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'Noi sentiamo il dolore, ma non l'assenza del dolore; sentiamo la preoccupazione, ma non l'assenza della preoccupazione; la paura, ma non la sicurezza. Sentiamo il desiderio, così come la fame e la sete; ma non appena è soddisfatto, succede come per il boccone che, nel momento in cui viene inghiottito, cessa di esistere per la nostra sensibilità. Sentiamo amaramente la mancanza di piaceri e di gioie, quando non ci sono; dei dolori invece non sentiamo direttamente la mancanza, anche se non ne proviamo da parecchio tempo, tuttalpiù ce ne ricordiamo per mezzo della riflessione.Dei giorni felici della nostra vita ci accorgiamo solo quando hanno ormai lasciato il posto a giorni infelici. 'Cosi diceva Arthur Schopenhauer.Nella ragnatela dei miei pensieri è finito un tramonto.Ne ho visti moltissimi in vita mia, quasi tutti sul mare, dove lo spettacolo che la Natura sa offrire può dare Emozioni uniche.Mi sono chiesta se due Anime che spezzano insieme il pane di un tramonto possono essere separate per sempre.Non c'è risposta, come a quasi tutte le domande che ci poniamo.A volte viviamo come dentro un quiz cercando il perchè di tutto ciò che ci accade, quando il perchè è dentro di noi. E attende solo di essere trovato.Ci sono sensazioni che un'Anima riscaldata dal sole non accetta.Le limitazioni, le convenzioni, le classificazioni, le banalizzazioni e quanto riduce l'Infinito a cui l'Anima tende.E soprattutto l'aridità del gelo.Ma non tutte le Anime sono uguali, ci sono anche quelle che si crogiolano in lande ghiacciate, perdendo  l'orientamento, non capendo quale calore possa sciogliere i loro nodi e dare ossigeno ai pensieri interiori, celati nella melma statica del fondo.E quindi accecate vagano alla ricerca di quel qualcosa, quel qualcosa che si trova per strada, in un bar, in un ufficio, in una bancarella di un mercatino di provincia.Non oltre l'azzurro, tra le nuvole soffici e traslucide, non tra le Emozioni e le praterie infinite dello Spirito.E dimenticano che la vita è in due maniere:vissuta o sopravvissuta.Allora l'Anima si arrende all'assenza.Assenza di consapevolezza, di stupore, di comprensione per l'Infinito.Si spera sempre che qualcosa possa accadere, che dietro una curva si veda un orizzonte diverso, pulito come il sorriso di un bimbo, ma la vita tatua la pelle con l'inchiostro indelebile dell'indifferenza.E si smette di sperare perchè non c'è più forza, perchè ci si è persi dentro, come nel labirinto della nostra incredulità di fronte al piccolo dramma della nostra infinitesimale esistenza, persa tra vocii di milioni di battiti, come una  goccia appoggiata sulla pelle di oceani immensi.Intorno l'eco di domani che incombe.Domande che si rincorrorrono in cerca di nascondini di risposte e punti interrogativi raccolti come margherite di campo, da mettere nel vaso sul balcone per donare agli occhi un collirio per l'incertezza.Ogni secondo contiene un desiderio.Ogni respiro trattiene l'ancora alla vita, fissata sul fondo della speranza.L'insconscio disegna il contorno della sopravvivenza, contro ogni pugno nello stomaco donato dal quotidiano, dall'assenza di possibilità, dalla mancanza di una mano tesa.Ma il brivido diventa abito. Mentre l'insicurezza prepara il letto per la notte.E il sonno attende aurore di calore.Inutile aspettare.Il freddo ghiaccia anche i girasoli.