la sua stella con una devozione senza pari.La sfioritura si accetta perchè fa parte della vita, i campi si svuotano, i colori svaniscono, l'energia si perde tra semi sparsi e foglie secche riverse a terra, arrese al taglio che ha portato via il sorriso dei petali.E mi domando chi sono.Su quale fazzoletto ho ricamato la mia iniziale.In quale spiaggia ho disegnato un cuore sulla sabbia.A quale passato ho affidato la mia più sottile parola, in cerca di una identità mia, del sorriso di un verbo,  di questa malinconia colorata dei miei occhi, che indosso come pelle sull'anima.Lascio ai ricordi il mio respiro.Alla prima volta che ho ascoltato queste note, questa carezza morbida di Sakamoto, ed è stato come impararea camminare, a decifrare emozioni sospese,  a dividere con Amore ciò che dentro si muoveva come un figlio.Torno indietro.La mente passeggia in un passato in cui trovo tana per pensieri braccati dalla disperazione che mi sono fatta amica.Abbraccio  la dissolvenza di un pianto traslucido.Spargo il talco come seme che non vuole essere dimenticato, aroma di palpebre chiuse e lentezza di mani.Cerco l'eco di  antiche verità,  collane di puntini lunghe pagine intere...in fondo alle quali perdersi in un 'ti amo'...Hai mai camminato in un campo di girasoli? Si confonde la mente, ti senti immerso in un bosco, dove il giallo ti sfiora e ti copre, come uno scialle, e ti cinge le spalle, in un abbraccio che non puoi sentire perchè l'Anima sta volando, pazza di felicità, sfiorando i fiori ed entrando tra stelo e stelo, scivolando come una lucertola tra le foglioline più alte e tenere, accarezzando i petali come una brezza leggerissima e delicata.E tu, nel mezzo di questo Infinito resti immobile, col capo rivolto verso il cielo, come un soldatino che attende il tramonto per immergersi in una malinconia senza fine.Mi sono innamorata in un campo di girasoli, mi sono perduta, smarrita, mi sono trovata senza orientamento, senza volerlo avere, senza volerlo ritrovare.E' stato come cadere in un vuoto d'aria e rimanere galleggiante sopra ogni cosa, e gli occhi spalancati, increduli, rapiti... rapiti da una bellezza che non si può definire, perchè non si può vedere, ma solo sentire, come l'ebbrezza della felicità.Allora ho chiesto al sole di tenermi con se per sempre, fino alla fine del mondo, ma il segreto non è nel tempo o nello spazio, piuttosto nell' Essenza delle cose, nel saperne cogliere l'aroma, il sapore, l'odore.Ed io, fiore senza profumo, mi sono ritrovata a sentirmi privata di una parte indispensabile di me, per potermi sentire libera di essere, di essere come sono.Ma il sole mi ha accarezzato, di una carezza che non scorderò mai, ha asciugato le mie lacrime e dolcemente mi ha detto, guardandomi negli occhi ..che i girasoli profumano di luce...